Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Genesi 32


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Giacobbe veduti gli Angeli, spedisce messi con doni al fratello Esaù, di cui temeva: frattanto fa alla lotta con un Angelo, e ottiene la benedizione, e il cambiamento del nome, dopo che fu toccato il nervo della sua coscia.

1Giacobbe ancora proseguì l'intrapreso viaggio: e furono incontro a lui gli Angeli di Dio.2E vedutili disse: Questi sono gli accampamenti di Dio: e diede a quel luogo il nome di Mahanaim, vale a dire Accampamenti.3E spedì messi ancora innanzi a sé al fratello Esaù nella terra di Seir, nella regione di Edom.4E fece loro questo comandamento, dicendo: Voi direte così al signor mio Esaù: Giacobbe tuo fratello dice: io andai pellegrino nella casa di Laban, e vi sono stato sino a questo dì.5Ho de' bovi, e degli asini, e delle pecore, e de' servi, e delle schiave: e adesso invio messi al signor mio per trovar grazia dinanzi a lui.6E tornarono i messi a Giacobbe, e riferirono: Abbiam trovato il tuo fratello Esaù, e questi ecco che viene in fretta ad incontrarti con quattrocento uomini.7S'intimorì Giacobbe grandemente; e pieno di ansietà divise la gente, ch'era seco, e i greggi ancora, e le pecore, e i bovi, e i cammelli in due squadre,8Dicendo: Se Esaù arriverà, e darà addosso ad una squadra, l'altra squadra, che resta, si salverà.9E disse Giacobbe: Dio del padre mio Abraham, e Dio del padre mio Isaac: Signore, che dicesti a me: Torna alla tua terra, e al luogo dove sei nato, e io ti farò del bene.10Io sono indegno di tutte le tue misericordie, e della fedeltà, colla quale tu hai mantenute le promesse fatte al tuo servo. Solo col mio bastone io passai questo (fiume) Giordano: e ora ritorno con due squadre.11Liberami dalle mani di mio fratello Esaù, perocché io lo temo forte, che in arrivando non uccida madre, e figliuoli.12Tu hai detto di farmi del bene, e di dilatar la mia stirpe come l'arena del mare, la quale per la moltitudine non può contarsi.13E avendo dormito in quel luogo per quella notte, mise a parte di quello che avea, doni pel suo fratello Esaù,14Dugento capre, venti capri, dugento pecore e venti montoni,15Trenta cammelli femmine, che avean figliato, co' loro parti, quaranta vacche, e venti tori, venti asine con dieci loro rede.16E inviò per mezzo dei suoi servi ognuno di questi greggi separato dall'altro, e disse a' suoi servi: Andate innanzi a me: e siavi un intervallo tra gregge e gregge.17E al primo comandò, e disse: Se incontri il mio fratello Esaù, e ch'ei ti domandi: Di chi sei tu? ovvero: Dove vai tu? o di chi son queste cose, alle quali vai appresso?18Risponderai: Sono di Giacobbe tuo servo; egli manda questi doni al mio signore Esaù: ed egli stesso vien dietro a noi.19Simili ordini diede al secondo, e al terzo, e a tutti quelli che andavano dietro ai greggi, dicendo: Nella stessa guisa parlate ad Esaù, quando lo troverete.20E soggiungerete: Lo stesso servo tuo Giacobbe seguita le nostre pedate; imperocché egli ha detto: Lo placherò co' doni, che vanno innanzi, e poscia vedrò lui: forse si renderà a me propizio.21Andarono adunque innanzi a lui i doni; ed egli quella notte si stette nello alloggiamento.22E alzatosi molto per tempo, prese le sue due mogli, e le due schiave con gli undici figliuoli, e passò il guado di Jaboc.23E quando furon passate tutte le cose, che a lui appartenevano,24Ei si rimase solo: ed ecco un uomo fece con lui alla lotta fino alla mattina.25E questi veggendo, che nol potea superare, toccò a lui il nervo della coscia, il quale subitamente restò secco.26E disse a lui: Lasciami andare; che già viene l'aurora. Rispose (Giacobbe): Non ti lascerò andare, se tu non mi benedici.27Disse adunque: Qual nome è il tuo? Rispose: Giacobbe.28E quegli (disse): Il tuo nome non sarà Giacobbe, ma Israele: perocché se a petto a Dio sei stato forte, quanto più vincerai tutti quanti gli uomini?29Giacobbe lo interrogò: Dimmi, con qual nome ti chiami? Rispose: Perché domandi del mio nome? E lo benedisse nello stesso luogo.30E Giacobbe pose a quel luogo il nome di Phanuel, dicendo: Ho veduto il Signore faccia a faccia, e l'anima mia ha avuto salute.31E il sole venne a nascer subito, dopo che egli si fu avanzato di là da Phanuel: ed egli zoppicava del piede.32Per questa ragione i figliuoli d'Israele fino a questo dì non mangiano il nervo, che si seccò nella coscia di Giacobbe: perché quegli toccò il nervo della coscia di lui, e (il nervo) restò senza moto.

