Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Genesi 29


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Giacobbe accolto da Laban serve a lui per patto sette anni per aver la figlia di lui, Rachele. Gli vien data Lia invece di quella; ed egli e costretto a servire per la medesima sette altri anni. Rachele è sterile, e Lia partorisce quattro figliuoli.

1Partitosi quindi Giacobbe giunse nella terra d'oriente.2E vide in un campo un pozzo, e presso a questo tre greggi di pecore sdraiate: perocché a questo si abbeveravano le pecore, e la sua bocca era chiusa con una gran pietra.3Ed era usanza, che raunate tutte le pecore ribaltavan la pietra, e ristorati i greggi la rimettevano sopra la bocca del pozzo.4Ed egli disse a' pastori: Fratelli, donde siete? Ed ei risposero: Di Haran.5E interrogolli: Conoscete voi forse Laban, figliuolo di Nachor? Dissero: Lo conosciamo.6È egli sano? disse egli. Risposero: È sano: ed ecco Rachele sua figlia, che vien col suo gregge.7E Giacobbe disse: Rimane ancor molto del giorno, e non è tempo di ricondurre i greggi all'ovile: date prima da bere alle pecore, e poscia riconducetele al pascolo.8Risposer quelli: Nol possiam fare, fino a tanto che sien radunate tutte le pecore, e tolta dalla bocca del pozzo la pietra, si abbeverino tutti i greggi.9Non avean finito di parlare, quand'ecco che Rachele veniva colle pecore di suo padre: perocché ella pasceva il gregge.10E avendola veduta Giacobbe, e sapendo ch'ella era sua cugina germana, e che le pecore erano di Laban suo zio, tolse la pietra, colla quale chiudevasi il pozzo.11E fatto bere il suo gregge, la baciò: e alzata la voce pianse,12E le accennò, come era fratello del padre suo, e figliuol di Rebecca: ed ella andò in fretta a recarne nuova a suo padre.13Il quale avendo udito esser venuto Giacobbe, figliuolo di sua sorella, gli corse incontro: e abbracciatolo, e baciatolo, e ribaciatolo lo condusse a casa sua. E udite le ragioni dei suo viaggio,14Rispose: Tu sei osso mio, e mia carne. E passato che fu un mese,15Gli disse: Forse perché tu sei mio fratello, servirai a me gratuitamente? dimmi quel che tu vuoi.16Or egli avea due figliuole: la maggiore chiamavasi Lia; la minore Rachele.17Ma Lia avea gli occhi cisposi: Rachele era bella di volto, e avvenente.18E a questa portando amore Giacobbe disse: Ti servirò per Rachele tua figlia minore per sette anni.19Rispose Laban: È meglio, ch'io la dia a te, che ad altro uomo: statti con me.20Servì adunque Giacobbe per Rachele sette anni: e pochi gli parver quei giorni pel grande amore.21E disse a Laban: Dammi la mia moglie: perocché è compiuto già il tempo di sposarla.22E quegli, fatto invito di una gran turba di amici al convito, fece le nozze.23E la sera condusse a lui la sua figliuola Lia,24Dando alla figliuola una serva chiamata Zelpha. Ed essendo Giacobbe andato a stare con lei secondo il costume, allorché venne il giorno, conobbe ch'ella era Lia.25E disse al suo suocero: Che è quello che tu ti sei indotto a fare? non ti ho io servito per Rachele? perché mi hai tu gabbato?26Rispose Laban: Non è usanza nel nostro paese, che le figliuole minori sien le prime a maritarsi.27Compisci la settimana di questo sposalizio; e ti darò anche l'altra pella servitù, che mi presterai per altri sette anni.28Si accomodò alla proposta: e passata quella settimana, prese per moglie Rachele;29A cui il padre avea data per serva Balam.30E giunto finalmente al possesso delle nozze bramate, l'amore della seconda fu in lui più forte, che quel della prima, servendo in casa di Laban per altri sette anni.31Ma il Signore veggendo, com'ei disprezzava Lia, la rendette feconda, rimanendo sterile la sorella.32Ed ella partorì il figliuolo, che avea conceputo, e posegli nome Ruben, dicendo: Il Signore ha veduta la mia umiliazione; adesso il mio marito mi amerà.33E di bel nuovo concepì, e partorì un figliuolo, e disse: Perché il Signore intese, come io era dispregiata, mi ha dato anche questo figliuolo: e diedegli il nome di Simeon.34E concepì la terza volta, e partorì un altro figliuolo, e disse: Adesso sarà ben unito con me il mio marito, dacché gli ho fatti tre figliuoli: e perciò chiamollo col nome di Levi.35Concepì per la quarta volta, e partorì un figliuolo, e disse: Adesso io darò laude al Signore: e perciò chiamollo Giuda; e cessò da fare figliuoli.

Note:

29,1:Nella terra di oriente. La Mesopotamia, e i paesi oltre l'Eufrate sono indicati nella Scrittura col nome di oriente.

