Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Daniele 1


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1L'anno terzo del regno di Ioiakìm re di Giuda, Nabucodònosor re di Babilonia marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio.2Il Signore mise Ioiakìm re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaàr e depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.
3Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile,4senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti nella scrittura e nella lingua dei Caldei.
5Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re.6Fra di loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria;7però il capo dei funzionari di corte chiamò Daniele Baltazzàr; Anania Sadràch; Misaele Mesàch e Azaria Abdènego.
8Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non farlo contaminare.
9Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.10Però egli disse a Daniele: "Io temo che il re mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re".11Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria:12"Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua,13poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con noi tuoi servi come avrai constatato".14Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni;15terminati questi, si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re.16D'allora in poi il sovrintendente fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro soltanto legumi.
17Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
18Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor.19Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re;20in qualunque affare di sapienza e intelligenza su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno.21Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.

Note:

Dn 1,2:in Sennaàr: alla lettera «nel paese di Sennaàr». Dopo «Sennaàr» (greco: «in Babilonia», cf. Gs 7,21), il TM aggiunge: «nel tempio dei suoi dèi».

Dn 1,4:Nelle corti orientali si formavano dall'infanzia coloro che erano destinati alla carriera delle «lettere»: scribi, traduttori, cronisti, dotti, indovini di ogni specie. Non si trattava dunque di formare paggi.

Dn 1,7:Abdènego: il copista ha probabilmente deformato deliberatamente il nome pagano di Abed Nebo, «servo di Nabu» (il nome di questo dio si ritrova in quello di Nabucodònosor). Cf. lo stesso trattamento del nome di Baal nei prenomi come Is-baal, Merib-baal divenuti Isboset, Mefibboset (2Sam 2,8; 2Sam 4,4).

Dn 1,8:Nei tempi dell'ellenizzazione forzata, sotto Antioco Epifane, la violazione delle proibizioni alimentari della legge equivaleva all'apostasia (cf. 2Mac 6,18; 2Mac 7,42).