Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 5


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NOVA VULGATADIODATI
1 Voca ergo, si est qui tibi re spondeat!
Ad quem sanctorum converteris?
1 Grida pure, vi sarà egli alcuno che ti risponda? Ed a cui d’infra i santi ti rivolgerai tu?
2 Vere stultum interficit iracundia,
et fatuum occidit invidia.
2 Conciossiachè il cruccio uccida il pazzo, E lo sdegno faccia morir lo stolto.
3 Ego vidi stultum firma radice
et maledixi sedi eius statim.
3 Io ho veduto il pazzo che si radicava; Ma incontanente ho maledetto il suo abitacolo.
4 Longe fient filii eius a salute
et conterentur in porta, et non erit qui eruat.
4 I suoi figliuoli son lungi dalla salvezza, E sono oppressati nella porta, senza che alcuno li riscuota.
5 Cuius messem famelicus comedet,
et ipsum rapiet armatus, et bibent sitientes divitias eius.
5 L’affamato divora la ricolta di esso, E la rapisce di mezzo le spine; E i ladroni trangugiano le sue facoltà
6 Quia non egreditur ex pulvere nequitia,
et de humo non oritur dolor.
6 Perciocchè la sventura non ispunta dalla polvere, E il dolore non germoglia dalla terra;
7 Sed homo generat laborem,
et aves elevant volatum.
7 Benchè l’uomo nasca per soffrire, Come le faville delle brace per volare in alto.
8 Quam ob rem ego deprecabor Dominum
et ad Deum ponam eloquium meum,
8 Ma quant’è a me, io ricercherei pure Iddio, Ed addirizzerei il mio ragionamento a Dio;
9 qui facit magna et inscrutabilia
et mirabilia absque numero;
9 Il quale fa cose sì grandi, che non si posson investigare; E tante cose maravigliose, che non si possono annoverare;
10 qui dat pluviam super faciem terrae
et irrigat aquis rura;
10 Che manda la pioggia in su la terra, E le acque in su le campagne;
11 qui ponit humiles in sublime
et maerentes erigit sospitate;
11 Che innalza i bassi, E fa che quelli ch’erano in duolo sono esaltati per salvazione;
12 qui dissipat cogitationes malignorum,
ne possint implere manus eorum, quod coeperant;
12 Che disperde i pensieri degli astuti, E fa che le lor mani non possono far nulla di bene ordinato.
13 qui apprehendit sapientes in astutia eorum
et consilium pravorum dissipat.
13 Egli soprapprende i savi nella loro astuzia, E fa che il consiglio de’ perversi va in ruina.
14 Per diem incurrent tenebras
et, quasi in nocte, sic palpabunt in meridie.
14 Di giorno scontrano tenebre, E in pien mezzodì vanno a tentone come di notte.
15 Porro salvum faciet egenum a gladio oris eorum
et de manu violenti pauperem;
15 Ma egli salva il bisognoso dalla spada, Dalla gola loro, e dalla mano del possente.
16 et erit egeno spes,
iniquitas autem contrahet os suum.
16 E vi è qualche speranza per lo misero; Ma l’iniquità ha la bocca turata
17 Beatus homo, qui corripitur a Deo;
increpationem ergo Omnipotentis ne reprobes.
17 Ecco, beato è l’uomo, il quale Iddio castiga; E però non disdegnar la correzione dell’Onnipotente.
18 Quia ipse vulnerat et medetur,
percutit, et manus eius sanabunt.
18 Perciocchè egli è quel che manda la doglia e altresì la fascia; Egli è quel che fa la piaga, e le sue mani altresì guariscono.
19 In sex tribulationibus liberabit te,
et in septem non tanget te malum.
19 In sei afflizioni egli ti libererà, Ed in sette il male non ti toccherà.
20 In fame eruet te de morte
et in bello de manu gladii.
20 In tempo di fame egli ti riscoterà dalla morte, E in tempo di guerra dalla spada.
21 A flagello linguae absconderis
et non timebis vastationem, cum venerit.
21 Al tempo del flagello della lingua tu sarai nascosto; E non temerai la desolazione, quando verrà.
22 In vastitate et fame ridebis
et bestias terrae non formidabis.
22 Tu riderai del guasto e della carestia; E non temerai delle fiere della terra.
23 Sed cum lapidibus campi pactum tuum,
et bestiae terrae pacificae erunt tibi.
23 Perciocchè tu avrai patto eziandio con le pietre de’ campi; E le fiere della campagna ti saranno rendute pacifiche.
24 Et scies quod pacem habeattabernaculum tuum,
et visitans habitationem tuam non falleris.
24 E tu conoscerai per prova che il tuo padiglione non sarà se non pace, E governerai la tua casa, e nulla ti verrà fallito.
25 Scies quoque quoniam multiplex erit semen tuum,
et progenies tua quasi herba terrae.
25 E riconoscerai che la tua progenie sarà molta, E che i tuoi discendenti saranno come l’erba della terra.
26 Ingredieris in abundantia sepulcrum,
sicut infertur acervus tritici in tempore suo.
26 Tu entrerai in estrema vecchiezza nel sepolcro, Come la bica delle biade è accumulata al suo tempo.
27 Ecce hoc, ut investigavimus, ita est;
oboedi illi et tu sapias tibi ”.
27 Ecco ciò noi ti diciamo; noi l’abbiamo investigato; egli è così; Ascoltalo, e riconoscilo