Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Genesi 18


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Tre Angeli accolti da Abramo come ospiti promettono un figliuolo di Sara; e questa perciò avendo riso, ne è ripresa. Predizione della rovina di Sodoma, per cui Abramo prega più volte.

1E il Signore apparve ad Abramo nella valle di Mambre, mentr'ei sedeva all'ingresso del suo padiglione nel maggior caldo del giorno.2E avendo egli alzati gli occhi, gli comparvero tre uomini, che gli stavano dappresso; e veduti che gli ebbe, corse loro incontro dall'ingresso del padiglione, e adorò fino a terra.3E disse: Signore, se io ho trovato grazia dinanzi a te, non lasciar indietro il tuo servo:4Ma io porterò un po' di acqua, e lavate i vostri piedi, e riposatevi sotto quest'albero.5E vi presenterò un pezzo di pane, affinché ristoriate le vostre forze, e poi ve n'anderete: imperocché per questo siete venuti verso il vostro servo. E quelli dissero: Fa', come hai detto.6Andò in fretta Abramo da Sara, e le disse: Fa' presto, impasta tre sati di fior di farina, e fanne delle schiacciate da cuocer sotto la cenere.7Ed egli corse all'armento, e ne tolse un vitello il più tenero, e grasso, e lo diede ad un servo, il quale ben tosto lo ebbe cotto.8Prese anche del burro, e del latte, e il vitello cotto, e ne imbandì loro la mensa: ed egli se ne stava in piè presso di loro sotto l'albero.9E quelli mangiato che ebbero, dissero a lui: Dov'è Sara tua moglie? Egli rispose: Ella è qui nel padiglione.10E a lui disse (uno di quelli): Tornerò nuovamente a te di questa stagione, vivendo tu; e Sara tua moglie avrà un figliuolo. La qual cosa avendo udita Sara di dentro alla porta del padiglione, rise.11Imperocché ambedue erano vecchi, e d'età avanzata, e Sara non aveva più i corsi ordinarii delle donne.12Or ella rise in suo segreto dicendo: Dopo che io sono vecchia, e il mio signore è cadente, ridiverrò io giovinetta?13Ma il Signore disse ad Abramo: Perché mai ha riso Sara, dicendo: Son io per partorire da vecchia?14V'ha egli cosa difficile a Dio? Tornerò a te secondo la promessa fatta in questa stagione, vivendo tu, e Sara avrà un figliuolo.15Negò Sara, e piena di paura disse: Non ho riso. Ma il Signore: Non è così, disse: perocché tu hai riso.16Essendosi adunque alzati da quel luogo quegli uomini, volsero gli sguardi verso Sodoma: e Abramo andava con loro, accommiatandoli.17E il Signore disse: Potrò io tener nascosto ad Abramo quel che sono per fare?18Mentr'egli debbe esser capo di una nazione grande, e fortissima, e dovendo in lui avere BENEDIZIONE tutte le nazioni della terra?19Imperocché io so, che egli ordinerà a' suoi figliuoli, e dopo di sé alla sua famiglia, che seguano le vie del Signore, e osservino la rettitudine e la giustizia; affinché il Signore ponga ad effetto tutto quello che ha detto a lui.20Disse adunque il Signore: Il grido di Sodoma e di Gomorrha è cresciuto, e i loro peccati si sono aggravati formisura.21Andrò, e vedrò, se le opere loro agguaglino il grido, che ne è giunto fino a me: o, se così non è, per saperlo.22E si partiron di là, e s'incamminarono a Sodoma: ma Abramo stava tuttora dinanzi al Signore.23E avvicinandosi disse: Manderai tu in perdizione il giusto insieme coll'empio?24Se vi saranno cinquanta giusti in quella città; periranno eglino insieme? e non perdonerai tu a quel luogo per amor di cinquanta giusti, quando vi siano?25Lungi da te il fare tal cosa, e che tu uccida il giusto coll'empio, e il giusto vada del pari coll'empio: questa cosa non è da te; tu che giudichi tutta la terra non farai simil giudizio.26E il Signore dissegli: Se io troverò in mezzo alla città di Sodoma cinquanta giusti, io perdonerò a tutto il luogo per amore di essi.27E Abramo rispose, e disse: Dacché ho cominciato una volta, parlerò al Signore mio, benché io sia polvere, e cenere.28E se vi saranno cinque giusti meno di cinquanta, distruggerai tu la città, perché sono solamente quarantacinque? E quegli disse: Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque.29E Abramo ripigliò, e disse a lui: E se quaranta vi si troveranno, che farai tu? Quegli disse: Non gastigherò per amor de' quaranta.30Non adirarti, disse, o Signore, del mio parlare. Che sarà egli quando vi se ne trovino trenta? Rispose: Non farò altro, se ve ne troverò trenta.31Dacché una volta ho principiato, disse egli, parlerò al mio Signore. E se ve ne fosser trovati una ventina? Rispose: Per amor de' venti non manderò lo sterminio.32Di grazia, diss'egli, non adirarti, o Signore, se io dirò ancora una parola. E se dieci colà si trovassero? E quegli disse: Per amore de' dieci non la distruggerò.33E andossene il Signore quando Abramo finì di parlare; ed egli tornossene a casa sua.

Note:

18,1:E il Signore apparve ad Abrahamo nella valle ec. I tre personaggi, che apparvero ad Abrahamo, rappresentavano il Signore nelle tre divine persone; ed erano Angeli in figura umana; imperocchè a questo l'atto principalmente alludendo l'Apostolo dice: Non vi dimenticate dell'ospitalità, dappoichè per questa alcuni dieder, senza saperlo, ospizio agli Angeli. Heb. XIII. 2. Vedi August. XVI. de civ. cap. 29.

