Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Genesi 19


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Il Signore apparisce per la feconda volta a Salomone, e gli ordina di osservare i suoi precetti, aggiungendo le minacce ove li trasgredisca. Salomone edifica molte città, e mandata la sua flotta a Ophir, ne ritrae moltissimo oro.

1Avendo dunque Salomone compiuta la fabbrica della casa del Signore, e del palazzo reale, e tutto quello, che aveva intenzione, e bramosia di fare,2Gli apparve il Signore per la seconda volta, come gli era apparito a Gabaon.3E il Signore disse a lui: Io ho esaudita la tua orazione, e le suppliche, che tu hai fatte dinanzi a me: ho santificata questa casa edificata da te, affinchè ella porti in sempiterno il mio nome, e gli occhi miei, e il mio cuore saran fissi su questo luogo in ogni tempo.4E parimente se tu camminerai dinanzi a me, come camminò il padre tuo, con cuor semplice, e retto, e farai tutto quello, ch'io ti ho comandato, e osserverai le mie leggi, e i miei comandamenti,5Io stabilirò il trono del tuo regno sopra Israele in eterno conforme promisi a Davidde tuo padre, dicendogli: Non mancherà di tua stirpe chi segga sul trono d'Israele.6Ma se mai vi ritirerete voi, ed i vostri figliuoli dal seguir me, e dall'osservanza de' miei precetti, e delle cerimonie, che io vi ho ordinate, anzi anderete dietro agli dei stranieri, e loro renderete culto, e gli adorerete:7Io svellerò Israele di sopra la terra datagli da me, ed il tempio, cui io consagrai al mio nome, lo rigetterò dal mio cospetto, e sarà Israele lo scherno, e la favola di tutte le genti.8E questa casa sarà un esempio: chiunque le passerà davanti rimarra stupefatto, e darà in esclamazioni, e dirà: Per qual motivo ha egli il Signore trattato in tal guisa questo paese, e questa casa?9E sarà loro risposto perchè hanno abbandonato il Signore Dio loro, il quale trasse i padri loro dalla terra d'Egitto, e sono andati dietro agli dei stranieri, e gli hanno adorati e servitii; per questo il Signore ha mandato sciagure tali sopra di essi.10Passati dipoi venti anni, ne quali Salomone edificò due case, cioè la casa del Signore, e la casa del re,11(Avendogli Hiram re di Tiro somministrati i legnami di cedro, e di abete, e l'oro, di, cui egli potè aver bisogno) allora diede Salomone ad Hiram venti città nel paese della Galilea.12E Hiram parti da Tiro, per vedere le città dategli da Salomone, e non gli piacquero,13E disse: Son elleno queste le città, che tu, o fratello, mi hai date? E pose loro il nome di terra di Chabul, come pur oggi si dice.14Hiram avea ancora mandato al re Salomone cento venti talenti d'oro.15Tanto spese il re Salomone nella fabbrica della casa del Signore, e della casa sua, e di Mello, e nelle mura di Gerusalemme, e di Heser, e di Mageddo, e di Gazer.16Faraone re d'Egitto andò di essedio di Gazer, e la prese, e la diede alle fiamme, e distrusse i Chananei, che abitavano la città, e la dette per dote alla sua figliuola moglie di Salomone.17Salomone adunque riedifico Gazer, e Bethoron inferiore,18E Baalath, e Palmira nel deserto,19E tutti i borghi, che appartenevano a lui, ed eran senza muraglie, e li fortificò, e le città dei cocchi, e le città dei soldati a cavallo, e tutto quel, che a lui piacque di fabbricare a Gerusalemme, e sul Libano, e in tutto il paese di suo dominio.20Di tutta la gente, che era rimasa degli Amorrhei, e degli Hathei, e de' Pherezei, e degli Hevei, e de' Jebusei, i quali non eran del numero de' figliuoli d'Israele:21I figliuoli di questi, che eran rimasti nel paese, perchè i figliuoli di Israele non avean potuto sterminarli, Salomone li fece tributari, come sono anche in oggi.22Ma de' figliuoli d'Israele Salomone non comportò, che alcuno servisse; ma essi erano destinati alla guerra, e ministri di lui, e principi, e capitani, e comandanti di cocchi, e di cavalli23Ora a tutti i lavori di Salomone soprintendevano cinquecento cinquanta capi, i quali dirigevano la moltitudine che era ad essi subordinata, e avevano ispezione sopra i lavori, che erano loro assegnati.24Or la figliuola di Faraone passò dalla città di Davidde alla sua casa fabbricatale da Salomone: egli allora edificò Mello.25Salomone ancora offeriva tre volte l'anno degli olocausti, e delle vittime pacifiche sopra l'altare eretto da lui al Signore, e bruciava i profumi dinanzi al Signore: e il tempio fu condotto alla sua perfezione.26Fece ancora il re Salomone un'armata navale in Asiongaber, che è vicino ad Elath sul lido del mare rosso, nell'Idumea.27E Hiram mandò su quell'annata un numero de' suoi servi intelligenti nel la nautica, e pratichi del mare insieme co' servi di Salomone:28I quali essendo andati a Ophir, portarono al re Salomone quattro cento venti talenti d'oro, che indi ritrassero.

Note:

9,2:Gli apparve il Signore ec. La notte stessa dopo la dedicazione del tempio e dopo l'orazione fatta da Salomone, il Signore gli apparve, come gli era apparito in Gabaon, cioè la notte in sogno, cap. III. 5. Ciò essendo, si potrebbe tradurre il Signore gli era apparito, ec. perchè non paia l'apparizione differita fin dopo il compimento dato alla fabbrica del palazzo reale e di tutte le altre sue fabbriche.

