Scrutatio

Martedi, 23 aprile 2024 - San Giorgio ( Letture di oggi)

Baruc 1


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Perchè gli empi trionfano

Introduzione storica

1Annunzio pesante del veduto dal profeta Abacuc.1Ecco le parole del libro scritto da Baruc, figlio di Neria, figlio di Maasia, figlio di Sedecia, figlio di Sedei, figlio di Elcia, in Babilonia,2l'anno quinto ai sette del mese, nel tempo nel quale i Caldei avevan presa e data alle fiamme Gerusalemme.2Fino a quan­do, o Signore, io dovrò gridare, senza aver da te ascolto? Dovrò alzar le grida per la violenza sofferta, senza esser da te salva­to?3Perchè mi hai fatto vedere l'iniquità e l'affanno, m'hai fatto vedere la rapina e l'ingiustizia contro di me? E' fatto il giudizio, ma l'opposizione trionfa.3Baruc lesse le parole di questo libro dinanzi a Geconia, figlio di Ioachim re di Giuda,4Per questo è lacerata la legge, e non arriva fino in fondo il giudizio, perchè l'empio trionfa contro il giusto, per questo ne esce un giu­dizio perverso.4e dinanzi a tutto il popolo venuto per (sentire) il libro, dinanzi ai grandi, ai figli dei re, dinanzi agli anziani, dinanzi al popolo, dal più piccolo al più grande di tutti coloro che abitavano in Babilonia al fiume Sodi.5Gettate gli occhi sopra le nazioni e osservate, re­ state maravigliati, stupefatti, per­ chè nei vòstri giorni è avvenuta una cosa che nessuno crederà quando gli sarà raccontata.5Ascoltando (tale lettura) essi piangevano, digiunavano e pregavano alla presenza del Signore.6Infatti ecco che io susciterò i Caldei, gente crudele ed agile, che scorre tutta la larghezza della terra, per occupare tende non sue.6E raccolsero del danaro secondo la possibilità di ciascuno,7E' orribile e terribile, e da se stessa farà uscire il giudizio e il suo peso.7e lo mandarono a Gerusalemme, al sacerdote Ioachim, figlio di Elcia, figlio di Salom, e ai sacerdoti, e a tutto il popolo che si trovava con lui in Gerusalemme.8I suoi cavalli son più leggeri dei leopardi, e più veloci dei lupi della sera; i suoi cavalieri si spar­geranno, i suoi cavalieri verranno da lontano, voleranno come aqui­la che precipita a divorare.8Allora Baruc aveva ricevuti i vasi del tempio del Signore, che erano stati portati via dal tempio, per farli tornare nella terra di Giuda, ai dieci del mese di Sivan: eran vasi d'argento che aveva fatti Sedecia, figlio di Giosia, re di Giuda,9Tut ti correranno alla preda, la loro faccia è come vento infocato, ammasseranno gli schiavi come l'arena.9dopo che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva deportati da Gerusalemme Geconia, i principi, tutti i grandi e il popolo della terra, e li aveva condotti incatenati in Babilonia.10Ed essi dissero: « Ecco, noi vi mandiamo del denaro, col quale dovete provvedere olocausti, incensi, e fare oblazioni e offerte per il peccato all'altare del Signore Dio nostro.10Egli trionferà dei re, i tiranni saran da lui sbeffeggiati, egli se la riderà di tutte le for­tezze, alzerà le trincee e le prenderà.11E pregate per la vita di Nabucodonosor, re di Babilonia, e per la vita del suo figlio Baltasar, affinchè i loro giorni sopra la terra siano come i giorni del cielo,11Allora si cangerà il (suo) spirito, passerà oltre e cadrà, questa è la sua forza, del suo dio.12e affinchè il Signore ci dia forza e illumini i nostri occhi, e possiamo vivere all'ombra di Nabucodonosor, re di Babilonia, e all'ombra di Baltasar, suo figlio, servire ad essi lungamente e trovar grazia davanti a loro.12Non sei forse tu fin dal princi­pio, o Signore, Dio mio, mio Santo? Noi non morremo. O Si gnore, tu l'hai stabilito pel giudi­zio, l'hai reso forte per castigare.13E pregate anche per noi il Signore Dio nostro, perchè abbiamo peccato contro il Signore Dio nostro, e il suo furore fino a questo giorno non s'è allontanato da noi.13Gli occhi tuoi son troppo puri per vedere il male, e non potrai riguardare l'iniquità. Perchè vol­gi lo sguardo sopra chi fa il male, e taci quando l'empio divora uno che è più giusto di lui?14Tu tratti gli uomini come i pesci del mare, come i rettili, che non hanno un principe.14E leggete questo libro che vi abbiamo mandato perchè sia letto nel tempio del Signore, in un giorno di festa, in un giorno opportuno ».

La confessione dei peccati

15Egli tira tutto fuori coll'amo, attira nella sua sagena, ammassa nella sua rete, e ne godrà e n'esulterà.15E voi direte: « Al Signore Dio nostro la giustizia, a noi invece la confusione della nostra faccia come avviene in questo giorno a tutto Giuda e agli abitanti di Gerusalemme,16Per questo im­ molerà alla sua sagena, farà sa­crifizi alla sua rete, perchè per mezzo di esse è grassa la sua por zione, e il suo cibo è scelto.16ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri sacerdoti, ai nostri profeti, e ai nostri padri.17Per questo dunque spande la sua sa gena, e non cessa mai di far stra­ge dei popoli.17Abbiamo peccato dinanzi al Signore Dio nostro, non abbiamo avuto fede, abbiamo diffidato di lui,18e non siamo stati a lui soggetti, non abbiamo dato retta alla voce del Signore Dio nostro per camminare secondo i suoi precetti, che Egli ci diede.19Dal giorno in cui il Signore trasse i nostri padri dalla terra d'Egitto, fino a questo giorno, noi abbiamo rifiutato di credere al Signore Dio nostro, e, senza riflessione, ci siamo allontanati, per non sentire la sua voce.20Così, come oggi si vede, ci son venute addosso grandi sventure, e le maledizioni che il Signore intimò per mezzo di Mosè, suo servo, il quale trasse i nostri padri dalla terra d'Egitto, per darci una terra ove scorre latte e miele.21Noi non siamo stati a sentire la voce del Signore Dio nostro in tutte le parole dei proifeti che ci ha mandati,22e ciascuno di noi ha seguite le inclinazioni del malvagio suo cuore, è andato a servire gli dèi stranieri e a fare il male sotto gli occhi del Signore Dio nostro.