Scrutatio

Mercoledi, 24 aprile 2024 - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi)

Genesi 22


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E' provata la fede, e l'ubbidienza di Abramo col comando di immolare il figliuolo; ma un Angelo lo ritiene dall'immolarlo. Sono a lui per questa insigne ubbidienza confermate di nuovo le promesse: si noverano i figliuoli di Nachor fratello di Abramo.

1Dopo avvenute queste cose, Dio tentò Abramo, e gli disse: Abramo, Abramo. Ed egli rispose: Eccomi.2E quegli disse: Prendi il tuo figliuolo unigenito, il diletto Isacco, e va' nella terra di visione: e ivi lo offerirai in olocausto sopra uno de' monti, il quale io t'indicherò.3Abramo adunque alzatosi, che era ancor notte, imbastò il suo asino, e prese seco due giovani, e Isacco suo figliuolo: e avendo tagliate le legna per l'olocausto, s'incamminò verso il luogo assegnatogli da Dio.4E il terzo giorno, alzati gli occhi, vide da lungi il luogo:5E disse a' suoi giovani: Aspettate qui coll'asino: io, e il fanciullo anderemo fin colà con prestezza, e fatta che avremo l'adorazione, torneremo da voi.6Prese eziandio le legna per l'olocausto, e le pose addosso ad Isacco suo figliuolo: egli poi portava colle sue mani il fuoco, e il coltello. E mentre camminavano tutti e due insieme,7Disse Isacco a suo padre: Padre mio. E quegli rispose: Che vuoi, figliuolo? Ecco; disse quegli, il fuoco, e le legna: dov'è la vittima dell'olocausto?8E Abramo disse: Iddio si provvederà la vittima per l'olocausto, figliuol mio. Andavano adunque innanzi di conserva:9E giunsero al luogo mostrato a lui da Dio, in cui egli edificò un altare, e sopra vi accomodò le legna: e avendo legato Isacco suo figlio, lo collocò sull'altare sopra il mucchio delle legna.10E stese la mano, e diè di piglio al coltello per immolare il suo figliuolo.11Quand'ecco l'Angelo del Signore dal ciel gridò, dicendo: Abramo, Abramo. E quegli rispose: Eccomi.12E quegli a lui disse: Non stendere la tua mano sopra il fanciullo, e non fare a lui male alcuno: adesso ho conosciuto, che tu temi Dio, e non hai perdonato al figliuol tuo unigenito per me.13Alzò gli occhi Abramo, e vide dietro a sé un ariete preso per le corna tra' pruni, e se lo tolse, e in olocausto lo offerse in vece del figlio.14E pose nome a quel luogo, il Signore vede. D'onde fino a quest'oggi si dice: Sul monte il Signore provvederà.15E l'Angelo del Signore per la seconda volta chiamò Abramo dal cielo, dicendo:16Per me medesimo io ho giurato, dice il Signore: perché hai fatta una tal cosa, e non hai perdonato al figlio tuo unigenito per me:17Io ti benedirò, e moltiplicherò la tua stirpe, come le stelle del cielo, e come l'arena, che è sul lido del mare: il tuo seme s'impadronirà delle porte de' suoi nemici:18E nel seme tuo saran BENEDETTE tutte le nazioni della terra, perché hai obbedito alla mia voce.19Tornò Abramo da' suoi servi, e se ne andarono insieme a Bersabee, e ivi egli abitò.20Dopo che queste cose furono avvenute così, fu recata ad Abramo la novella, che Melcha avea ancor ella partoriti de' figliuoli a Nachor fratello di lui,21Hus primogenito, e Buz suo fratello, e Camuel padre de' Siri.22E Cased, e Azau, e anche Pheldas, e Jedlaph,23E Bathuel, da cui nacque Rebecca: questi otto figliuoli partorì Melcha a Nachor fratello d'Abramo.24E una sua concubina, chiamata Roma, partorì Tabee, e Gaham, e Tahas, e Maacha.

Note:

22,1:Dio tentò Abrahamo. Dio avea già più volte messa a dure prova la fede di Abrahamo; ma il cimento, a cui vuole esporla adesso è si grande e nuovo e unico, attese tutte la sue circostanze, che veramente fa d'uopo di credere, che non solamente a far conoscere la virtù di questo gran patriarca, ma a qualche altro fine ancora più grande fosse ordinato da Dio questo gran fatto. E in vero il sacrificio, che Dio gli domanda è figura di un sacrifizio molto più grande e augusto, e di maggiore importanza.

22,2:Prendi il tuo figliuolo unigenito ec. L'Ebreo è più affettuoso: Prendi il tuo figliuolo, il tuo figliuolo unigenito, il diletto, prendi Isacco. Queste parole dimostrano (quanto a parole può dimostrarsi) la grandezza del sacrifizio. Abrahamo dee offerire in olocausto il figliuolo amato per le sue virtù, e per quello, di cui egli era figura, cioè del Messia, che di lui dovea nascere; un figliuolo, che era stata la consolazione di sua vecchiezza e del suo esilio dalla terra e dal la casa del padre, e di tutte le afflizioni ed affanni del suo lungo pellegrinaggio: Dall' altro lato (dice S. Agostino) poteva egli credere Abrahamo, che Dio potesse gradire vittime umane? Ma allorché Dio comanda, obbedisce il giusto e non disputa.
Nella terra di visione: e ivi lo offerirai ec. Il luogo, dove Dio vuole che Abrahamo offerisca questo sacrifizio, è lontano da Bersabea, o sia da Gerara, circa cinquanta miglia; lo che accrebbea dismisur a il patimento di lui e segnalò la sua incredibil costanza. Dio adunque gli ordina di mettersi in strada e di andare verso una certa parte, fino a quel luogo. Che gli sarà poscia indicato: e questo luogo fu il monte che fu poi detto Moria o sia di divisione, dove fu poi edificato il famoso tempio. 2. Paralip. III. 1.

