Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giobbe 24


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Giobbe fa notare come gli empi sono spesso impuniti

1« I tempi non son nascosti all'Onnipotente, ma quelli che lo conoscono ignorano i suoi giorni.2Gli uni spostarono i termini, portarono ai pascoli greggi rubati,3menaron via l'asino degli orfani, presero in pegno il bue della vedova,4rovinarono la via dei poveri, ed ugualmente oppressero i mansueti della terra.5Altri, come asini selvatici nel deserto, escono al loro lavoro, non dormono per preparare il cibo, il pane ai figlioli.6Mietono il campo altrui, vendemmiano la vigna di colui che hanno oppresso colla forza,7rimandano nudi gli uomini, togliendo le vesti a quelli che non han di che coprirsi durante il freddo,8a quelli bagnati dalle piogge dei monti a quelli che, privi di vesti, si rifugiano dentro le rocce.9Con violenza depredarono gli orfani, e spogliarono il povero popolo.10A quelli che eran nudi e andavano senza vestito, a quelli che avevan fame strapparono di mano le spighe.11Passano il meriggio tra i covoni ammassati di coloro che, dopo aver pigiati gli strettoi, hanno sete.12Nelle città fecero gemere gli uomini, l'anima dei feriti gridò vendetta, e Dio non lascia tal cosa impunita.13Essi furon ribelli alla luce, non ne conobbero le vie, non ne seguirono i sentieri.14Avanti giorno si alza l'omicida, uccide il bisognoso e il povero, e di notte fa da ladro.15L'occhio dell'adultero aspetta il buio, e dice: Nessuno mi vedrà, e copre la sua faccia.16Nelle tenebre sfondano le case, come avevan tra loro fissato il giorno, e non conoscon la luce.17Se ad un tratto spunta l'aurora, la credono un'ombra di morte, e così camminano nelle tenebre come nella luce.18Egli è leggero sul dorso delle onde. Sia maledetta la sua parte sopra la terra, e non cammini per la via delle vigne.19Dalle acque delle nevi passi a insopportabile caldo, ed il suo peccato vada fino all'inferno.20La misericordia lo dimentichi, i vermi sian la sua delizia, ne perisca la memoria, sia fatto a pezzi come pianta che non dà frutto,21perchè ha divorata la sterile priva di figli, e non ha beneficata la vedova.22Colla sua forza gettò a terra i potenti; ma quando si alzerà non si terrà sicuro della sua vita.23Dio gli diè tempo per far penitenza, ed egli ne abusa per insuperbirsi; ma gli occhi di Dio ne osservano la condotta.24Salgono in alto per poco tempo, e, poi non saran più: come tutte le altre cose saranno umiliati e portati via, saran recisi come la sommità delle spighe.25Se così non è, chi potrà farmi bugiardo, e portar le mie parole dinanzi a Dio? »