Scrutatio

Domenica, 5 maggio 2024 - Beato Nunzio Sulprizio ( Letture di oggi)

Genesi 31


font
BIBBIA MARTINIBIBBIA RICCIOTTI
1 Ma dopo che ebbe udite le parole dei figliuoli di Laban, che dicevano: Giacobbe ha usurpato tutto quello che era di nostro padre, e dei beni di lui si è fatto ricco signore:1 - Ora Giacobbe, avendo udito i discorsi dei figli di Labano che dicevano: «Giacobbe ha preso tutto quello ch'era di nostro padre, e si è fatto ricco e potente coi beni di lui»;
2 Osservò ancora, che Laban non lo guardava collo stesso occhio, che per lo passato,2 vedendo anche il contegno di Labano, che non era più con lui come sin allora;
3 Dicendogli di più il Signore: Torna alla terra de' padri tuoi, e a' tuoi parenti, e io sarò teco.3 e soprattutto dicendogli il Signore: «Torna nella terra de' tuoi padri, ed alla tua parentela, e sarò teco»;
4 Fece venire Rachele e Lia al campo, dove ei pasceva i greggi,4 mandò a chiamare Rachele e Lia nel campo dove pascevano i greggi,
5 E disse loro: Io veggo, che il padre vostro non mi guarda collo stesso occhio, che per lo passato: ma il Dio di mio padre è stato con me.5 e disse loro: «Veggo in viso a vostro padre che egli non è più a mio riguardo come sin qui. Iddio di mio padre è stato con me,
6 E voi sapete, come con tutto il mio potere ho servito al padre vostro.6 e voi ben sapete che con tutte le mie forze ho servito il padre vostro.
7 Ma il padre vostro mi gabbò, e ha mutato dieci volte la mia mercede: e con tutto questo Dio non ha permesso, ch'ei mi facesse del male.7 Ma egli mi ha circonvenuto, m'ha cambiato dieci volte la mercede, eppure Dio non gli ha permesso di nuocermi.
8 Se una volta disse: Quelli di color vario saranno la tua mercede, le pecore figliavano tutte agnelli chiazzati: quando per lo contrario egli disse: Tu prenderai per tuo salario tutti i bianchi, tutti i greggi figliavano agnelli bianchi.8 Quando disse: - Avrai per mercede le pecore variate, - tutte le pecore partorivano macchiato. Quando invece disse: - Ti prenderai per mercede i capi bianchi, - tutti i greggi partorivano bianco.
9 E Dio ha prese le facoltà del padre vostro, e le ha date a me.9 Iddio prese i beni del padre vostro e li dette a me.
10 Imperocché quando fu venuto il tempo, in cui le pecore dovean concepire, io alzai gli occhi miei, e vidi dormendo i maschi pezzati, e macchiati, e di colori diversi, i quali coprivano le femmine.10 Quando infatti era venuto il tempo che le pecore concepivano, levando gli occhi, vidi in sogno accoppiarsi alle femmine i maschi variati, macchiati, o di diverso colore.
11 E l'Angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe? E io risposi: Eccomi qui.11 L'angelo di Dio in sogno mi chiamò: - Giacobbe. - Io risposi: - Eccomi. -
12 Ed egli disse: Alza gli occhi tuoi, e mira i maschi tutti, che cuopron le femmine, pezzati, e macchiati, e di vario colore: perocché io ho veduto tutto quello che ha fatto a te Laban.12 Ed egli: - Alza gli occhi, e vedi accoppiarsi alle femmine tutti i maschi variati, macchiati o spruzzati. Ho visto infatti tutto quel che ti ha fatto Labano.
13 Io sono il Dio di Bethel, dove tu ungesti la pietra, e facesti a me il voto. Adesso adunque levati, e parti da questa terra per tornare alla terra dove sei nato.13 Io sono il Dio di Betel, dove consacrasti la pietra, e mi facesti un voto. Or dunque alzati, ed esci da questa terra per tornare in quella che nascesti -».
14 Rachele e Lia risposero: Riman egli forse qualche cosa per noi delle facoltà, e dell'eredità della casa di nostro padre?14 Rachele e Lia risposero: «È forse rimasto a noi qualcosa dei beni o dell'eredità della casa del padre nostro?
15 Non ci ha egli riguardate come straniere, e ci ha vendute, e ha mangiato il prezzo, che di noi ha ritratto?15 Non ci ha egli considerate come straniere, vendendoci, e mangiandosi il nostro prezzo?
16 Ma Dio ha prese le ricchezze di nostro padre, e le ha date a noi, e a' nostri figliuoli: fa' adunque tutto quello che Dio ti ha comandato.16 Ma Dio ha preso le sostanze del padre nostro, e le ha date in mano a noi ed ai nostri figliuoli. Fa' dunque tutto quello che Dio t'ha comandato».
