Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Psalmi 55


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 In finem, pro populo qui a sanctis longe factus est. David in tituli inscriptionem, cum tenuerunt eum Allophyli in Geth.1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide.
2 Miserere mei, Deus, quoniam conculcavit me homo ;
tota die impugnans, tribulavit me.
2 Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera,non nasconderti di fronte alla mia supplica.
3 Conculcaverunt me inimici mei tota die,
quoniam multi bellantes adversum me.
3 Dammi ascolto e rispondimi;mi agito ansioso e sono sconvolto
4 Ab altitudine diei timebo :
ego vero in te sperabo.
4 dalle grida del nemico, dall’oppressione del malvagio.Mi rovesciano addosso cattiveriae con ira mi aggrediscono.
5 In Deo laudabo sermones meos ;
in Deo speravi :
non timebo quid faciat mihi caro.
5 Dentro di me si stringe il mio cuore,piombano su di me terrori di morte.
6 Tota die verba mea execrabantur ;
adversum me omnes cogitationes eorum in malum.
6 Mi invadono timore e tremoree mi ricopre lo sgomento.
7 Inhabitabunt, et abscondent ;
ipsi calcaneum meum observabunt.
Sicut sustinuerunt animam meam,
7 Dico: «Chi mi darà ali come di colombaper volare e trovare riposo?
8 pro nihilo salvos facies illos ;
in ira populos confringes.
8 Ecco, errando, fuggirei lontano,abiterei nel deserto.
9 Deus, vitam meam annuntiavi tibi ;
posuisti lacrimas meas in conspectu tuo,
sicut et in promissione tua :
9 In fretta raggiungerei un riparodalla furia del vento, dalla bufera».
10 tunc convertentur inimici mei retrorsum.
In quacumque die invocavero te,
ecce cognovi quoniam Deus meus es.
10 Disperdili, Signore, confondi le loro lingue.Ho visto nella città violenza e discordia:
11 In Deo laudabo verbum ;
in Domino laudabo sermonem.
In Deo speravi :
non timebo quid faciat mihi homo.
11 giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura;in mezzo ad essa cattiveria e dolore,
12 In me sunt, Deus, vota tua,
quæ reddam, laudationes tibi :
12 in mezzo ad essa insidia,e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno.
13 quoniam eripuisti animam meam de morte,
et pedes meos de lapsu,
ut placeam coram Deo in lumine viventium.
13 Se mi avesse insultato un nemico,l’avrei sopportato;se fosse insorto contro di me un avversario,da lui mi sarei nascosto.
14 Ma tu, mio compagno,mio intimo amico,
15 legato a me da dolce confidenza!Camminavamo concordi verso la casa di Dio.
16 Li sorprenda improvvisa la morte,scendano vivi negli inferi,perché il male è nelle loro case e nel loro cuore.
17 Io invoco Dioe il Signore mi salva.
18 Di sera, al mattino, a mezzogiornovivo nell’ansia e sospiro,ma egli ascolta la mia voce;
19 in pace riscatta la mia vitada quelli che mi combattono:sono tanti i miei avversari.
20 Dio ascolterà e li umilierà,egli che domina da sempre;essi non cambiano e non temono Dio.
21 Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,violando i suoi patti.
22 Più untuosa del burro è la sua bocca,ma nel cuore ha la guerra;più fluide dell’olio le sue parole,ma sono pugnali sguainati.
23 Affida al Signore il tuo pesoed egli ti sosterrà,mai permetterà che il giusto vacilli.
24 Tu, o Dio, li sprofonderai nella fossa profonda,questi uomini sanguinari e fraudolenti:essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.Ma io, Signore, in te confido.