Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Genesi 19


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 E i due Angeli arrivarono a Sodoma sulla sera, e in tempo che Lot stava sedendo alla porta della città. Ed egli veduti questi, si alzò, e andò loro incontro: e gli adorò prostrato per terra.1 Veneruntque duo angeli Sodomam vespere, sedente Lot in foribus civitatis. Qui cum vidisset eos, surrexit et ivit obviam eis adoravitque pronus in terram 
2 E disse: Signori, di grazia venite alla casa del vostro servo, e albergatevi: vi laverete i vostri piedi, e alla mattina ve n'andrete al vostro viaggio. Ma quelli dissero: No, noi staremo nella piazza.2 et dixit: “Obsecro, domini mei, declinate in domum pueri vestri et pernoctate; lavate pedes vestros et mane proficiscemini in viam vestram”. Qui dixerunt: “Minime, sed in platea pernoctabimus”. 
3 Ei però li costrinse ad andarsene a casa sua: ed entrati che furono, fece loro il banchetto, e cosse del pane senza lievito, ed ei mangiarono.3 Compulit illos oppido, et diverterunt ad eum. Ingressisque domum illius fecit convivium et coxit azyma, et comederunt.
4 Ma prima ch'essi andassero a dormire, gli uomini della città assediarono la casa, fanciulli, e vecchi, e tutto il popolo insieme.4 Prius autem quam irent cubitum, viri civitatis, viri Sodomae, vallaverunt domum a iuvene usque ad senem, omnis populus simul.
5 E chiamaron Lot, e gli dissero: Dove sono quegli uomini, che sono entrati in casa tua sul far della notte? mandagli qua fuora, affinché noi li conosciamo.5 Vocaveruntque Lot et dixerunt ei: “Ubi sunt viri, qui introierunt ad te nocte? Educ illos ad nos, ut cognoscamus eos”.
6 Uscì Lot, chiudendo dietro a sé la porta, e disse loro:6 Egressus ad eos Lot post tergum occludens ostium ait:
7 Non vogliate di grazia, fratelli miei, non vogliate far questo male.7 “Nolite, quaeso, fratres mei, nolite malum hoc facere.
8 Ho due figliuole ancor vergini: le condurrò a voi, e abusate di esse, come vi pare, purché non facciate verun male a quegli uomini; perocché son venuti all'ombra del mio tetto.8 Ecce, habeo duas filias, quae necdum cognoverunt virum; educam eas ad vos, et facite eis sicut placuerit vobis, dummodo viris istis nihil faciatis; ideo enim ingressi sunt sub umbra tecti mei”.
9 Ma quelli dissero: Va' in là. E aggiunsero: Tu sei entrato qua come forestiero; la farai tu da giudice? Noi adunque faremo a te peggio, che a quelli. E facevano strapazzo grandissimo di Lot: ed erano già vicini a rompere la porta.9 At illi dixerunt: “Recede illuc”. Et rursus: “Unus ingressus est, inquiunt, ut advena et vult iudicare? Te ergo ipsum magis quam hos affligemus”. Vimque faciebant Lot vehementissime, iamque prope erat, ut effringerent fores.
10 Quand'ecco quegli steser la mano, e misero Lot in casa, e chiuser la porta.10 Et ecce miserunt manum viri et introduxerunt ad se Lot clauseruntque ostium;
11 E colla cecità punirono que' che eran fuori, dal più piccolo fino al più grande, talmente che non potevano trovar la porta.11 et eos, qui foris erant, percusserunt caecitate a minimo usque ad maximum, ita ut ostium invenire non possent.
12 E dissero a Lot: Hai tu qui alcuno de' tuoi, o genero, o figliuoli, o figlie? tutti i tuoi menali via da questa città;12 Dixerunt autem viri ad Lot: “Habes hic quempiam tuorum? Generum et filios et filias et omnes, qui tui sunt in urbe, educ de loco hoc:
13 Imperocché noi distruggeremo questo luogo; perché il loro grido si è alzato vie più fino al Signore, il quale ci ha mandati a sterminarli.13 delebimus enim locum istum, eo quod increverit clamor contra eos coram Domino, qui misit nos, ut perdamus eam”.
