Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Genesi 7


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Entrato Noè co' suoi nell'Arca, le acque per cento cinquanta giorni soverchiarono le cime di tutti i monti, e sommersero tutti gli animali.

1E il Signore gli disse: Entra nell'arca tu, e tutta la tua famiglia: imperocché io ti ho riconosciuto giusto dinanzi a me in questa età.2Di tutti gli animali mondi ne prenderai a sette a sette, maschio, e femmina: e degli animali immondi a due a due, maschio, e femmina.3E parimente degli uccelli dell'aria a sette a sette, maschio, e femmina: affinché se ne conservi la razza sopra la faccia della terra.4Imperocché di qui a sette giorni io farò, che piova sopra la terra per quaranta giorni e quaranta notti: e sterminerò dalla superficie della terra tutti i viventi fatti da me.5Fece adunque Noè tutto quello che gli aveva comandato il Signore.6Ed egli era in età di seicento anni, allorché le acque del diluvio inondarono la terra.7Ed entrò Noè, e i suoi figliuoli, e la moglie di lui, e le mogli de' suoi figliuoli con lui nell'arca a motivo delle acque del diluvio.8E degli animali ancora mondi, ed immondi, e degli uccelli, e di tutto quello che sopra la terra si muove.9Entrarono con Noè in coppia nell'arca maschio, e femmina, conforme il Signore avea ordinato a Noè10E passati i sette giorni, le acque del diluvio inondarono la terra.11L'anno secentesimo della vita di Noè, il secondo mese a' diciassette del mese, si squarciarono tutte le sorgenti del grande abisso, e si aprirono le cateratte del cielo.12E piovve sopra la terra per quaranta giorni, e quaranta notti.13In quello stesso dì entrò Noè, e Sem, e Cham, e Japheth suoi figliuoli, la moglie di lui, e le mogli de' suoi figliuoli con essi nella arca.14Eglino, e tutti gli animali secondo la loro specie, e tutti i giumenti secondo i loro generi, e tutto quello che sopra terra si muove secondo la sua specie, e tutti i volatili secondo la loro specie, e tutti gli uccelli, e tutto quello che porta ali.15Entrarono da Noè nell'arca a due a due per ogni specie di animali, che respirano, ed hanno vita.16E quei, che v'entrarono, entraron di ogni specie maschio, e femmina, conforme avea a lui ordinato il Signore; e ve lo chiuse per di fuori il Signore.17E venne il diluvio per quaranta giorni sopra la terra, e le acque facevan cresciuta; e fecer salire l'arca molto in alto da terra.18Imperocché la inondazione delle acque fu grande: ed elle coprivano ogni cosa sulla superficie della terra: ma l'arca galleggiava sopra le acque.19E le acque ingrossarono formisura sopra la terra: e rimaser coperti tutti i monti sotto il cielo tutto quanto,20Quindici cubiti si alzò l'acqua sopra i monti, che avea ricoperti.21E ogni carne, che ha moto sopra la terra, restò consunta, gli uccelli, gli animali, le fiere, e tutti i rettili, che strisciano sulla terra: tutti gli uomini,22E tutto quello che respira, ed ha vita sopra la terra, perì.23E fu perduto ogni corpo vivente, che era sopra la terra, dall'uomo fino alle bestie, tanto i rettili, che gli uccelli dell'aria, tutto fu sterminato dalla terra: e rimase solo Noè, e que' che eran con lui nell'arca.24E le acque signoreggiarono la terra per cento cinquanta giorni.

Note:

7,1:Entra nell'arca; cioè, preparati ad entrare nell'arca. Vedi Vers. 4.

7,2:Di tutti gli animali mondi ne prenderai a sette a sette. Ho creduto con S. Ambrogio, Crisostomo, Teodoreto, e colla maggior parte degl'interpreti, che tale sia il senso della nostra volgata, come dell' Ebreo: vale a dire, che di ogni specie di animali mondi debbano entrare nell'arca sette capi, e degli animali impuri una sola coppia per ogni specie. Or degli animali puri tre coppie voglionsi destinare alla conservazione della specie, il settimo pel sacrifizio, che offerse di fatto Noè, terminato che fu il diluvio, cap. VII 20. veggiamo da questo luogo, che la distinzione tra gli animali mondi e immondi, ripetuta di poi nel Levitico, fu osservata anche sotto la legge di natura, mentre Dio ordina qui a Noè di osservare questa distinzione; lo che suppone, che a lui fosse già nota.

