Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Salmi 7


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1'Lamento che Davide rivolse al Signore per le parole di Cus il Beniaminita.'

2Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
3perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi.
4Signore mio Dio, se così ho agito:
se c'è iniquità sulle mie mani,
5se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari,
6il nemico m'insegua e mi raggiunga,
calpesti a terra la mia vita
e trascini nella polvere il mio onore.
7Sorgi, Signore, nel tuo sdegno,
levati contro il furore dei nemici,
alzati per il giudizio che hai stabilito.
8L'assemblea dei popoli ti circondi:
dall'alto volgiti contro di essa.
9Il Signore decide la causa dei popoli:
giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
10Poni fine al male degli empi;
rafforza l'uomo retto,
tu che provi mente e cuore, Dio giusto.

11La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
12Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
13Non torna forse ad affilare la spada,
a tendere e puntare il suo arco?
14Si prepara strumenti di morte,
arroventa le sue frecce.
15Ecco, l'empio produce ingiustizia,
concepisce malizia, partorisce menzogna.
16Egli scava un pozzo profondo
e cade nella fossa che ha fatto;
17la sua malizia ricade sul suo capo,
la sua violenza gli piomba sulla testa.
18Loderò il Signore per la sua giustizia
e canterò il nome di Dio, l'Altissimo.

Note:

Sal 7:Sono fuse qui due proteste di innocenza. La prima (vv 1-6.13b-17), di stile sapienziale, reclama la stretta applicazione del taglione; la seconda (vv 7-13a), ispirata da Geremia, scongiura il Signore d'intervenire. Il v 18 è conclusione liturgica.

Sal 7,1:Cus il Beniaminita: le versioni hanno «Kushita» (cf. 2Sam 18,21): è il messaggero che annunziò a Davide la morte di Assalonne. Ma l'epiteto «beniaminita» suggerisce piuttosto un nemico di Davide.

Sal 7,5:Il principio del taglione (cf. Es 21,25+) esigeva che si rendesse il bene per il bene e il male per il male. Non bisogna edulcorare il testo come le versioni che traducono: «rendere il male a chi me lo faceva» o comprendere (secondo l'aramaico): «spogliato (il mio oppressore)». Non Si è ancora alla morale evangelica (Mt 5,38s).

Sal 7,6:il mio onore: traduzione letterale, ma la parola designa anche il fegato, organo dei pensieri e dei sentimenti per i semiti. Questo termine può anche designare l'anima. - La polvere è quella della tomba.

Sal 7,7:per il: BJ con i LXX ha «mio Dio», `eli; il TM legge: «verso di me», `elaj.

Sal 7,9:Altissimo: conget.; il TM ha invece «su di me»; BJ omette.

Sal 7,12(a):BJ con i LXX aggiunge: «e lento all'ira»; omesso dal TM.

Sal 7,13:BJ supplisce il soggetto «il nemico» quanto al senso, essendo questo distico il seguito normale del v 6.

Sal 7,18:Dio, l'Altissimo: il TM ha: «Jahve l'Altissimo»; BJ conget.: «Altissimo». - Il verbo ebr. zamar, gr. psallein, abitualmente tradotto «salmodiare» (qui «canterò»), significa propriamente: «suonare uno strumento (a corde)» o «cantare con accompagnamento musicale».