Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 1


font

Indirizzo e saluto

1Paolo, servo di Gesù Cristo, chiamato apostolo, segregato pel Vangelo di Dio,2Vangelo che Dio aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture,3intorno al suo Figliolo, (fatto a lui dal seme di David, secondo la carne,4predestinato Figliolo di Dio per propria virtù, secondo lo spirito di santificazione, per la risurrezione da morte), Gesù Cristo Signor nostro,5per cui abbiamo ricevuto la grazia e l'apostolato, per trarre in suo nome all'obbedienza della fede tutte le genti,6tra le quali siete anche voi chiamati (ad essere) di Gesù Cristo:7a voi tutti amati da Dio, chiamati santi, che siete a Roma, grazia e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Affetto di S. Paolo per i Romani

8Prima di tutto rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo a riguardo di tutti voi, perchè la vostra fede è celebrata in tutto il mondo.9Dio, a cui servo nel mio spirito, evangelizzando il suo Figliolo, mi è testimone che mi ricordo continuamente e sempre10di voi nelle mie orazioni, chiedendo che finalmente una volta, con la volontà di Dio, possa avere una felice occasione di venire a voi;11perchè io bramo di vedervi, per comunicarvi qualche dono spirituale che vi conforti,12O meglio, per incoraggiarci scambievolmente mediante la fede che ci è comune, a voi e a me.13Or io non voglio che voi ignoriate, o fratelli, come spesso abbia fatto il proposito di venire a voi, per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni, ma sono stato fino ad ora impedito.

Proposizione dell'argomento. Colpe dei pagani

14Io son debitore ai Greci e ai Barbari, ai sapienti ed agli ignoranti,15quindi (quanto a me) sono pronto ad annunziare il Vangelo anche a voi che siete in Roma.16Perchè io non mi vergogno del Vangelo, virtù di Dio a salvezza d'ogni credente, prima del Giudeo, poi del Greco.17In esso infatti si manifesta la giustizia di Dio che vien dalla fede e tende alla fède, come sta scritto: Il giusto vive di fede.18Or l'ira di Dio si manifesta dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità di Dio nell'ingiustizia,19perchè ciò che può conoscersi di Dio è in essi manifesto, avendolo Dio loro manifestato.20Infatti le sue invisibili perfezioni, la sua eterna possanza, la sua divinità, dopo la creazione del mondo, sono rese visibili all'intelligenza, per mezzo delle creature.21Quindi essi sono senza scusa, perchè avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, nè l'hanno ringraziato; ma han vaneggiato nei loro pensamenti e il loro stolto cuore s'è ravvolto nelle tenebre.22Vantandosi di essere saggi son divenuti pazzi,23ed han cangiato la gloria dell'incorruttibile Dio in simulacri di uomini corruttibili, di uccelli, di quadrupedi e di serpenti.24Per questo Dio li ha abbandonati ai desideri del loro cuore, all'immondezza, in modo che disonorino tra di loro i proprii corpi,25così che han mutato la verità di Dio nella menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore (il quale è benedetto in eterno. Così sia!)26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne han cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura,27e similmente gli uomini lasciata la naturale unione con la donna, arsero di libidine gli uni verso gli altri, facendo, uomini con uomini, delle turpitudini, e ricevendo in se stessi la condegna mercede della loro degenerazione.28E siccome non si son curati di riconoscere Dio, Dio li ha abbandonati al reprobo senso, in modo che fanno cose immorali.29Son ricolmi di ogni iniquità, di malizia, di fornicazione, di avarizia, di malvagità, pieni d'invidia, di omicidio, di discordia, di frode, di malignità, sussurroni,30detrattori, nemici di Dio, oltraggiatori, superbi, millantatori, inventori di perversità, disubbidienti ai genitori, distolti, disordinati, senza amore, senza legge, spietati.31Essi, avendo conosciuta la giustizia di Dio, non compresero che chi fa tali cose è degno di morte; nè soltanto chi le fa, ma anche chi approva coloro che le fanno.