Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 34


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Eliu prese a dire:
1 Ricomincio adunque Elia, e soggiunse:
2 «Ascoltate, saggi, le mie parole
e voi, dotti, porgetemi l’orecchio,
2 Voi sapienti ascoltate le mie parole: voi prudenti prestatemi attenzione:
3 perché come l’orecchio distingue le parole
e il palato assapora i cibi,
3 Perocché l'orecchio giudica dei discorsi, come il palato discerne i cibi.
4 così noi esploriamo ciò che è giusto,
indaghiamo tra noi ciò che è bene.
4 Discutiamo noi in comune la causa, e vediamo tra noi quello, che sia più vero.
5 Giobbe ha detto: “Io sono giusto,
ma Dio mi nega il mio diritto;
5 Giobbe disse: Io son giusto, ma Dio ha sovvertita la mia causa.
6 contro il mio diritto passo per menzognero,
inguaribile è la mia piaga, benché senza colpa”.
6 Imperocché nel giudizio che è stato fatto di me è corso errore: violenta è la mia piaga, senza alcun mio peccato.
7 Quale uomo è come Giobbe
che beve, come l’acqua, l’insulto,
7 Qual'è l'uomo simile a Giobbe, che tien lo schernire come un bere dell'acqua?
8 che cammina in compagnia dei malfattori,
andando con uomini iniqui?
8 Il quale si associa con que' che commetton l'iniquità, e batte la via degli empj?
9 Infatti egli ha detto: “Non giova all’uomo
essere gradito a Dio”.
9 Perocché egli ha detto: Non sarà l'uomo accetto a Dio per quanto nelle vie di lui egli corra.
10 Perciò ascoltatemi, voi che siete uomini di senno:
lontano da Dio l’iniquità
e dall’Onnipotente l’ingiustizia!
10 Per la qual cosa voi, uomini saggi, ascoltatemi: lungi da Dio l'empietà, e dall'Onnipotente la ingiustizia.
11 Egli infatti ricompensa l’uomo secondo le sue opere,
retribuisce ciascuno secondo la sua condotta.
11 Perocché egli renderà all'uomo secondo le sue azioni, e farà che tocchi a ciascuno quello, che ha meritato.
12 In verità, Dio non agisce da ingiusto
e l’Onnipotente non sovverte il diritto!
12 Perocché vero si è, che Dio non condanna senza ragione, e l'Onnipotente non giudica a torto.
13 Chi mai gli ha affidato la terra?
Chi gli ha assegnato l’universo?
13 Ha egli cedute le sue veci ad un altro sopra la terra? ed a chi ha egli dato a reggere il mondo ch'ei fabbricò?
14 Se egli pensasse solo a se stesso
e a sé ritraesse il suo spirito e il suo soffio,
14 Se col cuore irato egli a lui si volgesse, lo spirito, e il soffio di lui a se ritrarrebbe.
15 ogni carne morirebbe all’istante
e l’uomo ritornerebbe in polvere.
15 Verrebber meno tatti gli uomini di carne, e ritornerebbero in cenere.
16 Se sei intelligente, ascolta bene questo,
porgi l’orecchio al suono delle mie parole.
16 Se tu adunque non se' privo d'intelletto, ascolta quel che si dice, e pon mente alle mie parole.
17 Può mai governare chi è nemico del diritto?
E tu osi condannare il Giusto supremo?
17 Può egli esser capace di guarigione colui, che non ama la giustizia? e come mai condanni tu in tal guisa colui, che è il giusto?
18 Lui che dice a un re: “Iniquo!”
e ai prìncipi: “Malvagi!”,
18 Colui che condanna come apostati i regi, e i grandi come empj:
19 lui che non usa parzialità con i potenti
e non preferisce il ricco al povero,
perché tutti sono opera delle sue mani.
19 Colui che non ha riguardo all'essere de principi, né fece conto de' tiranni quando disputavano contro de' poveri: perocché opera delle mani di lui son tutti quanti.
20 In un istante muoiono e nel cuore della notte
sono colpiti i potenti e periscono.
