Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Genesi 25


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Abramo ai molti figliuoli avuti da Cetura dà dei doni; e muore lasciando suo erede Isacco. Muore anche Ismaele dopo aver generato dodici principi. Isacco fa orazione per la moglie sterile, ed ella partorisce due gemelli Esaù, e Giacobbe, de' quali il maggiore vende al minore la primogenitura.

1Abramo poi sposò un'altra moglie per nome Cetura:2La quale partorì a lui Zamran, e Jecsan, e Madan, e Madian, e Jesboc, e Sue.3Jecsan poi generò Saba, e Dadan. I figliuoli di Dadan furon Assurim, e Latusim, e Loomim.4Da Madian nacque Epha, e Opher, ed Henoch, e Abida, ed Eldaa: tutti questi figliuoli di Cetura.5E Abramo diede ad Isaac tutto quello che possedeva:6A' figliuoli poi delle concubine diede dei doni, e li separò da Isaac suo figliuolo, mentre era tuttora in vita, mandandoli verso l'oriente.7E tutti i giorni della vita d'Abramo furono cento settantacinque anni.8E venne meno e morì in prospera vecchiezza, e d'età avanzata, e pieno di giorni, e andò a unirsi al suo popolo.9E Isaac e Ismaele suoi figliuoli lo seppellirono nella doppia spelonca situata nel campo di Ephron, figliuolo di Seor Heteo, dirimpetto a Mambre.10Il qual campo egli avea comprato da' figliuoli di Heth: ivi fu sepolto egli, e Sara sua moglie.11E dopo la morte di lui Dio benedisse Isacco suo figlio, il quale abitava presso al pozzo detto di colui che vive e che vede.12Questo è il novero dei posteri d'Ismaele, figliuolo di Abramo, partorito a lui da Agar Egiziana schiava di Sara:13E questi sono i nomi de' figliuoli di lui, co' quali nomi furon chiamati i suoi discendenti. Primogenito di Ismaele fu Nabajoth, dipoi Cedar, e Adbeel, e Mabsam:14E Masma, e Duma, e Massa,15Hadar, e Thema, e Jethur, e Naphis, e Cedma.16Questi sono i figliuoli d'Ismaele, e questi nomi passarono a' loro castelli, e cittadi. Essi furon dodici principi ognuno della sua tribù.17E tutti gli anni della vita d'Ismaele furono cento trentasette, e andò mancando e morì, e andò ad unirsi col suo popolo.18Or egli abitò il paese, che è da Hevila sino a Sur, la quale (Sur) guarda l'Egitto per chi va nell'Assiria. Egli morì presenti tutti i suoi fratelli.19Questa pur fu la genealogia d'Isaac figliuolo di Abramo: Abramo generò Isaac:20E questi essendo in età d'anni quaranta, sposò Rebecca figliuola di Bathuele Siro della Mesopotamia, sorella di Laban.21E Isaac fece preghiere al Signore per la sua moglie, perocché ella era sterile: ed egli lo esaudì, e fece che Rebecca concepisse.22Ma si urtavano nel seno di lei i bambini; ed ella disse: Se questo dovea accadermi, qual bisogno v'era, che io concepissi? E se ne andò a consultare il Signore.23Il quale rispose, e disse: Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli dal ventre tuo usciran separati, e l'un popolo vincerà l'altro, e il maggiore servirà al minore.24Era già venuto il tempo di partorire, ed ecco, che si trovaron nell'utero di lei due gemelli.25Quegli che il primo venne fuora, era rosso, e tutto peloso, come una pelliccia; e fugli posto nome Esaù. L'altro, che immediatamente uscì, tenea colla mano il piede del fratello: e per questo ella lo chiamò Giacobbe.26Isacco era di sessant'anni, quando gli nacquero questi bambini.27I quali allorché furono adulti, Esaù divenne buon cacciatore, e uom di campagna: e Giacobbe uomo semplice abitava ne' padiglioni.28Isacco amava Esaù, perché si cibava della caccia di lui: e Rebecca amava Giacobbe.29Or Giacobbe si era cotta una pietanza, quando venne a lui Esaù dalla campagna affaticato,30E disse: Dammi di quella cosa rossa, che hai cotta, perocché sono stanco davvero. Per questa cagione gli fu dato il nome di Edom.31Disse a lui Giacobbe: Vendimi la tua primogenitura.32Quegli rispose: Ecco che io mi muoio: che mi varrà l'esser io primogenito?33Disse Giacobbe: Giuramelo adunque. Esaù fece a lui il giuramento, e vendé la primogenitura.34Così preso il pane, e la pietanza di lenti, mangiò, e bevve, e s'andò poco curando d'aver venduto il diritto di primogenito.