18,2:Veduti che gli ebbe, andò ec. In tutto questo racconto abbiamo una viva pittura del rispetto, e della carità di Abrahamo verso degli ospiti.
E adorò fino a terra. Vedi cap. XXIII. 7. Un'espressione simile a quella usata qui nella nostra volgata. La voce Latina adorare, e la Greca de' LXX, che corrisponde a questa, significano portar la mano alla bocca, baciarsi la mano, che era seguo d'adorazione presso gl'idolatri. Vedi Job. XXXI. 23. m. Rag. XIX. 18.

18,3:Signore, se io ho trovato ec. Abrahamo talora parla a tutti tre; talora a quello di mezzo, che faceva la prima figura e pareva sovrastare agli altri.

18,4:Porterò un po' d'acqua, ec. La lavanda de' piedi era la prima funzione dell'ospitalità. S. Agostino, e S. Girolamo, in vece di quello, che si ha nella vulgata: e lavate i vostri piedi, lessero e laverò i vostri piedi: ma certamente il senso è lo stesso.
Per questo siete venuti verso ec. A questo fine di onorar la mia tenda, prendendo in essa ristoro; a questo fine senz' altro vi siete qua rivolti.

18,6:Impasta tre sati di fior di farina ec. Il sato è la misura ebrea contenente il terzo di un epha; onde tre sati l'anno un'epha, cioè più di settanta libbre di farina. Sara in età di novant'anni, Sara nobilissima e ricchissima donna de impastare (certamente coll'aiuto delle sue serve) questa farina, farne il pane, e cuocerlo. Questa semplicità degli antichi costumi notata nelle Scritture si osserva anche negli scrittori profani, benchè tutti pesteriori a Mosè. E questa semplicità seriva assaissimo a conservare nelle madri di famiglia il buon costume e l'affezione alla casa, a renderle più attive e anche di miglior sanità. E questa semplicità quanto è mai preferibile alla mollezza e alla inutilità, nella quale le donne comode de' nostri tempi consumano la maggior parte del tempo e della vita?
Delle schiacciate da cuocer sotto la cenere. I Saraceni, e i Mauri, simili agli Ebrei ne' costumi, anche oggidi cuociono il loro pane o sotto i carboni o sotto le ceneri o nelle padelle.

18,8:Prese anche del burro. Nell'oriente il burro si conserva liquido, e la voce usata qui nell'originale dà idea di una cosa, che si bee. Questo burro ordinariamente dà grato odore.
Se ne stava in piè presso di loro; vale a dire li serviva a tavola come traduce il Caldera. Vedi Jerem. III. 12. Nehem. XII. 44.

18,9:Mangiato che ebbero. La maggior parte degl'interpreti con Teodoreto e S. Tommaso affermano, che questi Angeli non mangiarono in realtà, ma parve che mangassero; e Abrahamo credette, che avesser mangiato. Ma S. Agostino sostiene, che realmente mangiarono, e che gli Angeli posson mangiare, e che, quando l'Angiolo Rafaele disse a Tobia: Pareva a voi, che io mangiassi e bevessi; ma io mi servo di cibo e di bevanda invisibile, ciò non vuol dire, che Rafaele non mangiasse effettivamente; ma significa, che quelli, che lo vedean mangiare, credevano, che egli il facesse per bisogno, quand'ei lo faccia solamente per elezione. Vidi Tob. XI. 19.

18,10:Vivendo tu. Sembrami questa la migliore interpretazione di quelle parole della Volgata vita comite; e dell'Ebreo secondo il tempo della vita: l'Angelo dice ad Abrahamo, che l'anno seguente in quello stesso tempo tornerà a lui; che ci sarà vivo e avrà avuto un figliuolo di Sara.

18,12:Rise in suo segreto. Il Caldeo rise dentro di se: riguardando come impossibile quello, che avea sentito dire da quelli, che ella credeva uomini; ella e perciò ripresa e biasimata dall'Angelo.
E il mio Signore è cadente. A ragione l'umiltà e il rispetto di Sara verso il marito è proposto come un bell' esempio alle donne Cristiane da S. Pietro, ep. 1. cap. III. 6.

18,15:Non ho riso. Sara è anche più biasimevole per aver voluto coprire il suo fallo con una bugia.

18,20:Il grido di Sodoma e di Gomorrha ec. Questo grido, come osserva S. Agostino, significa la sfacciataggine e imprudenza, colla quale i cittadini di quelle città violavano pubblicamente le leggi più sacrosante di natura. Sono nominate queste due città, come lo principali e le più ingolfate ne' vizii.

18,21:Anderò e vedrò, ec. Dio qui istruisce coloro, i quali sono destinati ad amministrar la giustizia, insegnando loro la circospezione e la maturità, che debbono osservare nel loro giudizii.

18,22:E si partiron di là, due de' tre Angeli, restando con Abramo il terzo, che tra quello, il quale, come abbiam detto, l'aveva la prima figura, e portava la parola.

18,32:E se dieci colà ritrovassero? Abrahamo dopo questa interrogazione non va più avanti, ma si sta cheto, ammirando la clemenza di Dio. Ei credeva, che dieci giusti potessero agevolmente trovarsi in tanta moltitudine. Benché la sua sollecitudine riguardasse principalmente il nipote Lot; contuttociò egli fa vedere una carità universale verso gli abitanti di quelle infelici città; carità colla quale meriti la liberazione del nipote.

18,33:Andossene il Signore, quando ec. Sparì dagli occhi d'Abrahamo quell'Angelo, col quale egli parlava, andati gli altri due a Sodoma.