14 Uscì adunque Lot, e parlò a' suoi generi, che doveano prendere le sue figlie, e disse: Levatevi, partite da questo luogo; perché il Signore distruggerà questa città. E parve loro, che parlasse come per burla.14 Egressus itaque Lot locutus est ad generos suos, qui accepturi erant filias eius, et dixit: “Surgite, egredimini de loco isto, quia delebit Dominus civitatem”. Et visus est eis quasi ludens loqui.
15 E fattosi giorno, gli Angeli lo sollecitavano, dicendo: Affrettati; prendi la tua moglie, e le due figliuole, che hai: affinché tu ancor non perisca per le scelleratezze di questa città.15 Cumque esset mane, cogebant eum angeli dicentes: “Surge, tolle uxorem tuam et duas filias, quas habes hic, ne pereas in scelere civitatis”.
16 E stando egli a bada, lo preser per mano lui, e la sua moglie, e le sue due figliuole, perché il Signore a lui volea perdonarla.16 Tardante illo, apprehenderunt viri manum eius et manum uxoris ac duarum filiarum eius, eo quod parceret Dominus illi.
17 E lo condussero via, e lo miser fuori della città: e quivi parlarono a lui, dicendo: Salva la tua vita: non voltarti indietro, e non ti fermare in tutto il paese circonvicino: ma salvati al monte, affinché tu pure non perisca.17 Et eduxerunt eum posueruntque extra civitatem. Ibi locutus est: “Salvare, agitur de vita tua; noli respicere post tergum, nec stes in omni circa regione; sed in monte salvum te fac, ne pereas”.
18 E Lot disse loro: Di grazia, Signor mio,18 Dixitque Lot ad eos: “Non, quaeso, Domine.
19 Dacché il tuo servo ha trovato grazia dinanzi a te, e hai fatto a me una misericordia grande, ponendo in sicuro la mia vita, io non posso salvarmi sul monte, perché potrebbe forse venir sciagura sopra di me, e tormi la vita.19 Ecce invenit servus tuus gratiam coram te, et magnificasti misericordiam tuam, quam fecisti mecum, ut salvares animam meam; nec possum in monte salvari, ne forte apprehendat me malum et moriar.
20 È qui vicina quella città, alla quale posso fuggire; ella è piccola, e ivi troverò salute. Non è ella piccolina, e ivi non sarà sicura la mia vita?20 Ecce, civitas haec iuxta, ad quam possum fugere, parva, et salvabor in ea ­ numquid non modica est? ­ et vivet anima mea”.
21 Ma quegli disse a lui: Ecco che anche in questo io ho esaudite le tue preghiere, onde non distruggerò la città, in favor della quale tu hai parlato.21 Dixitque ad eum: “Ecce, etiam in hoc suscepi preces tuas, ut non subvertam urbem, pro qua locutus es.
22 Affrettati, e salvati colà: perocché io non potrò far nulla, fino a tanto che tu vi sia entrato. Per questo fu dato a quella città il nome di Segor.22 Festina et salvare ibi, quia non potero facere quidquam, donec ingrediaris illuc”. Idcirco vocatum est nomen urbis illius Segor.
23 Il sole si levò sopra la terra, e Lot entrò in Segor.23 Sol egressus est super terram, et Lot ingressus est Segor.
24 Il Signore adunque piovve dal Signore sopra Sodoma e Gomorrha zolfo e fuoco dal cielo:24 Igitur Dominus pluit super Sodomam et Gomorram sulphur et ignem a Domino de caelo
25 E distrusse quelle città, e tutto il paese all'intorno, tutti gli abitatori delle città, e tutto il verde della campagna.25 et subvertit civitates has et omnem circa regionem, universos habitatores urbium et cuncta terrae virentia.