7,4:Di qui a sette giorni ec. Da' dieci del secondo mese fino a' diciassette, Noè eseguendo l'ordine di Dio finì di disporre ogni cosa nell'arco e v' introdusse gli animali.

7,11:L'anno secentesimo della vita di Noè. Noè adunque era nell'anno secentesimo di sua età, quando principio il diluvio. Egli adunque dall'anno 500 (o piuttosto 480, come dicemmo di sopra) fino all'anno 600 della sua vita credette, e annunzio agli uomini il diluvio, benché la sua predicazione (come la chiama S. Pietro ep. 1. III. 20.) fosse schernita dagli empi; e tutto questo tempo la pazienza divina aspettò i peccatori invitandogli a penitenza, come dice lo stesso Apostolo...
Il secondo mese. Vale a dire dell'anno civile, il qual anno cominciava verso l'equilibrio d'autunno: imperocchè, non essendo ancora stabilito l'anno sacro, crediamo, che Mosè non abbia potuto parlare, se non dell'anno civile. Cosi il principio del diluvio, che fu a' diciassette del mese secondo, viene a cadere nel novembre.
Si squarciarono tutte le sorgenti del grande abisso, a s'aprirono le cataratte del cielo. Due ragioni del diluvio si assegnano qui da Mosè. Prima le acque del grande abisso: quelle acque dalle quali al principio del mondo era coperta la terra, e le quali secondo l'ordine di Dio si ritirarono ne' vasti seni giù preparati a riceverle, traboccarono da tutte le parti sopra la terra. In secondo luogo quella immensa quantità di acque, alla quale Dio avea dato luogo sopra del firmamento. Noi non cerchiamo altra prova d'un fatto si grande e miracoloso, fuora della parola di Dio. Può essere, che la filosofia trovi delle difficoltà, o difficoltà anche grandi per intendere e spiegare questo fatto: ma il fatto non lascerà d'esser vero e indubitato, benché la corta nostra ragione non possa arrivare a comprendere il modo, onde sia avvenuto. La divina autorità di Mosè così ben provata da tutto quello, che per ministero di lui operò il Signore, e sufficientissima a farci chinar la testa in ossequio della fede dovuta alla parola di lui che e parola di Dio. Ma lo stesso Dio ha voluto, che la memoria di questo fatto si conservasse nella tradizione de' popoli, e non solo de' popoli del mondo antico, ma anche di quelli del nuovo, dove certamente non ne fu tolto il modello delle nostre Scritture. La storia naturale e la fisica confermano la tradizione; onde noi potremo concludere colle parole di una de' piu violenti nemici della religione, che a dubitare del diluvio ci vuole una estrema ignoranza od una estrema ostinazione, ogni volta che si rifletta alla concorde testimonianza della fisica; o dell'istoria e alla voce universale del genere umnno, il diluvio universale adunque nulla ha, di contrario alla ragione: ma egli è un vero miracolo superiore alla ragione in molte sue circostanze: egli in opera di Dio, il quale volle con universale gastigo punire la universale corruzione degli uomini, e lasciar ne' secoli posteriori una terribile immagine della severità di sua giustizia affin di ritrarli dall'empietà. Veggasi nel giornale Ecclesiastico all'anno 1762, mese di novembre e dicembre, la spiegazione fisico-teologica del diluvio e de' suoi effetti opera del signor Abate Le Brun, degna di esser letta; perocchè salvando, anzi ponendo per fondamento le due cagioni del diluvio toccate da Mosè espone con molta semplicità e chiarezza questo grande avvenimento con tutto quello, che ne seguì.

7,13:In quello stesso dì. Ovvero, come altri traducono, nel principio di quel giorno, vale a dire nel diacessetesimo del mese secondo.

7,16:Ce lo chiuse per di fuori il signore. Il Signore, forse per ministero d'un Angelo fece riverniciar per di fuora col bitume tutto all'intorno la porta dell'arca. Siccome in tutto questo gran fatto spira per ogni parte l'ira di Dio contro gli empi; cosi spicca del pari la carità e la bontà di Dio, verso del giusto, e verso la sua famiglia, e verso gli animali stessi commessi alla cura di Noè.

7,20:Quindici cubiti si alzò l'acqua sopra i monti. Così nissun gigante, nissun animale poté salvarsi sopra alcun monte.

7,25:Per cento cinquanta giorni. In questi cento cinquanta giorni si computano anche i quaranta giorni della pioggia. Vedi Perer.