29,2:E la sua bocca era chiusa con una pietra. Cautela opportuna in un paese, che scarseggiava d'acqua, affinché i greggi l'avesser più pura e salubre, e abbondante.

29,5:Laban, figliuolo di Nachor. Laban era nipote di Nachor, e figliuolo di Bathuel; ma Giacobbe nomina Nachor, come capo di quella famiglia.

29,11:La baciò: e alzata la voce pianse. Il bacio ora una maniera di saluto usata particolarmente tra gli stretti parenti. Giacobbe pianse o per tenerezza, vedendosi giunto tra persone del suo sangue, o, come altri pensano, per sentimento di dolore, riflettendo al povero stato, in cui si trovava; onde non avea nulla da poter farne un presente alla cugina secondo il costume. Il timore del fratello e la sollecitudine di schivare il suo sdegno lo avean fatto partire da casa solo, e senza altri preparativi, che un poco di provvisione per vivere.

29,14:Tu sei osso mio, e mia carne. Siamo tu ed io dello stesso sangue, e perciò in casa mia avrai accoglimento, e sceglierai la consorte: la mia casa è tua casa.

29,15:Servirai a me gratuitamente? Giacobbe, non volendo mangiare il pane a ufo, come si dice, in casa di Laban, si occupava nelle faccende di casa e nella cura de' greggi.

29,16:La maggiore chiamavasi Lia; la minore Rachele. Giacobbe è qui una bella figura di Gesù Cristo, Lia della sinagoga, Rachele della Chiesa cristiana. Lia maritata la prima, come di età maggiore, non ebbe mai intero il possesso del cuor dello sposo; e se fu unita a Giacobbe, lo fu, per cosi dire, in grazia di Rachele, sotto il nome di cui la prese Giacobbe. Rachele l'amor di Giacobbe, acquistata con prezzo di sue fatiche, e rispetto alla quale tutte le fatiche a lui sembrano un nulla; Rachele amata con infinita costanza, Rachele è degna di rappresentare la Chiesa di Gesù Cristo. Alla fondazione di questa Chiesa furon dirette tutte le cura della Providenza divina fin dal principio del mondo, e i misteri, e i Sacramenti di lei furono figurati in tutte le cerimonie, e ne' riti, e ne' sacrifizj dell'antico testamento. I Santi stessi di questo antico testamento non piacquero a Dio, se non in quanto appartennero a questa Chiesa, e furono uniti per la fede col capo di lei il Messia. Questi venne in persona a fare l'acquisto di questa novella sposa a prezzo di fatiche e di patimenti; e diede finalmente la vita stessa per lei, affin di renderla degna dell'eterno amor suo; perocchè con questa sposa egli si starà fino alla fine de' secoli.

29,18:Ti servirà per Rachele...sette anni. Si è già altrove osservato, che i mariti compravano le mogli, e davano ad esse la dote; così oltre gli Ebrei usavano i Greci, i Germani, ec.

29,20:E pochi gli parver quei giorni pel grande amore. Il maggior numero degl'interpetri credono, che i sette anni precedettero il matrimonio, in cui in vece di Rachele gli fu data Lia. E bisogna confessare, che questo senso è quello, che naturalmente risulta dalle parole del testo sacro. E di più a qual fine sarebbe detto, che la servitù di sette anni parve poca cosa a Giacobbe pel grande amore, se egli avesse già avuto la ricompensa de' suoi servigi, l'amata Rachele?

29,23:Concluse a lui... Lia. Peccò gravissimamente Laban, e peccò anche Lia facendo a modo del padre, e accordandosi al peccato di stupro, anzi di adulterio, e d'incesto. Ella sapeva, che Giacobbe era maritato con sua sorella: Giacobbe è scusato dall'ignoranza.

29,26:Non é usanza... che le figliuole minori ec. Questo è un pretesto evidentemente falso l'imperocchè se fosse stata vera la consuetudine di non meritare le figlie minori avanti alle maggiori, non avrebbe egli fatto con solennità le nozze di Rachele, che tutti sapevano minore di età.

29,27:Compisci la settimana di questo sposalizio, ec. La festa di nozze durava sette dì, e Laban volando, che Giacobbe ritenga Lia per sua moglie, lo prega a terminare con lei i sette giorni nuziali, e che poi subito gli darà Rachele colla condizione di altri sette anni di servigio.

29,31:Disprezzava Lia. Le volea meno bene; avea per lei minore affetto. Questo è il senso di questo luogo, come apparisce da altre simili espressioni della Scrittura. Vedi Matt. X. 37. VI. 24.

29,32:Ruben. Figliuolo della visione, o sia della previdenza: attribuendo Lia alla bontà del Signore l'averla renduta madre di un figliuolo, e di averla mirata con occhio di misericordia, mentre il marito non l'amava quanto la sorella.

29,33:Il Nome di Simeon. Vuol dire Dio ha udito, ovvero esaudito.

29,34:Levi. Vale vincolo, unione, se.

29,35:Giuda. Confessione, laude, ec.