Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Salmi 38


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 'Salmo. Di Davide. In memoria.'

1 A Idithun, cantico di David.
Io dissi: Starò attento sopra di me per non peccare colla mia lingua. Posi un freno alla mia bocca, allorché veniva in campo contro di me il peccatore.
2 Signore, non castigarmi nel tuo sdegno,
non punirmi nella tua ira.
2 Ammutolii, e mi umiliai, e di cose anche buone io non parlai; e il dolor mio rincrudì.
3 Le tue frecce mi hanno trafitto,
su di me è scesa la tua mano.

3 Si acceso dentro di me il cuor mio, e un fuoco divampò nelle mie considerazioni.
4 Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati.
4 Dissi colla mia lingua: Signore, fammi conoscere il mio fine.
E qual sia il numero de' giorni miei, affinchè io sappia quel, che mi avanza.
5 Le mie iniquità hanno superato il mio capo,
come carico pesante mi hanno oppresso.

5 Certo, che a corta misura tu hai ridotto i miei giorni, e la mia sussistenza è come un nulla dinanzi a te. Certamente mera vanità egli è ogni uomo vivente.
6 Putride e fetide sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
6 Certamente l'uomo passa come ombra: e di più si conturba senza fondamento.
Tesoreggia, e non sa per chi egli metta da parte.
7 Sono curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.

7 E adesso la mia espettazione qual è, se non tu, o Signore, in cui è la mia sussistenza.
8 Sono torturati i miei fianchi,
in me non c'è nulla di sano.
8 Liberami da tutte le mie iniquità: tu mi hai renduto oggetto di scherno allo stolto.
9 Afflitto e sfinito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
9 Ammutolii, e non apersi la mia bocca, perche opera tua ell'è questa:
10 Signore, davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito a te non è nascosto.
10 Rimuovi da me i tuoi flagelli.
11 Palpita il mio cuore,
la forza mi abbandona,
si spegne la luce dei miei occhi.

11 Sotto la tua mano forte io venni meno quando mi correggesti: tu per ragion dell'iniquità gastigasti l'uomo.
E l'anima di lui tacesti, che a guisa di ragno si consumasse: certamente indarno l'uom si conturba.
12 Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
12 Esaudisci la mia orazione, o Signore, e le mie suppliche: da udienza alle mie lagrime. Non istarti in silenzio, perocché forestiero, e pellegrino son io davanti te, come tutti i padri miei.
13 Tende lacci chi attenta alla mia vita,
trama insidie chi cerca la mia rovina.
e tutto il giorno medita inganni.

13 Fa pausa con me, affinchè io abbia, refrigerio avanti ch'io me ne vada da un luogo, dove più non sarò.
14 Io, come un sordo, non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
15 sono come un uomo che non sente e non risponde.

16 In te spero, Signore;
tu mi risponderai, Signore Dio mio.
17 Ho detto: "Di me non godano,
contro di me non si vantino
quando il mio piede vacilla".

18 Poiché io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
19 Ecco, confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
20 I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo,
21 mi pagano il bene col male,
mi accusano perché cerco il bene.

22 Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
23 accorri in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.