Note:

32,1:Furono incontro a lui gli Angeli. Giacobbe libero dal timore di Laban, entrando nel paese di Chanaan avea ancor da temere il fratello Esau: Dio pertanto incoraggisce il Patriarca con questa visione.

32,2:Questi sono gli accampamenti di Dio. Nell'Ebreo la voce Muhanaim, che significa Accampamenti, è duale; onde comunemente gli Ebrei, e dietro ad essi molti interpreti suppongono, che due furon la schiere degli Angeli veduti da Giacobbe; l'una di quelli protettori della Mesopotamia, che lo aveano accompagnato e custodito fino a quel luogo; l'altro di quelli della terra di Chanaan. Intorno a questi Angeli custodi de' regni e delle provincie vedi Dan. XII. 1. Atti XV. 9. Vedasi qui adempiuto letteralmente quella parola di Davidde, Salmo XXXIII: L'Angelo del Signore si accamperà intorno a coloro, che lo temono e ti salverà. Così Eliseo serrato d'ogni parte da' nemici vide le Schiera degli Angeli armati in sua difesa, IV. Reg. VI. 15. In quel luogo fu poi una città, che ebbe il nome di Mahanaim, Jos. XII.26., XXI. 38.

32,3:Nella terra di Seir, nella regione di Edom. Molti dotti Interpreti distinguono due Idumee; l'una orientale, l'altra meridionale. Della prima si parla adesso, nella quale è il monte di Seir, e in essa abitò per molto tempo Esau e i suoi figliuoli; indi occuparono anche l'Idumea meridionale.
Così Esau disgustato della preferenza data a Giacobbe da' suoi genitori, e della poca soddisfazione, che questi mostravano delle sue consorti, avea abbandonata la Chananea, lasciandola a Giacobbe e a' suoi figliuoli.

32,4:Al signor mio Esau. Con questa dimostrazione di rispetto usata affine di mitigar quell'uomo feroce non rinunzia Giacobbe a' diritti della sua primogenitura, i quali nè pure doveano aver effetto, se non in favor de' suoi discendenti.

32,7:Divise la gente, ch'era seco ec. Osserva a questo passo S. Agostino, che il giusto dee confidare in Dio, senza però trascurare le diligenze e gli aiuti umani.

32,15:Cammelli femmine, che avean figliato, ec. Il latte de' cammelli era anche a tempo di S. Girolamo, e lo è anche adesso la bevanda più deliziosa degli Arabi. Vedi Plin. lib. XI. 45.

32,22:Passò il guado di Jaboc. Vale a dire passò il torrente Jaboc al guado, che era eppresso il Mahanaim. Questo torrente nasce ne' monti di Galaad, ed entra nel Giordano presso al luogo, dove il Giordano esce dal logo di Genesareth. Notisi, che in questo luogo cominciava il paese delle dieci tribù e che perciò già cominciavano ad effettuarsi le promesse di Dio.