Note:

25,1:Sposò un'altra moglie per nome Cetura. Abrahamo avea allora cento quarant'anni. La virtù di questo gran Patriarca non permette di credere, che altro egli cercasse con questo nuovo matrimonio che di aver maggior numero di figliuoli, per mezzo de' quali la vera Religione si propagasse e si adempissero le promesse fattegli da Dio di una numerosissima discendenza. E l'essere stato benedetto da Dio questo matrimonio con buon numero di figliuoli dimostra, e che Dio gli conservò il vigore rendutogli miracolosamente, e che per ispirazione di lui Abrahamo lo avea fatto.

25,6:A' figliuoli poi della concubine diede de' doni ec. Le concubine, o sia mogli secondarie furono Agar e Cetura. Elle erano vere mogli, ma di assai inferior condizione, ed erano soggette alla madre di famiglia, la quale era e dicevasi signora, ovvero donna: elle erano per lo più serve, e serve rimanevano, i lor figliuoli non avean dritto all'eredità paterna.
E li separò da Isac... mandandoli ec. Vedesi da ciò la sollecitudine d'Abrahamo non solamente di provvedere alla pace de' suoi figliuoli, ma anche di allontanare il figliuolo Isacco, l'erede,delle promesse, e i posteri di lui dal pericolo di contaminarsi coll'idolatria e co' vizi, ne' quali erano per cadere i posteri degli altri figliuoli.
Mandandoli verso l'oriente. I figliuoli di Agar e quelli di Cetura furono mandati da Abrahamo nella Arabia deserta, che rimane a oriente riguardo a Bersabea, dove egli passò gli ultimi anni di sua vita.

25,8:E venne meno e morì ec. Mori Abrahamo non per l'effetto di malattia, o di altra estrinseca causa; ma consunte le forze e il vigor naturale sazio di vivere (così dice l'Ebreo) senza malattia e senza dolore passò tranquillamente da questa vita, e andò a unirsi al suo popolo; vale a dire, spogliata della mortalità passò ad unirsi alla società de' giusti, agli Spiriti de' giusti perfetti, Hebr. XII, 23. Osservano gli interpetri, aversi in questa frase popolare raffermata la costante tradizione dell'immortalità dell'anima, cui la separazione dal corpo altro non è, che un passaggio ad un nuovo stato di vita.
Tutto quello, che abbiam fin qui veduto d'Abrahamo ci da un'altissima idea della virtù, e grandezza d'animo, della pietà, della fede, e della giustizia di questo Patriarca. Io non mi avanzerò a farne l'elogio; ma mi contenterò di riferire quello, che lo Spirito Santo ce ne ha lasciato nell'Ecclesiastico: Abrahamo il grande padre di molto genti, a cui nessuno fu il simile in gloria; il quale conservi: la legge dell'Altissimo; questi strinse con lui alleanza. Egli nella sua carne ratificò il patto, e nella tentazione fu trovato fedele. Per questo Iddio giurò di dargli gloria nella sua stirpe e ch'ei sarebbesi moltiplicato, come la polvere della terra; e di esaltare il seme di lui, come le stelle del cielo, o che questo avrebbe posseduto da un mare all'altro, e dal gran fiume fino a' confini del mondo, cap. XLIV. 20. 23.

25,13:Primogenito d'Ismaele Nabajoth. Da cui i Nabatei, de' quali la capitale fu Petra nell'Arabia Petrea.
Cedar. Da cui i Cedreeni vicini a' Nabalei.

25,14:Masma e Duma e Massa. Questi nomi di tre de' figliuoli d'Ismaele sono usati per modo di proverbio dagli Ebrei; perocchè significano, ascoltare, tacere, sopportare: tre regole essenzialissime per conservare la pace. Duma può aver dato nome ad una città detta Dumathan nell'Arabia deserta. Vedi Isai. XII. 11.

25,15:Jethur. Da cui credesi venga il nome di Iturea, piccol paese oltre il Giordano, che ha a levante l'Arabia deserta, a ponente lo stesso Giordano.
Cedma. Il paese di Cedamath è rammmentato Deuter. XI. 26.

25,16:Dodici principi. Vedi cap. XVII. 20.

25,18:La quale (Sur) guarda l'Egitto per chi ec. La solitudine di Sur è sulla strada per andare dall' Egitto nell'Assiria.

