Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Genesi 34


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Dina è rapita da Sichem figliuolo del principe de' Sichimiti: i quali prima circoncisi son trucidati da Simeone, e da Levi, fratelli di Dina; e dagli altri figliuoli di Giacobbe è desolata la loro città: per la qual cosa Simeone, e Levi sono sgridati dal padre.

1Ma Dina figliuola di Lia uscì di casa per vedere le donne di quel paese.2E avendola veduta Sichem figliuolo di Hemor Heveo, principe di quella terra, se ne innamorò: e rapilla, e violentemente disonorò la fanciulla.3E concepì per lei un'ardente passione, ed essendo ella afflitta l'acquietò con carezze.4E andato dal padre suo Hemor: Prendi, disse, per me in moglie questa fanciulla.5La qual cosa avendo udita Giacobbe, mentre i figli erano assenti, e occupati a pascer le pecore, si tacque finché non furon tornati.6Ma essendo andato Hemor, padre di Sichem, a parlare a Giacobbe;7Eccoti che i figliuoli di lui tornavan dalla campagna: e inteso quel ch'era avvenuto, ne concepirono grande sdegno, perché sì brutta cosa avesse fatta (Sichem) contro Israele, e violata la figliuola di Giacobbe, avesse commesso un'azione vituperosa.8Disse pertanto ad essi Hemor: L'anima di Sichem mio figlio è unita inseparabilmente a questa vostra fanciulla: dategliela in moglie.9E facciamo scambievoli matrimoni; date le vostre fanciulle a noi, e sposate delle nostre fanciulle.10E abitate tra noi: la terra è in poter vostro, lavoratela, trafficate, voi siete i padroni.11Anzi lo stesso Sichem disse al padre, e a' fratelli di lei: Piegatevi a' miei desideri, e darò tutto quello che vi parrà.12Augumentate la dote, e chiedete donora, e volentieri darò quello che chiederete: purché mi diate in moglie questa fanciulla.13Risposero i figliuoli di Giacobbe a Sichem, e al padre di lui con fraude, essendo esacerbati pel disonore della sorella:14Non possiam fare quello che voi bramate, né dar la nostra sorella ad un uomo incirconciso: la qual cosa è illecita, e abbominevole presso di noi.15Ma potrem fare alleanza con questa condizione, se vorrete farvi simili a noi, e se si circoncideranno tra voi tutti i maschi;16Allora vi daremo le nostre fanciulle, e prenderem parimente le vostre: e abiteremo con voi, e faremo un sol popolo.17Ma se non vorrete circoncidervi, prenderemo la nostra fanciulla, e ce ne anderemo.18Piacque la loro offerta ad Hemor, e a Sichem suo figliuolo.19E il giovane non differì ad eseguire quello che era stato richiesto: perocché amava grandemente la fanciulla, ed egli era in grande onore presso tutta la famiglia del padre suo.20Ed entrati dentro la porta della città, dissero al popolo:21Costoro son buona gente, e amano di abitare tra noi: trafficheranno qui, e lavoreranno la terra, la quale, spaziosa e vasta com'è, ha bisogno di coltivatori: noi sposeremo le loro fanciulle, e daremo loro delle nostre.22Una sola cosa è d'ostacolo a un bene si grande: vuolsi, che noi circoncidiamo i nostri maschi, imitando il rito di questa gente.23Con questo saran nostre le loro ricchezze, e i bestiami, e tutto quello ch'ei posseggono: accordiamoci solo in questo, e vivendo insieme faremo un sol popolo.24Diedero tutti il loro assenso, e circoncisero tutti i maschi.25Ed ecco il terzo giorno, quando il dolore delle ferite è più acerbo, i due figli di Giacobbe, Simeone, e Levi, fratelli di Dina, impugnate le spade, entrarono a man salva nella città: e uccisi tutti i maschi,26Trucidarono anche Hemor, e Sichem, e tolsero Dina loro sorella dalla casa di Sichem.27E quando questi si furono ritirati, gli altri figliuoli di Giacobbe si gettarono sopra gli uccisi: e saccheggiarono la città per vendetta dello stupro.28Preser le loro pecore, e gli armenti, e gli asini, e diedero il guasto a quanto era per le case, e alla campagna.29E menarono anche schiavi i fanciulli, e le donne loro.30Eseguite che ebbero essi queste cose con tanta audacia disse Giacobbe a Simeon, e a Levi: Voi mi avete posto in affanno, e mi avete renduto odioso ai Chananei, e a' Pherezei, abitatori di questa terra: noi siam pochi: quegli uniti insieme mi verranno addosso, e io sarò sterminato con la mia famiglia.31Risposer quegli: E dovean essi trattar la nostra sorella come una donna di mal affare?

Note:

34,7:Contro Israele. Contro Giacobbe padre di Dina.

34,12:Augumentate la dote, e chiedete danaro, ec. Si è già notato altrove il costume, che lo sposo dotasse la sposa, e facesse dei presenti al padre e a' fratelli di lei.

34,14:Né dar la nostra sorella ad un uomo incirconciso. Egli è verisimile, che appeso appoco s'introducesse tra' posteri d'Abrahamo questa regola anche prima della legge di Mosè; ma in questo tempo non si poteva egli rispondere a costoro, che il loro padre avea sposate le figlie di un incirconciso, qual era Laban? e Giuda e Simeone sposarono pure donne Chananee, come vedremo: parlano adunque con menzogna e con frode.

34,17:Prenderem la nostra fanciulla. Da queste parole e dal versetto 26, apparisce, che Dino era tuttora in casa del rapitore.

34,23:Saran nostre le loro ricchezze e i loro bestiami, ec. Vedesi, che Hemor e Sichem non propongono altro motivo, che quello dell'interesse per abbracciare la circoncisione. Essi mostrano a' loro concittadini l'accrescimento grande di potenza e di ricchezza che ne verrà dalla unione dei nuovi ospiti in un sol popolo; e la pietà e la religione non ebbero parte alla risoluzione di quella gente.

34,25:Il terzo giorno quando il dolore delle ferite ec. Nelle ferite il terzo giorno suol venir la febbre a causa dell'infiammazione.
Simeon e Levi. Fratelli uteriori di Dina. Questi certamente ebbero seco un gran numero di servi: gli altri fratelli non si vede, che avessero parte a questo macello, ma solamente al saccheggiamento della città. Vers. 27.

34,28-29:Preser le pecore, ec. Giacobbe, il quale disapprovò quest'azione come perfida e temeraria, non si dubita, che facesse rendere e la libertà, e la roba loro alle donne e a' fanciulli rimasi in vita.

34,30:Voi mi avete posto in affanno, ec. Giacobbe dimostrerà anche con maggior energia l'orrore, col quale udì una crudeltà si grande dei proprii figliuoli nel capo XLV. 5. Peccarono i figliuoli di Giacobbe di menzogna, di perfidia, d'ingiustitia, di sacrilegio e di vendetta barbara e immane. Ingannarono i Sichimiti, e tradiron la fede, e pel peccato di un solo trucidarono un gran numero di persone, e a compiere si orribil disegno abusarono di un rito sacro e religioso, servendosene di pretesto a coprire lo spirito di vendetta. Finalmente non può non condannarsi di empietà il disprezzo, ch'ei fecero del proprio padre, intraprendendo cosa tale senza sua saputa, portando un colpo mortale al cuore di lui pieno di umiltà e di amore de' prossimi. Dall'altro lato la giustizia divina permise, che i Sichimiti portasser la pena delle loro iniquità; e dell'audacia e della perfidia e inumanità dei due fratelli si valse ad eseguire i suoi decreti sempre giusti e adorabili.