Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 1


font

Prima lettera dei Giudei di Gerusalemme a quelli d'Alessandria

1« Ai Giudei loro fratelli che sono nell'Egitto, i fratelli Giudei, che sono in Gerusalemme e nel paese della Giudea, salute ed ottima pace.2Dio vi faccia del bene, ricordandosi dell'alleanza fatta con Abramo, Isacco e Giacobbe, suoi servi fedeli;3e doni a voi tutti un cuore per adorarlo, e per fare la sua volontà di gran cuore e con animo volenteroso.4Egli apra il vostro cuore alla sua legge, ai suoi precetti e faccia la pace.5Egli esaudisca le vostre preghiere, si riconcilii con voi, e non vi abbandoni nel tempo della sventura.6E ora siam qui a pregare per voi.7Sotto il regno di Demetrio, l'anno centosessantanove, noi, Giudei, vi scrivemmo riguardo alle tribolazioni e alle violenze che ci erano venute addosso in quegli anni in cui Giasone si allontanò dalla terra santa e dal regno.8Bruciarono la porta, sparsero il sangue innocente; ma noi pregammo il Signore, e, esauditi, offerimmo il sacrifizio, e il fior di farina, e accendemmo le lucerne, ed esponemmo i pani.9Or dunque celebrate i giorni della scenopegia del mese di Casleu.

Seconda lettera. La morte d'Antioco

10Nell'anno cento ottant'otto ». « Il popolo di Gerusalemme e della Giudea, il senato e Giuda, a Aristobulo, maestro del re Tolomeo, che è della famiglia dei sacerdoti consacrati, e ai Giudei che sono in Egitto, salute e prosperità.11Avendoci Dio liberati da grandi pericoli, a lui rendiamo solenni ringraziamenti, per aver potuto combattere tal re.12Egli infetti cacciò fuori dalla Persia quelli che avevan combattuto contro di noi e contro la santa città.13E lo stesso (loro) condottiero, trovandosi con immenso esercito nella Persia, perì nel tempio di Nanea, ingannato dall'astuzia dei sacerdoti di Nanea.14Infatti, essendo andato Antioco con i suoi amici in quel luogo per sposarla e ricevere gran somma di danaro a titolo di dote,15i sacerdoti di Nanea, messo fuori il danaro, e fatto entrare Antioco con pochi altri nell'interno del santuario, chiusero il tempio;16appena entrato Antioco, e aperta una porta segreta del tempio, a sassate uccisero il condottiero e i suoi compagni, Li fecero a pezzetti, e, troncate le loro teste, li gettarono fuori.17Sia benedetto in ogni cosa Dio che ha fatto morire gli empi.

Il ritrovamento del fuoco sacro

18Or noi, essendo per celebrare, ai venticinque del mese di Casieri, la purificazione del tempio, abbiamo creduto necessario di farvelo sapere, affinchè anche voi celebriate il giorno della sceno pegia, e il giorno del fuoco, che fu dato quando Nehemia, ricostruito il tempio e l'altare, offerse i sacrifizi.19Or quando i nostri padri furono menati nella Persia, i sacerdoti allora addetti al culto di Dio, preso il fuoco dell'altare, lo nascosero segretamente in una valle, dove era un pozzo profondo e secco, e lo misero cosi bene in sicuro, che il luogo restò ignoto a tutti.20Passati molti anni, quando piacque a Dio di far mandare dal re di Persia Nehemia, questi mandò i nipoti di quei sacerdoti che l'avevan nascosto a cercare il fuoco, ed essi, come ci raccontarono, non trovarono il fuoco, ma densa acqua.21Allora il sacerdote Nehemia ordinò di attingerla e di portarla a lui, e che i sacrifizi posti sull'altare e le legna messevi sopra fossero asperse con quell'acqua.22Fatto questo, quando il sole, che prima era tra le nubi, mandò i suoi raggi, si accese, con ammirazione di tutti, un gran fuoco.23Mentre si consumava il sacrifizio, i sacerdoti pregavano, Gionata intonava, e gli altri rispondevano.24E l'orazione di Nehemia aveva questa forma: « Signore Dio, creatore di tutte le cose, terribile e forte, giusto e misericordioso, che solo sei il re buono,25il solo eccellente, il solo giusto, l'onnipotente, l'eterno, che liberi Israele da ogni male, che facesti dei nostri padri gli eletti, e li santificasti,26accetta questo sacrifizio per tutto il tuo popolo d'Israele, e custodisci la tua porzione e santificala.27Riunisci i nostri dispersi, libera quelli che sono schiavi delle nazioni, volgi lo sguardo ai disprezzati, agli abominati, in modo che le nazioni conoscano che tu sei il nostro Dio.28Castiga quelli che ci opprimono e superbamente c'insultano.29Stabilisci il tuo popolo nel tuo luogo santo, come disse Mesa ».30E i sacerdoti cantavano inni sino alla consumazione del sacrifizio.31E quando il sacrifizio fu consumato. Nehemia ordinò che l'acqua che restava fosse sparsa sopra grandi pietre.32Fatto questo, dalle pietre si svilupparono delle fiamme, che furono consumate dalla luce che brillò dall'altare.33Quando la cosa fu divulgata, fu riferito al re dei Persiani, come nel luogo dove i sacerdoti deportati avevan nascosto il fuoco era apparsa dell'acqua, colla (piale Nehemia e quelli che eran con lui avevan purificati i sacrifizi.34Il re dopo aver ben ponderata la cosa ed averla esaminata diligentemente, vi fece un tempio, come prova del fatto.35E, accertato che fu della cosa, donò molti beni ai sacerdoti, e di sua propria mano diede loro molti e vari regali.36Nehemia diede a quel luogo il nome di Nettar, che vuol dire purificazione, ma dai più vien chiamato Nefi ».