Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 41


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BIBBIA CEI 2008DIODATI
1 Ecco, davanti a lui ogni sicurezza viene meno,
al solo vederlo si resta abbattuti.
1 Trarrai tu fuori il leviatan con l’amo, O con una fune che tu gli avrai calata sotto alla lingua?
2 Nessuno è tanto audace da poterlo sfidare:
chi mai può resistergli?
2 Gli metterai tu un uncino al muso? Gli forerai tu le mascelle con una spina?
3 Chi mai lo ha assalito e ne è uscito illeso?
Nessuno sotto ogni cielo.
3 Userà egli molti preghi teco? Ti parlerà egli con lusinghe?
4 Non passerò sotto silenzio la forza delle sue membra,
né la sua potenza né la sua imponente struttura.
4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?
5 Chi mai ha aperto il suo manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi è penetrato?
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?
6 Chi mai ha aperto i battenti della sua bocca,
attorno ai suoi denti terrificanti?
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?
7 Il suo dorso è formato da file di squame,
saldate con tenace suggello:
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?
8 l’una è così unita con l’altra
che l’aria fra di esse non passa;
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.
9 ciascuna aderisce a quella vicina,
sono compatte e non possono staccarsi.
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?
10 Il suo starnuto irradia luce,
i suoi occhi sono come le palpebre dell’aurora.
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?
11 Dalla sua bocca erompono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.
12 Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia infuocata e bollente.
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.
13 Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?
14 Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre il terrore.
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.
15 Compatta è la massa della sua carne,
ben salda su di lui e non si muove.
15 I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.
16 Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la macina inferiore.
16 L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.
17 Quando si alza si spaventano gli dèi
e per il terrore restano smarriti.
17 Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.
18 La spada che lo affronta non penetra,
né lancia né freccia né dardo.
18 I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.
19 Il ferro per lui è come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
19 Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.
20 Non lo mette in fuga la freccia,
per lui le pietre della fionda sono come stoppia.
20 Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.
21 Come stoppia è la mazza per lui
e si fa beffe del sibilo del giavellotto.
21 L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.
22 La sua pancia è fatta di cocci aguzzi
e striscia sul fango come trebbia.
22 La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.
23 Fa ribollire come pentola il fondo marino,
fa gorgogliare il mare come un vaso caldo di unguenti.
23 Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.
24 Dietro di sé produce una scia lucente
e l’abisso appare canuto.
24 Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.
25 Nessuno sulla terra è pari a lui,
creato per non aver paura.
25 I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.
26 Egli domina tutto ciò che superbo s’innalza,
è sovrano su tutte le bestie feroci».
26 Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:
27 Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28 La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29 Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.
30 Egli ha sotto di sè de’ testi pungenti; Egli striscia come una trebbia di ferro in sul pantano.
31 Egli fa bollire il profondo mare come una caldaia; Egli rende il mare simile a una composizione d’unguentaro.
32 Egli fa rilucere dietro a sè un sentiero, E l’abisso pare canuto.
33 Non vi è alcuno animale in su la terra che gli possa essere assomigliato, Che sia stato fatto per esser senza paura.
34 Egli riguarda ogni cosa eccelsa, Ed è re sopra tutte le più fiere belve