Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Giobbe 29


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 poi Giobbe, ripigliando il suo discorso, disse:1 Giobbe continuò il suo discorso dicendo:
2 « Chi mi darà di tornare come nei mesi di prima, come nei mesi in cui Dio mi proteggeva?2 «Potessi tornare com’ero ai mesi andati,
ai giorni in cui Dio vegliava su di me,
3 Quando la sua lampada splendeva sopra il mio capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre?3 quando brillava la sua lucerna sopra il mio capo
e alla sua luce camminavo in mezzo alle tenebre;
4 come fui nei giorni della mia giovinezza, allorché Dio come amico stava nella mia tenda?4 com’ero nei giorni del mio rigoglio,
quando Dio proteggeva la mia tenda,
5 Quando era con me l'Onnipotente e intorno a me i miei figli?5 quando l’Onnipotente stava ancora con me
e i miei giovani mi circondavano,
6 Quando io lavavo i miei piedi nel burro e la roccia mi fluiva rivi d'olio?6 quando mi lavavo i piedi nella panna
e la roccia mi versava ruscelli d’olio!
7 Quando io me ne andavo alla porta della città e mi preparavano un seggio sulla piazza?7 Quando uscivo verso la porta della città
e sulla piazza ponevo il mio seggio,
8 I giovani, alvedermi, si ritiravano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi.8 vedendomi, i giovani si ritiravano
e i vecchi si alzavano in piedi,
9 I principi cessavano di parlare e mettevano il dito alla bocca.9 i notabili sospendevano i loro discorsi
e si mettevano la mano alla bocca,
10 I grandi rattenevano la loro voce e la loro lingua s'attaccava al palato.10 la voce dei capi si smorzava
e la loro lingua restava fissa al palato;
11 Chi sentiva parlar di me mi chiamava beato, chi mi vedeva mi rendeva testimonianza.11 infatti con gli orecchi ascoltavano e mi dicevano felice,
con gli occhi vedevano e mi rendevano testimonianza,
12 Perchè io avevo liberato il povero che gridava (soccorso), l'orfano privo di aiuto.12 perché soccorrevo il povero che chiedeva aiuto
e l’orfano che ne era privo.
13 La benedizione di chi stava per perire veniva sopra di me e io consolavo il cuore della vedova.13 La benedizione del disperato scendeva su di me
e al cuore della vedova infondevo la gioia.
14 Mi rivestii di giustizia, l'equità fu come il mio manto e il mio diadema.14 Ero rivestito di giustizia come di un abito,
come mantello e turbante era la mia equità.
15 Ero l'occhio del cieco, il piede dello zoppo;15 Io ero gli occhi per il cieco,
ero i piedi per lo zoppo.
16 ero il padre dei poveri e studiavo a fondo la causa da me non conosciuta.16 Padre io ero per i poveri
ed esaminavo la causa dello sconosciuto,
17 Rompevo le ganasce all'iniquo, e strappavo dai suoi denti la preda,17 spezzavo le mascelle al perverso
e dai suoi denti strappavo la preda.
18 e dicevo: Morrò nel mio piccolo nido e come la palma moltiplicherò i miei giorni;18 Pensavo: “Spirerò nel mio nido
e moltiplicherò i miei giorni come la fenice.
19 la mia radice si stende lungo le acque e la rugiada si poserà sui miei rami;19 Le mie radici si estenderanno fino all’acqua
e la rugiada di notte si poserà sul mio ramo.
20 si rinnovellerà sempre la mia gloria, il mio arco si rinforzerà nella mia mano.20 La mia gloria si rinnoverà in me
e il mio arco si rinforzerà nella mia mano”.
21 Quelli che mi ascoltavano aspettavano il mio parere e in silenzio stavano a sentire il mio consiglio.21 Mi ascoltavano in attesa fiduciosa
e tacevano per udire il mio consiglio.
22 Dopo le mie parole nessuno fiatava. I miei discorsi stillavano sopra di loro (come rugiada).22 Dopo le mie parole non replicavano,
e su di loro stillava il mio dire.
23 Essi m'aspettavano come la pioggia, aprivan la loro bocca come alla pioggia della tarda stagione.23 Le attendevano come si attende la pioggia
e aprivano la bocca come ad acqua primaverile.
24 Se qualche volta loro sorridevo, non arrivavano a crederlo, e la luce del mio volto non cadeva per terra.24 Se a loro sorridevo, non osavano crederlo,
non si lasciavano sfuggire la benevolenza del mio volto.
25 Se mi piaceva andar tra loro, avevo il primo posto, e, sebbene vi stessi come un re in mezzo alle schiere, ero il consolatore degli afflitti ».25 Indicavo loro la via da seguire e sedevo come capo,
e vi rimanevo come un re fra le sue schiere
o come un consolatore di afflitti.