Senza sforzo egli rimuove i tiranni,
20 Ei di repente morranno, e nel mezzo della notte saran conturbati i popoli, ed eglino, passeranno, e saran rapiti i crudeli senz'opera d'uomo.
21 perché tiene gli occhi sulla condotta dell’uomo
e vede tutti i suoi passi.
21 Perocché gli occhi tien egli attenti agli andamenti degli uomini, ed esamina tutti i lor passi.
22 Non vi è tenebra, non densa oscurità,
dove possano nascondersi i malfattori.
22 Né il buio, né l'ombra di morte è bastante a nascondere quelli, che operano l'iniquità.
23 Poiché non si fissa una data all’uomo
per comparire davanti a Dio in giudizio:
23 Perocché non è in potere dell'uomo il venir di nuovo in giudizio dinanzi a Dio.
24 egli abbatte i potenti, senza fare indagini,
e colloca altri al loro posto.
24 Egli ne atterra molti, anzi innumerabili, ed altri sostituisce ne' posti loro.
25 Perché conosce le loro opere,
li travolge nella notte e sono schiacciati.
25 Perocché egli conosce le opere loro, e per questo fa venire la notte, ond'ei sono distrutti.
26 Come malvagi li percuote,
li colpisce alla vista di tutti,
26 Li percosse come empj in luogo di gran concorso.
27 perché si sono allontanati da lui
e di tutte le sue vie non vollero saperne,
27 Perché eglino quasi preso partito si allontanarpn da lui, e non vollero saper nulla di tutte le vie di lui:
28 facendo salire fino a lui il grido degli oppressi,
ed egli udì perciò il lamento dei poveri.
28 Talmente che fino a lui fecer giungere i clamori dei meschini, e gli fecero udire le voci de' poveri.
29 Se egli rimane inattivo, chi può condannarlo?
Se nasconde il suo volto, chi può vederlo?
Ma sulle nazioni e sugli individui egli veglia,
29 Conciossiaché quand'ei da ad alcuno la pace, chi è che lo condanni? tosto che egli nasconde il suo volto, chi è che in viso lo guardi? Cosi sarà delle genti, e di tutti gli uomini.
30 perché non regni un uomo perverso,
e il popolo non venga ostacolato.
30 Egli è, che ad un ipocrita da il regno a motivo de' peccati del popolo.
31 A Dio si può dire questo:
“Mi sono ingannato, non farò più del male.
31 Or giacché io ho parlato per Iddio non impedirò che tu ancora parli.
32 Al di là di quello che vedo, istruiscimi tu.
Se ho commesso iniquità, non persisterò”.
32 Se io ho errato correggimi in: se ho parlato male, non dirò più altro.
33 Forse dovrebbe ricompensare secondo il tuo modo di vedere,
perché tu rifiuti il suo giudizio?
Sei tu che devi scegliere, non io,
di’, dunque, quello che sai.
33 Forse che Dio ne domanderà conto a te, se la mia parola ti spiace? Tu però fosti il primo a parlare, e non io: e se qualche cosa tu sai di meglio, tu parla.
34 Gli uomini di senno mi diranno
insieme a ogni saggio che mi ascolta:
34 Parlino a me gli uomini intelligenti, e l'uomo saggio mi ascolti.
35 “Giobbe non parla con sapienza
e le sue parole sono prive di senso”.
35 Ma Giobbe stoltamente ha pa lato, e le parole di lui non suonano buona dottrina.
36 Bene, Giobbe sia esaminato fino in fondo,
per le sue risposte da uomo empio,
36 Padre mio, sia tenuto Giobbe alla prova sino alla fine: non lasciar di percuotere un uomo iniquo.
37 perché al suo peccato aggiunge la ribellione,
getta scherno su di noi
e moltiplica le sue parole contro Dio».
37 Perché egli la bestemmia aggiunge all'altre sue colpe: frattanto mettiamolo noi alle strette, e di poi ne' suoi discorsi chiami egli Dio in giudizio.