17 Si ammannì adunque Giacobbe, e messi i figliuoli, e le mogli sopra i cammelli, se ne partì.17 S'alzò dunque Giacobbe, e caricati i figliuoli e le mogli sopra i cammelli, partì.
18 E prese tutto il suo, e i greggi, e tutto quello che avea guadagnato nella Mesopotamia, incamminandosi verso suo padre Isacco alla terra di Chanaan.18 Prese tutte le sue sostanze, i greggi, e tutto quello che aveva acquistato in Mesopotamia, indirizzandosi verso Isacco suo padre nella terra di Canaan.
19 Laban in quel tempo era andato a tosare le pecore, e Rachele rubò gl'idoli di suo padre.19 In quel tempo Labano era andato alla tosatura delle pecore, e Rachele portò via gli idoletti del padre suo.
20 E Giacobbe non volle accusare a Laban la sua fuga.20 Nè volle Giacobbe far sapere al suocero che egli partiva.
21 E partito ch'ei fu con tutto quello che a lui apparteneva, mentre passato il fiume (Eufrate) si avanzava verso il monte Galaad,21 Essendo dunque partito con tutto ciò che gli s'apparteneva, passato che ebbe il fiume, andando egli verso il monte Galaad,
22 Fu portato avviso a Laban il terzo giorno, che Giacobbe fuggiva.22 al terzo giorno Labano seppe che Giacobbe era fuggito.
23 Ed egli, presi seco i suoi fratelli, lo seguitò per sette giorni, e lo raggiunse sul monte di Galaad.23 Presi con sè i fratelli, lo inseguì per sette giorni, e lo raggiunse al monte Galaad.
24 E vide in sogno Dio, che gli disse: Guardati dal dire una torta parola contro Giacobbe.24 Ma vide in sogno Dio che gli diceva: «Bada bene di non dir niente di duro contro Giacobbe».
25 E Giacobbe avea già teso il suo padiglione sul monte: e sopraggiunto Laban co' suoi fratelli, la sua tenda piantò sullo stesso monte di Galaad.25 Questi aveva già stese le tende sul monte. Quegli, avendolo raggiunto co' suoi fratelli, si accampò sul monte medesimo.
26 E disse a Giacobbe: Per qual motivo hai operato in tal guisa, menando via le mie figlie senza mia saputa, come prigioniere di guerra?26 E disse a Giacobbe: «Perchè hai fatto questo, di portarmi via le figliuole di nascosto, quasi prigioniere di guerra?
27 Perché hai tu voluto fuggire senza ch'io lo sapessi, e non anzi avvertirmi, affinché ti accompagnassi con festa, e cantici, e timpani, e cetre?27 Perchè sei voluto fuggire a mia insaputa, senza avvisarmene, ch'io t'avrei accompagnato giubilante con canti e timpani e cetre?
28 Non mi hai permesso di dare un bacio a' miei figliuoli, e alle mie figlie: ti sei portato da stolto: e certamente adesso28 Non mi hai permesso di baciare i figli e le figlie mie. Hai agito stoltamente. Ora
29 È in poter mio farti pagar il fio. Ma il Dio del padre vostro ieri mi disse: Guardati dal parlare con asprezza contro Giacobbe.29 potrebbe la mia mano renderti del male; sennonchè, il Dio del padre vostro m'ha detto ieri: - Bada di non dir niente di duro a Giacobbe. -
30 Tu desideravi di andartene a trovare i tuoi, e ti stimolava il desiderio della casa paterna, ti si conceda: perché mi hai rubati i miei dei?30 Sia pure che tu desiderassi tornare dai tuoi, e ti stesse in cuore la casa del padre tuo; perchè però m'hai rubato i miei dèi?».
31 Rispose Giacobbe: Quanto all'essere partito senza tua saputa, io temei, che non mi togliessi per forza le tue figlie.31 Rispose Giacobbe: «Quanto all'esser partito a tua insaputa, ebbi paura che tu volessi a forza portarmi via le tue figliuole.
32 Quanto poi al furto, di cui mi riconvieni; chiunque sia colui, presso del quale ritroverai i tuoi dei, sia messo a morte alla presenza de' tuoi fratelli: fa' le tue ricerche: tutto quello che troverai di tuo presso di me, prendilo pure. Dicendo questo, egli ignorava, che Rachele avesse rubato gl'idoli.32 Quanto poi al furto del quale mi accusi, chiunque tu trovi avere i tuoi dèi, sarà messo a morte in presenza de' nostri fratelli. Cerca e riprenditi qualunque cosa tu troverai del tuo presso di me». Questo diceva, ignorando che fosse stata Rachele a portar via gli idoletti.
