Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 29


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NOVA VULGATABIBBIA TINTORI
1 Addidit quoque Iob assumens parabolam suam et di xit:
1 poi Giobbe, ripigliando il suo discorso, disse:
2 “ Quis mihi tribuat, ut sim iuxta menses pristinos,
secundum dies, quibus Deus custodiebat me?
2 « Chi mi darà di tornare come nei mesi di prima, come nei mesi in cui Dio mi proteggeva?
3 Quando splendebat lucerna eius super caput meum,
et ad lumen eius ambulabam in tenebris.
3 Quando la sua lampada splendeva sopra il mio capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre?
4 Sicut fui in diebus adulescentiae meae,
quando familiaris Deus erat in tabernaculo meo,
4 come fui nei giorni della mia giovinezza, allorché Dio come amico stava nella mia tenda?
5 quando erat Omnipotens mecum,
et in circuitu meo pueri mei,
5 Quando era con me l'Onnipotente e intorno a me i miei figli?
6 quando lavabam pedes meos lacte,
et petra fundebat mihi rivos olei.
6 Quando io lavavo i miei piedi nel burro e la roccia mi fluiva rivi d'olio?
7 Quando procedebam ad portam civitatis
et in platea parabam cathedram mihi,
7 Quando io me ne andavo alla porta della città e mi preparavano un seggio sulla piazza?
8 videbant me iuvenes et abscondebantur,
et senes assurgentes stabant.
8 I giovani, alvedermi, si ritiravano, i vecchi s'alzavano e rimanevano in piedi.
9 Principes cessabant loqui
et digitum superponebant ori suo.
9 I principi cessavano di parlare e mettevano il dito alla bocca.
10 Vocem suam cohibebant duces,
et lingua eorum palato suo adhaerebat.
10 I grandi rattenevano la loro voce e la loro lingua s'attaccava al palato.
11 Auris audiens beatificabat me,
et oculus videns testimonium reddebat mihi,
11 Chi sentiva parlar di me mi chiamava beato, chi mi vedeva mi rendeva testimonianza.
12 eo quod liberassem pauperem vociferantem
et pupillum, cui non esset adiutor.
12 Perchè io avevo liberato il povero che gridava (soccorso), l'orfano privo di aiuto.
13 Benedictio perituri super me veniebat,
et cor viduae iubilare feci.
13 La benedizione di chi stava per perire veniva sopra di me e io consolavo il cuore della vedova.
14 Iustitia indutus sum et vestivi me,
sicut vestimento et diademate, iudicio meo.
14 Mi rivestii di giustizia, l'equità fu come il mio manto e il mio diadema.
15 Oculus fui caeco
et pes claudo;
15 Ero l'occhio del cieco, il piede dello zoppo;
16 pater eram pauperum
et causam viri ignoti diligentissime investigabam.
16 ero il padre dei poveri e studiavo a fondo la causa da me non conosciuta.
17 Conterebam molas iniqui
et de dentibus illius auferebam praedam.
17 Rompevo le ganasce all'iniquo, e strappavo dai suoi denti la preda,
18 Dicebamque: In nidulo meo moriar
et sicut palma multiplicabo dies.
18 e dicevo: Morrò nel mio piccolo nido e come la palma moltiplicherò i miei giorni;
19 Radix mea aperta est secus aquas,
et ros morabitur in ramis meis.
19 la mia radice si stende lungo le acque e la rugiada si poserà sui miei rami;
20 Gloria mea semper innovabitur,
et arcus meus in manu mea instaurabitur.
20 si rinnovellerà sempre la mia gloria, il mio arco si rinforzerà nella mia mano.
21 Qui me audiebant, blandiebantur
et intenti tacebant ad consilium meum.
21 Quelli che mi ascoltavano aspettavano il mio parere e in silenzio stavano a sentire il mio consiglio.
22 Verbis meis addere nihil audebant,
et super illos stillabat eloquium meum.
22 Dopo le mie parole nessuno fiatava. I miei discorsi stillavano sopra di loro (come rugiada).
23 Exspectabant me sicut pluviam
et os suum aperiebant quasi ad imbrem serotinum.
23 Essi m'aspettavano come la pioggia, aprivan la loro bocca come alla pioggia della tarda stagione.
24 Si quando ridebam ad eos, non credebant,
et lux vultus mei non cadebat in terram.
24 Se qualche volta loro sorridevo, non arrivavano a crederlo, e la luce del mio volto non cadeva per terra.
25 Si voluissem ire ad eos, sedebam primus;
cumque sederem quasi rex, circumstante exercitu,
eram tamen maerentium consolator.
25 Se mi piaceva andar tra loro, avevo il primo posto, e, sebbene vi stessi come un re in mezzo alle schiere, ero il consolatore degli afflitti ».