Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Genesi 1


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1In principio Dio creò il cielo e la terra.2Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.4Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre5e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque".7Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.8Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne.10Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona.11E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne:12la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.13E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
14Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni15e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne:16Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle.17Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra18e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona.19E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
20Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo".21Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.22Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra".23E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
24Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne:25Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.
26E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".
27Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
28Dio li benedisse e disse loro:

"Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra".

29Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo.30A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne.31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Note:

Gen 1,1-2,4a:Questo racconto della creazione, attribuito alla fonte sacerdotale, più astratto e teologico del seguente (Gen 2,4b-25), vuole dare una classificazione logica ed esauriente degli esseri, creati secondo un piano riflesso nel quadro di una settimana che si conclude con il riposo sabbatico. Gli esseri vengono all'esistenza per l'appello di Dio, secondo un ordine crescente di dignità, fino all'uomo, immagine di Dio e re della creazione. Il testo utilizza una scienza ancora in fasce. Non bisogna ingegnarsi a stabilire concordanze tra questo quadro e la nostra scienza moderna, ma piuttosto leggervi, sotto una forma che porta l'impronta della sua epoca, un insegnamento rivelato, con valore permanente, su Dio, unico, trascendente, anteriore al mondo, creatore.

Gen 1,1:Si traduce anche: «In principio, quando Dio creò il cielo e la terra, la terra era...». Le due versioni sono grammaticalmente possibili. Quella adottata, con tutte le antiche versioni, rispetta meglio la coerenza del testo. Il racconto comincia solo nel v 2; il v 1 è un titolo, al quale corrisponde la conclusione di Gen 2,4a . «Il cielo e la terra» sono l'universo ordinato, il risultato della creazione. Questa è espressa dal verbo bara' che nella Bibbia è riservato all'azione creatrice di Dio, diversa dall'azione produttrice dell'uomo. Tuttavia non bisogna introdurvi la nozione metafisica di creazione ex nihilo, che non sarà formulata prima di 2Mac 7,28 . Il testo afferma che ci fu un inizio del mondo: la creazione non è un mito atemporale: essa è integrata nella storia, di cui è l'inizio assoluto.

Gen 1,2:informe e deserta: in ebraico tohû e bohû, «il deserto e il vuoto». Come il «vento» e le «acque», sono immagini che, per il loro carattere negativo, preparano la nozione di creazione a partire dal nulla. - spirito di Dio: BJ «vento di Dio». Non si tratta qui dello Spirito di Dio e della sua funzione nella creazione. Questa è l'opera della «parola» di Dio (vv 3s) o della sua «azione» (vv 7.16.25.26).

Gen 1,4:La luce è una creazione di Dio, le tenebre non lo sono: esse sono negazione. La creazione della luce è riferita per prima, perché la successione dei giorni e delle notti sta per essere il quadro in cui si svolgerà l'opera creatrice.

Gen 1,6:firmamento: la «volta» apparente del cielo era per gli antichi semiti una cupola solida che racchiudeva le acque superiori; dalle sue aperture scorrerà il diluvio (Gen 7,11).

Gen 1,7:Alla creazione per mezzo della parola, «Dio disse», si aggiunge ora la creazione per mezzo dell'atto: «Dio fa» il firmamento, gli astri (v 16), gli animali terrestri (v 25), l'uomo (v 26). L'autore sacerdotale integra così nella sua concezione più spirituale della creazione una tradizione antica, parallela a quella del racconto successivo (Gen 2,4b-25), secondo la quale Dio «fa» il cielo e la terra, l'uomo e gli animali.

Gen 1,9:luogo: con il TM; BJ, con i LXX, traduce: «massa».

Gen 1,16:I nomi dei luminari sono omessi intenzionalmente: il sole e la luna, divinizzati da tutti i popoli vicini, sono qui semplici luminari che rischiarano la terra e fissano il calendario.

Gen 1,24:rettili: alla lettera «ciò che striscia» o «scivola via» (v 21); quindi serpenti, lucertole, ma anche insetti e bestioline.

Gen 1,26:facciamo: questo plurale può indicare una deliberazione di Dio con la sua corte celeste (gli angeli, cf. Gen 3,5; Gen 3,22): la traduzione greca del Sal 8,6 (seguita dalla volg. e ripresa in Eb 2,7) ha compreso così il nostro testo. Oppure questo plurale esprime la maestà e la ricchezza interiore di Dio, il cui nome comune in ebraico è di forma plurale, «Elohim». Così si trova preparata l'interpretazione dei Padri, che hanno visto insinuata qui la Trinità. - l'uomo: singolare collettivo donde il plurale «dòminino». - somiglianza: sembra attenuare il senso di «immagine», escludendo la parità. Il termine concreto «immagine» implica una similitudine fisica, come tra Adamo e suo figlio (Gen 5,3). Questo rapporto con Dio separa l'uomo dagli animali. Suppone inoltre una similitudine generale di natura: intelligenza, volontà, potenza; l'uomo è persona. Prepara una rivelazione più alta: partecipazione di natura per mezzo della grazia. - tutte le bestie selvatiche: con Sir.; il TM legge: «tutta la terra».

Gen 1,30:Immagine di un'età dell'oro in cui uomini e animali vivono in pace, nutrendosi di piante. In questo senso, la benedizione dopo il diluvio (Gen 9,1) segnerà l'inizio di una nuova èra.