32,24:Fece con lui alla lotta ec. La maggior parte de' Padri e degl'interpreti in quest'uomo, che fa alla lotta con Giacobbe, riconoscono un Angeleo del Signore, il quale rappresentava Dio o sia il Figliuolo di Dio; onde nel versetto 30, se gli dà il nome di Dio. Quest'Angelo, lasciandosi vincere in questa lotta, veniva a dare una ferma speranza a Giacobbe di poter con molto maggior felicità superare non solo Esau, ma anche tutti i nemici e tutte le contraddizioni: Se a petto di Dio sei stato forte, quanto più vincerai tutti quanti gli uomini?

32,28:Questa lotta è un'immagine della vita del giusto sopra la terra; la qual vita è una lotta e una continua milizia, o sia combattimento, come dice Giobbe.

32,25:Veggendo che nol potea superare ec. Dio non volle, nè permise, che l'Angelo si servisse di tutta la sua possanza nel lottar con Giacobbe. Del rimanente quello, che egli col solo tocco del nerbo della coscia fa provare al Patriarca è argomento della facilità, colla quale avrebbe potuto abbatterlo. Ma si dimostra cosi l'efficacia dell'orazione e della vera pietà a muovere il cuore di Dio, e a fargli una specie di violenza per renderlo propizio agli uomini.

32,26:Già viene L'aurora. Era tempo, che Giacobbe andasse a riunirsi colla sua gente, alla quale non volea l'Angelo farsi vedere. Se tu non mi benedici. Colle lacrime agli occhi e con grande affetto chiese Giacobbe questa benedizione; onde si dice in Osea, ch'ei pianse e pregò.

32,28:Il tuo nome... non sarà Giacobbe, ma Israele. Questo nome è dato di nuovo a Giacobbe, cap. XXXV. 10., e secondo la più probabil sentenza significa principe di Dio, ovvero principe con Dio, quasi dicesse L'Angelo: Com' io son principe; così anche tu, che hai potuto lottare con me, sarai chiamato principe, Hier. Trad. Hebr.

32,29:Perché domandi del mio nome? l'Angelo non volle dire il suo nome, o perchè non ne prendessero i posteri di Giacobbe occasione di rendergli un culto superstizioso, o piuttosto perché quest'Angelo rappresentava il Verbo, il quale dovea incarnarsi, il cui nome non dovea ancor rivelarsi.

32,30:Pose a quel luogo il nome di Phanuel. Questo nome significa faccia di Dio. I LXX, lo traducono forma di Dio, ovvero figura di Dio: della quale versione ci dà questo senso il Grisostomo (hom. 58.) dicendo: Giacobbe diede a questo luogo il nome di figura o immagine di Dio, e venne con ciò a predire, che questi avrebbe un di presa l'umana natura. Ma perchè allora non altro avea ei, che un cominciamento e un preludio delle cose future, il Verbo appariva a que' Patriarchi in figura. Ma allorché il Signore degnossi di prendere la forme dell'uomo, non prese solo una carne apparente, ma vera.
L'anima mia ha avuto salute. Osservò S. Cirillo, essere stato antica opinione, che il vedere un Angelo portava seco la morte; onde così egli, come altri interpreti spiegano: Non solo ha ceduto l'Angelo; ma ho trattato con lui testo testo, e non me n'è venuto alcun male: altri però col Grisostomo intendono, che Giacobbe voglia dire, che la visione mandatagli da Dio, o la benevolenza e affetto mostratogli per mezzo dell'Angelo lo avea liberato da ogni timore e lo avea riempiuto di generosa fidanza.

32,32:I figliuoli d'Israele non mangiano ec. Ciò fu osservato e si osserva tuttora dagli Ebrei non per legge, ma per tradizione in memoria di quello, che era avunuto a Giacobbe. Il Buxtorf racconta, che in Italia gli Ebrei levano dalla parte di dietro degli animali non solo il nervo, ma anche le vene, che in Germania poi si astengono totalmente da' quarti di dietro, e li vendono a' Cristiani: ma (dicesi) dopo aver mandate mille imprecazioni contro chi li mangerà, e fatte altre sordide cose, le quali sono attestate da tutti i Giudei convertiti.