Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 3


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno.1 Post haec aperuit Iob os suum et maledixit diei suo
2 Prese a dire:
2 et locutus est:
3 «Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: “È stato concepito un maschio!”.
3 “ Pereat dies, in qua natus sum,
et nox, in qua dictum est: “Conceptus est homo”.
4 Quel giorno divenga tenebra,
non se ne curi Dio dall’alto,
né brilli mai su di esso la luce.
4 Dies ille vertatur in tenebras;
non requirat eum Deus desuper,
et non illustretur lumine.
5 Lo rivendichino la tenebra e l’ombra della morte,
gli si stenda sopra una nube
e lo renda spaventoso l’oscurarsi del giorno!
5 Obscurent eum tenebrae et umbra mortis;
occupet eum caligo,
et involvatur amaritudine.
6 Quella notte se la prenda il buio,
non si aggiunga ai giorni dell’anno,
non entri nel conto dei mesi.
6 Noctem illam tenebrosus turbo possideat;
non computetur in diebus anni
nec numeretur in mensibus.
7 Ecco, quella notte sia sterile,
e non entri giubilo in essa.
7 Sit nox illa solitaria nec laude digna;
8 La maledicano quelli che imprecano il giorno,
che sono pronti a evocare Leviatàn.
8 maledicant ei, qui maledicunt diei,
qui parati sunt suscitare Leviathan.
9 Si oscurino le stelle della sua alba,
aspetti la luce e non venga
né veda le palpebre dell’aurora,
9 Obtenebrentur stellae crepusculi eius;
exspectet lucem, et non sit,
nec videat palpebras aurorae,
10 poiché non mi chiuse il varco del grembo materno,
e non nascose l’affanno agli occhi miei!
10 quia non conclusit ostia ventris, qui portavit me,
nec abstulit mala ab oculis meis.
11 Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
11 Quare non in vulva mortuus sum?
Egressus ex utero non statim perii?
12 Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
12 Quare exceptus genibus?
Cur lactatus uberibus?
13 Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
13 Nunc enim dormiens silerem
et somno meo requiescerem
14 con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
14 cum regibus et consulibus terrae,
qui aedificant sibi solitudines,
15 e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d’argento.
15 aut cum principibus, qui possident aurum
et replent domos suas argento.
16 Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
16 Aut sicut abortivum absconditum non subsisterem,
vel qui concepti non viderunt lucem.
17 Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
17 Ibi impii cessaverunt a tumultu,
et ibi requieverunt fessi robore.
18 Anche i prigionieri hanno pace,
non odono più la voce dell’aguzzino.
18 Et quondam vincti pariter sine molestia
non audierunt vocem exactoris.
19 Il piccolo e il grande là sono uguali,
e lo schiavo è libero dai suoi padroni.
19 Parvus et magnus ibi sunt,
et servus liber a domino suo.
20 Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
20 Quare misero data est lux,
et vita his, qui in amaritudine animae sunt?
21 a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
21 Qui exspectant mortem, et non venit,
et effodiunt quaerentes illam magis quam thesauros;
22 che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
22 gaudentque vehementer
et laetantur sepulcro.
23 a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?
23 Viro, cuius abscondita est via,
et circumdedit eum Deus tenebris.
24 Perché al posto del pane viene la mia sofferenza
e si riversa come acqua il mio grido,
24 Antequam comedam, suspiro,
et quasi inundantes aquae sic rugitus meus.
25 perché ciò che temevo mi è sopraggiunto,
quello che mi spaventava è venuto su di me.
25 Quia timor, quem timebam, evenit mihi,
et, quod verebar, accidit.
26 Non ho tranquillità, non ho requie,
non ho riposo ed è venuto il tormento!».
26 Non dissimulavi, non silui, non quievi,
et venit super me indignatio ”.