Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giobbe 14


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 L’uomo, nato da donna,
ha vita breve e piena d’inquietudine;
1 Homo natus de muliere,
brevi vivens tempore, commotione satiatur.
2 come un fiore spunta e avvizzisce,
fugge come l’ombra e mai si ferma.
2 Qui quasi flos egreditur et arescit
et fugit velut umbra et non permanet.
3 Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi,
e lo chiami a giudizio dinanzi a te?
3 Et dignum ducis super huiuscemodi aperire oculos tuos
et adducere eum tecum in iudicium?
4 Chi può trarre il puro dall’immondo? Nessuno.
4 Quis potest facere mundum de immundo?
Ne unus quidem!
5 Se i suoi giorni sono contati,
il numero dei suoi mesi dipende da te,
hai fissato un termine che non può oltrepassare.
5 Si statuti dies hominis sunt,
et numerus mensium eius apud te est,
et constituti sunt termini eius, quos non praeteribit,
6 Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace
e compia, come un salariato, la sua giornata!
6 averte oculos tuos ab eo, ut quiescat,
donec solvat, sicut mercennarius, dies suos.
7 È vero, per l’albero c’è speranza:
se viene tagliato, ancora si rinnova,
e i suoi germogli non cessano di crescere;
7 Nam lignum habet spem;
si praecisum fuerit, rursum virescet,
et rami eius non deficient.
8 se sotto terra invecchia la sua radice
e al suolo muore il suo tronco,
8 Si senuerit in terra radix eius,
et in pulvere emortuus fuerit truncus illius,
9 al sentire l’acqua rifiorisce
e mette rami come giovane pianta.
9 ad odorem aquae germinabit
et faciet comam quasi novellae.
10 Invece l’uomo, se muore, giace inerte;
quando il mortale spira, dov’è mai?
10 Homo vero cum mortuus fuerit et debilitatur,
exspirat homo et, ubi, quaeso, est?
11 Potranno sparire le acque dal mare
e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,
11 Recedent aquae de mari,
et fluvius vacuefactus arescet;
12 ma l’uomo che giace non si alzerà più,
finché durano i cieli non si sveglierà
né più si desterà dal suo sonno.
12 sic homo, cum dormierit, non resurget:
donec atteratur caelum, non evigilabit
nec consurget de somno suo.
13 Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti,
occultarmi, finché sia passata la tua ira,
fissarmi un termine e poi ricordarti di me!
13 Quis mihi hoc tribuat, ut in inferno seponas me
et abscondas me, donec pertranseat furor tuus,
et constituas mihi tempus, in quo recorderis mei?
14 L’uomo che muore può forse rivivere?
Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio,
finché arrivi per me l’ora del cambio!
14 Putasne mortuus homo rursum vivat?
Cunctis diebus, quibus nunc milito,
exspectarem, donec veniat immutatio mea.
15 Mi chiameresti e io risponderei,
l’opera delle tue mani tu brameresti.
15 Vocares me, et ego responderem tibi;
opus manuum tuarum requireres.
16 Mentre ora tu conti i miei passi,
non spieresti più il mio peccato:
16 Tu quidem nunc gressus meos dinumerares,
sed parceres peccatis meis.
17 in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto
e tu ricopriresti la mia colpa.
17 Signares quasi in sacculo delicta mea,
sed dealbares iniquitatem meam.
18 E invece, come un monte che cade si sfalda
e come una rupe si stacca dal suo posto,
18 Mons cadens decidit,
et saxum transfertur de loco suo;
19 e le acque consumano le pietre,
le alluvioni portano via il terreno:
così tu annienti la speranza dell’uomo.
19 lapides excavant aquae,
et alluvione terra inundatur:
et spem hominis perdes.
20 Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va,
tu sfiguri il suo volto e lo scacci.
20 Praevales adversus eum, et in perpetuum transiet;
immutas faciem eius et emittis eum.
21 Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa;
siano disprezzati, lo ignora!
21 Sive nobiles fuerint filii eius, non novit;
sive ignobiles, non intellegit.
22 Solo la sua carne su di lui è dolorante,
e la sua anima su di lui fa lamento».
22 Attamen caro eius, dum vivet, dolet,
et anima illius super semetipso luget ”.