Scrutatio

Martedi, 30 aprile 2024 - San Pio V ( Letture di oggi)

Genesi 39


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BIBBIA MARTINIBIBBIA TINTORI
1 Giuseppe adunque fu condotto in Egitto, e lo comperò Putiphar Egiziano eunuco di Faraone, capitano dell'esercito degl'Ismaeliti, che ve l'aveano condotto.1 Giuseppe adunque fu menato in Egitto, e, dagli Ismaeliti che l'avevan condotto, lo comprò l'egiziano Putifar, eunuco di Faraone, e capitano dell'esercito.
2 E il Signore era con lui, e gli riusciva bene tutto quel che faceva: e abitava nella casa del suo padrone,2 Or il Signore era con Giuseppe, al quale riusciva bene tutto quel che faceva. E Giuseppe abitando nella casa del suo padrone,
3 Il quale benissimo conoscea, che era con lui il Signore, e conduceva a buon fine tutto quello che intraprendeva.3 che ben conosceva come il Signore fosse con lui e gli facesse prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva,
4 E Giuseppe trovò grazia dinanzi al suo padrone, e lo serviva, ed essendogli stata data da lui la soprintendenza di tutte le cose, governava la casa a sé affidata, e tutti i beni rimessi nelle sue mani.4 entrò nelle grazie di lui, e servendolo come sopraintendente di tutte le cose, governava la casa che gli era stata affidata e tutti i beni rimessi nelle sue mani.
5 E il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per amor di Giuseppe, e moltiplicò tutte le facoltà di lui tanto in casa, come alla campagna,5 E il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per amor di Giuseppe, e ne moltiplicò tutti i beni, tanto in casa che in campagna.
6 Ed egli non avea altro pensiero, che di mettersi a tavola a mangiare. Or Giuseppe era di volto avvenente, e di graziosa presenza.6 Così Putifar non aveva altro pensiero che di mettersi a tavola a mangiare. Or Giuseppe era di volto avvenente e di bella presenza.
7 Passato adunque assai tempo, la padrona fissò i suoi occhi sopra Giuseppe, e disse: Dormi meco.7 Passato adunque un po' di tempo, la padrona, mise gli occhi addosso a Giuseppe e gli disse: « Dormi con me ».
8 Il quale non acconsentendo all'opera indegna, le disse: Tu vedi come il mio padrone avendo rimessa ogni cosa nelle mie mani, non sa quel che si abbia in sua casa:8 Ma egli, non acconsentendo all'azione indegna, disse: « Ecco, il mio padrone, avendo messo tutto nelle mie mani, non sa quel che abbia in casa;
9 E veruna cosa non è, ch'ei non abbia a me affidata, e di cui non m'abbia fatto padrone, fuori di te, che sei sua moglie: come adunque poss'io fare questo male, e peccare contro il mio Dio?9 e tutto ha dato in mio potere, mi ha affidato tutto, tranne te che sei sua moglie. Come dunque potrei commettere questo male e peccare contro il mio Dio? »
10 Cogli stessi discorsi ogni dì e la donna inquietava il giovinetto, ed egli ricusava di peccare.10 Sebbene la donna tutti i giorni molestasse il giovinetto con simili discorsi, egli non acconsentì mai al peccato.
11 Ma avvenne, che un dì Giuseppe entrò in casa, e si pose a far qualche cosa non avendo alcun con sé:11 Or avvenne che un giorno, essendo Giuseppe entrato in casa per fare un certo lavoro, e non essendoci alcun testimonio,
12 E quella, preso l'orlo del suo mantello, gli disse: Vieni con me. Ma egli lasciato in man di lei il mantello, si fuggì fuori di casa.12 essa, afferrato l'orlo del suo mantello, gli disse: « Vieni a dormire con me ». Ma egli, lasciatole in mano il mantello, se ne fuggì fuori.
13 E la donna veggendo in sue mani il mantello, e sé disprezzata:13 E la donna, vedendosi col mantello nelle mani e disprezzata,
14 Chiamò a sé la gente di casa, e disse loro: Ecco che egli ha condotto qua quest'uomo Ebreo, perché ci facesse vergogna. Egli è venuto a trovarmi per peccare con me: e avendo io alzato le grida,14 chiamò la gente di casa e disse loro: « Guardate, ha menato in casa un Ebreo, perchè ci schernisse. Egli è venuto da me per giacersi meco, ma avendo io gridato,
15 Egli all'udir la mia voce ha lasciato il mantello, per cui io lo teneva, e si è fuggito.15 appena ha sentito la mia voce, m'ha lasciato in mano il suo mantello e se n'è fuggito via ».
16 In prova adunque della serbata fede fece veder al marito tornato a casa il mantello ritenuto,16 E in prova della sua fedeltà, quando il marito tornò a casa, gli fece vedere il mantello che essa aveva ritenuto,
17 E disse: È venuto a trovarmi quel servo Ebreo, che tu hai condotto a svergognarmi:17 e disse: «Quel servo ebreo che tu ci hai menato è venuto da me per schernirmi;
18 Il quale, sentito come io alzava le grida, ha lasciato il mantello, che io teneva, ed è scappato.18 ma, sentiti i miei gridi, mi ha lasciato in mano il mantello ed è fuggito ».
19 Tali cose avendo udite il padrone troppo facile a credere alle parole della moglie, ne concepì grande sdegno:19 Sentite queste cose, il padrone, troppo credulo alle parole della moglie, arse di grande sdegno,
20 E fece metter Giuseppe nella prigione, in cui erano tenuti i rei di delitto commesso contro del re, ed egli fu quivi rinchiuso.20 e fece mettere Giuseppe nella prigione ove erano detenuti i carcerati del re, e ce lo fece rinchiudere.
21 Ma il Signore fu con Giuseppe, e avendo compassione di lui fece sì, ch'ei trovò grazia dinanzi al provveditore della prigione.21 Ma il Signore fu con Giuseppe, e avendo compassione di lui, lo fece entrar nelle grazie del governatore della prigione,
22 Il quale diede a lui potestà sopra tutti i prigionieri, che erano in quella carcere: e tutto quello che si facea, era fatto per suo ordine.22 il quale gli affidò tutti i prigionieri che erano nel carcere, e tutto era fatto sotto i suoi ordini.
23 E quegli non pensava a nulla, avendo dato di ogni cosa l'arbitrio a Giuseppe: perocché il Signore era con lui, e conduceva a buon fine tutto quel ch'ei faceva.23 E al governatore, avendo affidata ogni cosa a Giuseppe, non pensava a nulla, perchè il Signore era con Giuseppe e faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva.