Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Salmi 4


font

1'Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Salmo. Di Davide.'

2Quando ti invoco, rispondimi, Dio, mia giustizia:
dalle angosce mi hai liberato;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.

3Fino a quando, o uomini, sarete duri di cuore?
Perché amate cose vane e cercate la menzogna?
4Sappiate che il Signore fa prodigi per il suo fedele:
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
5Tremate e non peccate,
sul vostro giaciglio riflettete e placatevi.
6Offrite sacrifici di giustizia
e confidate nel Signore.

7Molti dicono: "Chi ci farà vedere il bene?".
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
8Hai messo più gioia nel mio cuore
di quando abbondano vino e frumento.
9In pace mi corico e subito mi addormento:
tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare.

Note:

Sal 4:Salmo di fiducia e gratitudine a Dio, da cui solo viene la felicità. I vv 5 e 9 ne fanno una preghiera della sera.

Sal 4,3:duri di cuore: con i LXX; il TM (mal diviso) ha: «la mia gloria è oltraggiata».

Sal 4,5:placatevi: BJ traduce: «fate silenzio». Testo oscuro, forse corrotto; nessuna correzione si impone. Il senso generale è che bisogna temere di offendere Dio e pregarlo nella calma e nel silenzio dell'adorazione.

Sal 4,7:la luce del tuo volto: espressione biblica, frequente nel salterio, della benevolenza di Dio o dei re. La «faccia» è l'aspetto esteriore di una cosa (Sal 104,30; Gen 2,6) o di un uomo, di cui rende visibili i pensieri e i sentimenti (Gen 4,5; Gen 31,2 ; ecc.). Essa può designare la persona («la mia faccia» = io; cf. Sal 42,6; Sal 42,12; Sal 43,5 ; ecc.) e la sua presenza; è usata specialmente a proposito di Dio che si rivolge all'uomo. Poiché è impossibile all'uomo vedere Dio (Es 33,20+; Es 34,29-35), Dio «fa splendere la luce della sua faccia» (cf. Sal 31,17; Sal 44,4; Sal 80,4) ma solo in senso attenuato. Bisogna intendere nello stesso modo i passi in cui l'uomo cerca Dio (Sal 24,6; Sal 27,8+; Gb 33,26; Am 5,4+) o lo contempla (Sal 11,7+; Sal 42,3). La traduzione dei LXX e di volg.: «la luce della tua faccia è sigillata (o: impressa) su di noi» è stata riferita all'anima creata a immagine di Dio e segnata con il sigillo battesimale, che fa del cristiano un «figlio della luce» (Lc 16,8; Gv 8,12+; 1Ts 5,5; Ef 5,8).