Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Genesi 33


font

Giacobbe è accolto benignamente da Esaù, che gli va incontro, e a mala pena ottiene, che quegli accetti i suoi doni, e se ne torni a sua casa. Quindi Giacobbe arriva a Salem, e vi compera una parte di un campo, e piantale le tende alza un altare.

1Ma alzando i suoi occhi Giacobbe vide Esaù, che veniva, e con lui quattrocento uomini: e divise i figli di Lia, e di Rachele, e delle sue schiave.2E l'una, e l'altra schiava, e i loro figliuoli li pose in primo luogo. Lia, e i figliuoli di lei nel secondo luogo: e Rachele, e Giuseppe da ultimo.3Ed egli andando innanzi s'inchinò fino a terra sette volte, prima che si approssimasse il suo fratello.4Corse allora Esaù incontro al suo fratello, e lo abbracciò: e stringendogli il collo, e baciandolo pianse.5E alzati gli occhi, vide le donne, e i loro bambini, e disse: Chi son questi? son eglino tuoi? Rispose: Sono i figliuoli, che Dio ha donati a me tuo servo.6E appressandosi le schiave, e i loro figliuoli s'inchinarono profondamente.7Si appressò anche Lia co' suoi figliuoli: e dopo che si furono nella stessa guisa inchinati, Giuseppe, e Rachele fecero ultimi profondo inchino.8E disse Esaù: Che significano le squadre, che io già incontrai? Rispose: Bramai di trovar grazia nel cospetto del signor mio.9Ma quegli disse: Ho del bene di là da molto, fratel mio: tieni il tuo per te.10E Giacobbe disse: Non far così, ti prego: ma se ho trovato grazia negli occhi tuoi, accetta il piccol dono dalle mie mani: imperocché io ho veduto la tua faccia, come se io vedessi il volto di Dio: siimi propizio,11E accetta la benedizione, che io ti ho recato, e la quale fu donata a me da Dio, il quale dà tutte le cose. E accettandola a mala pena sforzato dal fratello,12Disse quegli: Andiamo di conserva, e io ti sarò compagno nel viaggio.13Ma disse Giacobbe: Tu vedi, signor mio, che io ho meco de' teneri bambini, e pecore, e vacche pregne: e se gli affaticherò più del dovere a camminare, morranno in un dì tutti i greggi.14Vada il signor mio davanti al suo servo: e io seguirò bel bello le sue pedate, conforme vedrò, che possano fare i miei bambini, fino a tanto ch'io giunga presso al signor mio a Seir.15Rispose Esaù: Ti prego di lasciar, che almeno restino della gente, che è con me, alcuni, che ti accompagnino nel viaggio. Non è necessario, disse quegli: di questo solo ho bisogno, di trovar grazia nel cospetto tuo, mio signore.16Tornò adunque in quel giorno Esaù per la strada, per cui era venuto in Seir.17E Giacobbe giunse a Socoth: dove fabbricata avendo una casa, e piantate le tende, diede a quel luogo il nome di Socoth, vale a dire Padiglioni.18E dopo il suo ritorno dalla Mesopotamia di Siria passò a Salem città de' Sichimiti, che è nella terra di Chanaan: e abitò presso alla città.19E comprò quella parte di campo, dove avea piantate le tende, da' figliuoli di Hemor padre di Sichem per cento agnelle.20E ivi alzato un altare, dinanzi ad esso invocò il fortissimo Dio d'Israele.

Note:

33,3:S'inchinò fino a terra sette volte. Giacobbe per ammansire la ferocia di Esau lo saluta fino a sette volte col massimo segno di rispetto.

33,8:Che significano le squadre? Parla de' bestiami mandati innanzi da Giacobbe in dono ad Esau. Esau dovea già essere stato informato da' guardiani; ma interroga di bel nuovo per aver occasione di rifiutare il dono.

33,10:Ho ceduto la tua faccia, come se vedessi ec. La clemenza e l'amorevolezza, che io ho trovato in te, mi ha rinfrancato lo spirito ne miei timori, e ha fatto in me l'effetto simile a quello, che farebbe l'apparizione di Dio o di un Angelo in un uomo afflitto e bisognoso di conforto.
Siimi propizio. Concedimi questa grazia.

33,13:Pecore e vacche pregne: ovvero, che allattano la loro rede.

33,14:Fino a tanto ch'io giunga... a Seir. Giacobbe pensava allora di godere fino colà a casa del fratello; ma di poi cangìò di parere forse per timore, che non si risvegliassero in Esau le antiche gelosie, o perché ricevesse qualche notizia, per la quale conoscesse, che non era opportuna allora questa visita.

33,17:A Socoth, dove' fabbricata ec. Dalle tende, che alzò ivi Giacobbe. venne il nome di Socoth a questo luogo, dove fu poi edificata una città dello stesso nome, che era nella tribù di Gad. L'avervi Giacobbe fabbricato una casa da argomento per credere, che vi si fermò qualche tempo.

33,18:Passò a Salem città dei Sichemiti. Passò il Giordano, e da Socoth andò nel paese de' Sichimiti, dove fece sua dimora presso la città di Salem nella Chananea. Alcuni moderni secondo la tradizione degli Ebrei traducono in questa guisa l'Ebreo: arrivò salvo alla città de' Sichimiti, perocchè la stessa voce Salem significa salvo, sano ec.; e soggiungono gli Ebrei, che in questo luogo Giacobbe rimase sano dalla gamba, della quale era stato zoppo fino a quel punto; onde dicesi: arrivò salvo, ec.

33,19:Per cento agnelle. La prima maniera di contrattare nell'antichità fu certamente per via di permute; e gli antichi Interpreti tutti quanti suppongono fatta questa compra da Giacobbe con dare cento agnelle. Molti moderni però la voce originale spiegano in significazione di moneta, denaro ec., e alcuni di questi pretendono, che fossero monete, che portavano l'impronte di un'agnello, come effettivamente si costumava nell'antichità; onde dalle pecore venne il nome di pecunia alla moneta. Basti l'avere toccato questo punto senza entrare in più lunga discussione di una materia, sopra la quale non possono aversi se non deboli congetture.

33,20:Dinanzi ad esso invocò ec. Ovvero gli pose nome il fortissimo Dio d'Israele, per significare, che a lui e in onore di lui era dedicato questo altare. Questa imposizione di nome agli altari, a' monumenti e a'luoghi particolari serviva a conservare la memoria de' fatti e anche a conservare la tradizione de' principi della religione. Cosi il nome del Dio d'Israele rammemorava un gran fatto, per cui fu cambiato il nome a Giacobbe. Vedi cap. preced.