9,7:E il tempio... lo rigetterò ec. Dio prevedeva, che gli Ebrei troppo carnali avrebber posto una gran fidanza nel tempio, l'unico che avesse il vero Dio sulla terra, tempio, in cui avea dati segni tanto visibili di sua bontà. Gli avverte qui adunque a non presumere di tal privilegio in maniera, che trascurando la vera pietà e la sincerità de' costumi, abbiano a meritarsi, che lo stesso tempio sia pelle loro iniquità rigettato da lui e abbandonato alla desolazione. Vedi Jerem. VII. 4. Le minacce di Dio ebbero pur troppo l'effetto, e più volte.

9,10:Passati venti anni. Sette anni e mezzo durò la fabbrica del tempio, dodici e mezzo furono spesi nelle altre fabbriche.

9,11:Diede Salomone ad Hiram venti città. Queste città erano nella Galilea presso alla tribù di Aser e intorno ad Aczib e a Tolemaida. Salomone diede ad Hiram queste città in ricompensa degli operai mandati a servire nelle fabbriche, e anche delle somme di denaro mandategli dallo stesso Hiram. Accusano alcuni Salomone per aver ceduto a un principe straniero e infedele, una porzione dell'eredità del Signore contro la proibizione della legge, Levit. XXV. 23. Ma rispondesì, che il paese di Chabul non pare, che fosse compreso dentro i limiti della terra destinata da Dio alla stirpe di Abramo, anzi il contrario rilevasi da Giosuè XIX. 27; onde credesi che quel paese fosse conquistato da Salomone, e fosse abitato da Idolatri, i quali pegli accidenti della guerra fossero dispersi in gran parte, o menati in ischiavitù; lo che apparisce ancora da' Paralipomeni, lib. 2., cap. VIII. 2., dove si dice, che queste città rifiutate da Hiram, Salomone le ristorò, e vi mandò colonie d'Israeliti.

9,13:Terra di Chabul. Giuseppe Ebreo dice, che in lingua dei Fenici questo vuol dire terra spiacente. Non e certa la significazione di questa voce nell'Ebreo.

9,15:Tanto spese il re Salomone ec. Vale a dire tanto furon grandi le spese fatte da Salomone nelle fabbriche qui accennato, che in esse consumò non solo le infinite sue ricchezze, ma anche cento venti talenti di oro mandatigli da Hiram.
E Mello. Era la valle, che Davidde intraprese di col mare, 2. Reg. v. 9. e Salomone terminò quest' opera. Sembra, che almeno una parte del palazzo della figliuola di Salomone fosse ivi fabbricato.

9,10:Andò all'assedio di Gazer. Giosuè avea presa questa città . Jos. x. 33., XII. 12.: I Chananei l'aveano ripigliata, e l'avean tenuta fino a questo tempo.

9,18:E Palmira nel deserto. Questa città fu fabbricata in quel luogo da Salomone (come racconta Giuseppe), perchè ivi solamente si trovano acque, essendo arido tutto il paese all'intorno. Palmira divento molto celebre ne' tempi delle guerre tra' Romani e i Parti; e i disegni delle rovine, che si veggono di presente, dati fuori pochi anni sono dai viaggiatori inglesi, sono manifesta prova di sua grandezza. Vedi Plin. lib. v. 25.

9,10:E tutti i borghi. l'Ebreo: Le città de' tesori, ovvero de' magazzini; lo che può intendersi de' magazzini di grano, vino, olio, particolarmente quelli, che erano verso le frontiere del regno.
Le città de cocchi. Dove stavano i cocchi in tempo di pace. E lo stesso delle città de' cavalli.
E sul Libano. Sul Libano Salomone fabbricò una fortezza, di cui vedevansi le rovine a' tempi di Gabriele Sionita

9,22:De' figliuoli d'Israele non comportò, che alcuno servisse. Vale a dire non impiegò verun Israelita nelle tante fabbriche, che egli intraprese. Vedi 2. Paral. VIII. 9. E gli si servì dei cento clnquanta tre mila uomini, che eran rimasi della nazioni accennate nel versetto precedente.

9,25:Offeriva tre volte l'anno ec. Per la Pasqua, per la Pentecoste e per la festa de' Tabernacoli, ne' quali tempi la legge ordinava, che tutti i maschi si presentassero dinanzi al Signore. Egli oltre a ciò avea cura, che si offerissero i sacrifizj ordinari di ogni giorno e de' sabati e dei novilunii, e somministrava le vittime, vedi 2. Paral. VIII. Vers. 13 XXXI. 3.

9,26:In Asiongaber. Questa città è collocata da' migliori Interpreti nel fondo del golfo Elanitico ad oriente di Elath sul mare rosso.

9,28:Ad Ophir. Sopra questa paese popolato già dai discendenti di Ophir figliuoio di Jectan (Gen. X. 30) molte dispute sono tragl'interpreti. Giuseppe Ebreo mette Jectan co' suoi figliuoli nel paese dal fiume Cophene fino all'Indo, e al paese de' Seri, e là dovrebbe cercarsi il paese di Ophir secondo questa opinione, la quale è stata tenuta da molti, essendo cosa notissima, che tutti que' paesi dell'Indie sono ricchi di oro. Un autore moderno mette Ophir nell'istmo, che è tral Ponto Eussino e il mar Caspio. Vedi Calmet, dissert. Intorno al paese di Ophir.
Quattrocento venti talenti d'oro. Ne' Paralipemeni si ha la somma di quattroccnte cinquanta talenti, ma può essere, che qui si dia la semina del valore del puro oro, e ne' Paralipomeni la somma del valere e dell'oro e delle altre cose portate dall'armata navale di Salomone; imperecchè ella non portò solamente oro, ma anche altre rarità, vedi cap. X.