26 E la moglie di Lot essendosi rivolta indietro, fu cangiata in una statua di sale.26 Respiciensque uxor eius post se versa est in statuam salis.
27 Ma Abramo portatosi la mattina là, dove prima era stato col Signore,27 Abraham autem consurgens mane venit ad locum, ubi steterat prius cum Domino,
28 Volse lo sguardo verso Sodoma e Gomorrha, e verso la terra tutta di quella regione: e vide le faville, che si alzavano da terra, quasi il fumo di una fornace.28 intuitus est Sodomam et Gomorram et universam terram regionis illius; viditque ascendentem favillam de terra quasi fornacis fumum.
29 Imperocché quando Dio atterrò le città di quella regione, ricordossi egli di Abramo, e liberò Lot dallo sterminio di quelle città, nelle quali questi avea dimorato.29 Cum enim subverteret Deus civitates regionis illius, recordatus Abrahae liberavit Lot de subversione urbium, in quibus habitaverat.
30 E Lot si partì da Segor, e si stette sul monte, e con lui le sue due figliuole (perocché egli non si teneva sicuro in Segor): e abitò in una caverna egli, e le due figliuole con lui.30 Ascenditque Lot de Segor et mansit in monte, duae quoque filiae eius cum eo; timuerat enim manere in Segor. Et mansit in spelunca ipse et duae filiae eius.
31 E la maggiore di esse disse alla minore: Nostro padre è vecchio, e non è rimasto uomo alcuno sopra la terra, che possa esser nostro marito, come si costuma in tutta la terra.31 Dixitque maior ad minorem: “Pater noster senex est, et nullus virorum remansit in terra, qui possit ingredi ad nos iuxta morem universae terrae.
32 Vieni, ubbriachiamolo col vino, e dormiamo con lui, affinché serbar possiamo discendenza di nostro padre.32 Veni, inebriemus patrem nostrum vino dormiamusque cum eo, ut servare possimus ex patre nostro semen”.
33 Diedero adunque quella notte del vino a bere al padre loro. E la maggiore si accostò a lui, e dormì col padre: ma egli non si accorse, né quando la figlia si pose a letto, né quando si levò.33 Dederunt itaque patri suo bibere vinum nocte illa, et ingressa est maior dormivitque cum patre; at ille non sensit, nec quando accubuit filia nec quando surrexit.
34 E il dì seguente la maggiore disse alla minore: Ecco che ieri io dormii col padre mio: diamogli da bere del vino anche stanotte, e tu dormirai con lui, affin di serbare discendenza del padre nostro.34 Altera quoque die dixit maior ad minorem: “Ecce, dormivi heri cum patre meo; demus ei bibere vinum etiam hac nocte, et ingressa dormies cum eo, ut salvemus semen de patre nostro”.
35 Dettero anche quella notte a bere del vino al padre loro; e si accostò a lui la figliuola minore, e dormì con lui: e neppure allora si accorse, né quando quella si pose a giacere, né quando si levò.35 Dederunt et illa nocte patri suo bibere vinum, ingressaque minor filia dormivit cum eo; et ne tunc quidem sensit, quando illa concubuerit vel quando surrexerit.
36 Restarono adunque le due figliuole di Lot gravide del loro padre.36 Conceperunt ergo duae filiae Lot de patre suo.
37 E la maggiore partorì un figliuolo, e gli pose nome Moab: questi è il padre dei Moabiti, che sussistono fino al dì d'oggi.37 Peperitque maior filium et vocavit nomen eius Moab; ipse est pater Moabitarum usque in praesentem diem.
38 La minore ancora partorì un figliuolo, e gli pose nome Ammon, vale a dire figliuolo del popol mio: egli è il padre degli Ammoniti, che sussistono fino al dì d'oggi.38 Minor quoque peperit filium et vocavit nomen eius Benammi (id est Filius populi mei); ipse est pater Ammonitarum usque hodie.