25,21:E Isaac fece preghiere ec. La voce Ebreo esprime, che Isacco pregò molto, e ardentemente, e con perseveranza. La sterilità di Rebecca (come quella di Sara) dimostra, che quel seme di benedizione, il Cristo, il quale da lei dovea discendere, sarebbe dato al mondo non per effetto di naturali cagionim ma per mero dono di Dio, e per miracolo della bontà di lui, e mediante le preghiere de'giusti. Vedi il Grisostomo.

25,22:Se n'andò a consultare il Signore. Non possiamo dir con certezza, dove e da chi andasse Rebecca; ma Teodoreto e altri interpetri credono, che ella andasse all'altare eretto da Abrahamo in un bosco vicino al suo padiglione, come vedemmo di sopra, e che dopo che ella ebbe pregato il Signore. Questi o in sogno o per mezzo di un Angelo le predisse quello che segue.

25,23:Il maggiore servirà al minore. Il primogenito Esau (vale a dire i posteri di lui) servirà a Giacobbe secondogenito. Gli Ebrei infatti, come soli eredi di Abrahamo ebbero il dominio della terra di Canaan, e furono esaltati da Dio: e i discendenti di Esau, gl'ldumei, furono soggetti agli stessi Ebrei ne' tempi di Davidde e di Salomone e de' Macabai. Ma in un altro senso più importante, come dopo S. Paolo spiega S. Agostino: Il figliuolo maggiore è il popolo primogenito riprovato; il figliuolo minore è il nuovo popolo eletto: il maggiore servirà al minore; questo si è adesso verificato; adesso i Giudei sono i nostri servi, portano i libri santi a noi, che gli studiamo, in ps. 40. E in una significazione ancora più ampia quest'oracolo si adempie negli eletti, e ne' reprobi, figurati, i primi in Giacobbe, i secondi in Esaù: perché tutto quello, che fassi da' reprobi, o intorno ad essi, è diretto dalla Providenza alla salvazione degli eletti. Vedi Rom. IX.

25,25:Fu imposto nome Esau. Come chi dicesse uomo fatto; perché era nato tutto peloso, come se fosse già uomo maturo.
Giacobbe. Filone tradusse lottatore, o atleta, il quale preso l'avversario nel piede lo atterra. Vedi cap. XXVII. 36.

25,27:Uomo semplice. Vale a dire schietto, innocente, e di ottimo costume. Così Giobbe è chiamato uomo semplice. Quindi egli abitava ne' padiglioni, avendo cura delle cose domestiche, e de' greggi paterni, mentre il naturale fervido di Esaù lo portava a passare il suo tempo per le campagne, e pe' boschi alla caccia.

25,28:Isacco amava Esau, perché si cibava ec. L'effetto e la riverenza, che Esaù mostrava verso del padre, e l'attenzione, che avea di provvedergli la cacciagione, della quale egli volentieri si nutriva, servivano ad accrescer l'amor d'Isecco verso questo suo primogenito. Ciò però non vuol dire ch'ei non amasse e non istimasse Giacobbe.

25,30:Gli fu dato il nome di Edom. Vale a dire rosso, rubicondo ec. Le lenti d'Egitto erano famose anche a' tempi di S. Agostino.

25,31:Vendimi la tua primogenitura: diritti di primogenito Giacobbe sapeva già per quello, che gli avea raccontato la madre, che secondo il volere di Dio a lui doveano appartenere le ragioni di primogenito: prende egli adunque questa occasione dr vendicare questo diritto mediante la volontaria cessione del fratello.

25,32:Ecco che io mi muoio. Quand'anche si voglia credere, che questo fatto avvenisse in tempo, che era cominciata la carestia, di cui si parla nel capo seguente, come alcuni pretendono, non è però da credere che Esaù non avesse nella casa di un ricchissimo padre altro cibo da levarsi la fame, se non le lenti di Giacobbe;voglia ricoprire la sua golosità col pretesto di estremo bisogno. Egli adunque peccò e meritò di essere chiamato profano da Paolo Hebr. XII. 16.; perché a sì vil prezzo, come è una scodella di lenti vende le prerogative annesse alla sua qualità di primogenito, e con esse la benedizione paterna e per conseguenza anche il massimo de' privilegi spettanti al primogenito d'Isacco, il privilegio d'esser padre del Cristo.

25,34:Se n'andò poco curando ec. È notata dopo il peccato l'ostinazione e l'impenitenza. Forse ebbe fin d'allora in cuore di non stare al contratto, benché ratificato col giuramento; onde si fece reo di perfidia e di spergiuro.