22,3:Alzatosi, che era ancor notte, ec. Non si parla di Sara, ne si dice, se Abrahamo lo facesse parte del comando di Dio. Ma ad Agostino e altri Padri credono, che il marito conoscendo la sua virtù, non le nascose quello, che egli dovea fare, e che ella si rassegnò al volere del Signore.

22,4:Il terzo giorno... vide da lungi il luogo. Per tre giorni interi (dice un antico interprete) Abrahamo ebbe a combattere colla tentazione, anzi coll'agonie e colla morte.

22,5:E fatta che avremo l'adorazione, tornerem ec. Abrahamo poté ciò promettere sulla ferma fiducia nelle divine promesse. I sentimenti di lui sono spiegati cosa dall'Apostolo: Abrahamo offeriva l'unigenito... egli a cui era stato detto: in Isacco sarà la tua discendenza, pensando che potente è Dio anche per risuscitare uno da morte. Hebr. XI. 17, 18, 19. Vedi August. de civ. XVI. 32. Orig. ec. Abrahamo adunque unisce alla sua obbedienza un altissima fede e una speranza invincibile.

22,6:Prese eziondio le legna... e le pose addosso, ec. A vedere Isacco carico delle legna, sulle quali dee essere sacrificato, non' si può non riconoscere quell'altro Isacco, il quale col legno della sua croce salirà un dì al Calvario ad essere effettivamente immolato pei peccati degli uomini, che egli ha presi sopra di se.

22,7:Dov'è la vittima? Quanto acerba piaga dovetter fare nel cuor di un padre queste parole!

22,9:E avendo legato Isacco ec. Isacco allora non avea meno di venticinque anni, e gli Ebrei gliene danno fino a trenta e anche trentaselte. Se egli adunque fu legato dal padre, lo fu di suo pieno consentimento; perocchè, udito dal padre il comando di Dio, si soggettò volentieri alla morte; onde meritò di essere un vivo anticipato ritratto dell'altissima obbedienza, colla quale Gesù Cristo perse le mani e i piedi per essere confitto sopra la croce.

22,12:Adesso ho conosciuto, che tu temi Dio, ec. Adesso con questo gran fatto è dato a conoscere e tutti, come tu temi Dio, e come lo ami fino a preferirlo al tuo unico figliuolo: ovvero, adesso ho di te una vera e certa prova, che tu temi Dio, ec.
Non hai perdonato al figliuolo tuo unigenito per me. Queste parole da un altro lato spiegano fortemente l'amore del Padre: il quale diede il proprio figliuolo alla morte per l'uom peccatore, onde ognuno di noi può dirgli: non hai perdonato al figliuolo tuo unigenito per me: come del figliuolo può dire con le parole di Paolo: egli mi amò, e per me diede se stesso.

22,13:Vide un ariete preso per le corna tra' pruni. La Provvidenza somministra ad Abrahamo la vittima pel sacrifizio invece di Isacco; ma questa nuova vittima e una nuova figura di Cristo coronato di spine e offerto sulla croce. Così noi ci svvezziamo a riconoscere in tutte le vittime e in tutti i sacrifizj avanti e dopo la legge, a riconoscer dico, quell'unica vittima,e quell'unico sacrifizio, da cui tutti i precedenti sacrifizj trassero il loro merito, quando furono a Dio accetti; quell'unica vittima e quell'unico sacrifizio, il quale servì in santificazione di tutti gli eletti di tutti i secoli precedenti, come di tutti i futuri.

22,14:Sul monte il Signore provvederà. Maniera di proverbio presso gli Ebrei, come per dire, che quand'anche uno si trovasse in strettezze simili a quelle di Abrahamo sul Moria, Iddio sa, e può provvedervi.

22,16:Per me medesimo ho io giurato, ec. Sopra questo giuramento del Signore vedi le riflessioni di Paolo, Hebr. IV., e le note alle stesso luogo.

22,17-18:Il tuo seme s'impadronirà ec. Il senso di questa premessa è troppo limitato ove s'intende della conquista delle sole città di Chanaan: ella ha questa promessa il suo vero e pieno all'atto nelle vittorie di Cristo e della Chiesa sopra tutte le nazioni del mondo nemiche del Vangelo e nella obbedienza renduta allo stesso vangelo da' re e dai principi della terra, i quali si glorieranno di aver parte alla benedizione meritata agli uomini da quel seme di Abrahamo, in cui fu promessa con giuramento da Dio la salute a tutte le genti.

22,20:Che Melcha avea anch'ella partorita' a Nachor, ec. Nachor, come si è veduto, era fratello di Abrahamo. Mosè riferisce adesso la genealogia di Nachor per riguardo a Rebecca la quale esser dovea moglie d'Isacco.

22,21:Hus primogenito. L'Ausite nell'Arabia deserta ebbe nome da lui; onde è chiamato nel libro di Giobbe la terra di Hus.
Buz suo fratello. Elihu Busite amico di Giobbe era forse uno de' discendenti di questo Buz, ovvero era nato nel paese, a cui questi avea dato il nome. Eravi una città di Busan nella Mesopotamia.
Camuel padre de' Siri. Cioè dei Camileti popoli della Siria, a ponente dell Eufrate.

22,22:Azau. Aza e Azura città della Cappadocia possono derivare da Azau.

22,24:Tabee. Trovasi Tabea città nella Perea.
Muacha. Nell'Arabia felice sono i Maceti e una città detta Mach verso lo stretto di Ormus.
Roma. I. LXX. la chiamano Reman, e una città di tal nome si trova nella Mesopotamia.