Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Sapienza 1


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Esortazione alla giustizia

1Amate la giustizia, voi che governate la terra, pensate bene di Dio, e cercatelo con sincerità di cuore;2perchè Egli si fa trovare da chi non lo tenta, si fa vedere da chi ha fede in lui.3I cattivi pensieri allontanano da Dio, e la virtù, messa alla prova, corregge gli stolti.4La sapienza non entre­rà in un'anima malvagia, nè po­trà abitare in un corpo venduto al peccato.5Perché lo Spirito Santo educatore fugge la finzione, si tien lungi dai pensieri insensati, e si ritira al sopravvenire del­l'iniquità.

La continua presenza di Dio ci deve tener lontani dal peccato

6Lo spirito di sapienza è beni­gno; ma non lascierà impunite le labbra del maldicente, perchè Dio è testimone dei pensieri di lui, è verace scrutatore del suo cuore, e sta a sentire le sue parole.7Infatti, lo Spirito del Signore riem­pie tutto il mondo, e, rimpiendo ogni cosa, sa bene quel che si dice.8Per questo chi parla di cose cat­tive non può restar nascosto e non sarà risparmiato dal giudizio punitore.9L'empio sarà interrogato sui suoi pensieri; il suono dei suoi discorsi giungerà a Dio a pu­nizione delle sue iniquità.10Or siccome un orecchio geloso ascol­ta ogni cosa, non resterà (a lui) nascosto il sussurro delle mormo­ razioni.11Guardatevi dunque dalla mormorazione, che non giova a niente, e rattenete la lingua dal­la detrazione, perchè la parola segreta non resterà impunita, e la bocca che mentisce uccide l'a­nima.

La morte non vien da Dio, ma dal peccato

12Non andate a cercar la morte cogli errori della vostra vita, e guardatevi dall'attirarvi addosso la perdizione colle opere delle vo­stre mani,13perchè Dio non ha fatta la morte, nè gode che peri­ scano i vivi.14Infatti Egli creò tutte le cose perchè esistessero, e salubri fece le produzioni del mondo: non c'è in esse veleno sterminatore, e il regno dell'in­ferno non è sopra la terra:15la giustizia è perpetua e immortale.16Ma furono gli empi che colle opere e colle parole chiamarono la morte, credendola amica, se ne strussero, a lei si disposarono, essendo ben degni d'appartenere a lei.