33 Entrato adunque Laban nella tenda di Giacobbe e di Lia, e dell'una e dell'altra schiava, niente trovò. Ma entrando egli nella tenda di Rachele,33 Entrato dunque Labano nella tenda di Giacobbe, di Lia, e delle due ancelle, niente trovò. Quando poi entrò nella tenda di Rachele,
34 Nascose ella con fretta gl'idoli sotto il basto di un cammello, e vi si pose sopra a sedere: e rifrustando egli tutta la tenda senza trovarli,34 essa nascose in fretta gli idoli sotto la sella del cammello, e vi si pose a sedere. Frugando egli tutta la tenda, senza niente trovare,
35 Ella disse: Non prenda in mala parte il signor mio, se io non posso alzarmi alla tua presenza: perocché ho adesso il solito incomodo delle donne: così fu delusa l'ansietà del cercatore.35 gli disse: «Non s'adiri il mio Signore, se non posso alzarmi in piedi alla tua presenza, perchè ho ora il consueto incomodo delle donne». Così restò delusa la sua ricerca fatta con tanta sollecitudine.
36 E Giacobbe sdegnato disse con agre rampogne: Per qual mia colpa, o per qual mio peccato mi hai tenuto dietro con tanto calore,36 Allora Giacobbe sdegnato lo rimproverò, dicendo: «Per qual mia colpa, o per qual mia offesa ti sei così riscaldato contro di me,
37 E hai rifrustato tutta la mia suppellettile? Che hai tu trovato di roba della tua casa? ponla qui alla presenza de' fratelli miei, e de' tuoi fratelli, ed ei sieno giudici tra me, e te.37 ed hai frugato tutta la mia suppellettile? Che cos'hai trovato, di tutti gli averi di casa tua? Mettilo qui, innanzi ai fratelli miei ed ai tuoi, e giudicheranno fra me e te.
38 Stetti io per questo venti anni teco? Le tue pecore, e le tue capre non furono sterili; io non mangiai gli arieti del tuo gregge:38 Per questo fui con te venti anni? Le tue pecore e le tue capre non furono sterili; io non mangiai dei montoni del tuo gregge;
39 Né io ti facea vedere quelle che avea rapito una fiera; io pagava tutto il danno: tu esigevi da me tutto quel che era rubato:39 se le fiere rapivano qualche capo, non te lo facevo vedere, e ripagavo io tutto il danno; ma tu, tutto quel che veniva rubato, me lo richiedevi.
40 Dì, e notte io era arso dal caldo, e dal gelo, e fuggiva il sonno dagli occhi miei.40 Giorno e notte, ero bruciato dal sole o dal freddo, ed il sonno se n'andava dagli occhi miei.
41 E in tal guisa a te servìi per venti anni in tua casa, quattordici per le figliuole, e sei pe' tuoi greggi: tu pur cangiasti la mia mercede per dieci volte.41 Così io t'ho servito in casa tua per vent'anni: quattordici per le figliuole, e sei per i tuoi greggi; e tu m'hai rimutato la mercede da dieci volte.
42 Se Il Dio del padre mio Abramo, e colui, che è temuto da Isacco, non mi avesse assistito, mi avresti forse adesso rimandato ignudo: Dio ha mirato la mia afflizione, e la fatica delle mie mani, e ieri ti sgridò.42 Se il Dio di Abramo mio padre, temuto anche da Isacco, non m'avesse assistito, forse ora tu mi rimanderesti spogliato; ma il Signore ha rimirato la mia afflizione, e l'opera delle mie mani, e ieri ti ammonì».
43 Rispose a lui Laban: Le mie figliuole, e i figliuoli, e greggi tuoi, e quanto tu vedi, son cosa mia: che posso io fare contro de' figli, o sia nipoti miei?43 Rispose Labano: «Le figlie mie ed i figli, ed i greggi tuoi, e tutto quel che tu vedi, son miei; che posso io fare ai figli e nipoti miei?
44 Vieni adunque, e contraiamo alleanza, la quale serva di testimonianza tra me e te.44 Vieni dunque, e stringiamo un patto, che resti in testimonianza fra me e te».
45 Prese adunque Giacobbe una pietra, e la eresse in monumento:45 Prese dunque Giacobbe una pietra, l'alzò in segnale,
46 E disse a' suoi fratelli: Portate pietre. E quelli, raunatele, ne fecero un monticello, sopra del quale mangiarono.46 e disse ai fratelli: «Portate delle pietre». Quelli, ammassatele, ne fecero un mucchio, e vi mangiarono sopra.
47 E Laban chiamollo il Monticello del testimone, e Giacobbe il Monticello della testimonianza, ciascheduno secondo la proprietà del suo linguaggio.47 Labano lo chiamò "Il mucchio del Testimone"; e Giacobbe "Il cumulo della testimonianza"; ciascuno nella propria lingua.
48 E Laban disse: Questo monticello sarà oggi testimone tra me e te; e per questo fu dato a quel monticello il nome di Galaad, cioè Monticello del testimone.48 Disse Labano: «Questo cumulo farà oggi da testimone fra me e te; perciò gli è stato messo nome Galaad, cioè "Cumulo del testimone".
49 Il Signore ponga mente, e sia giudice tra di noi, quando ci sarem dipartiti l'uno dall'altro.49 Vegga il Signore, e sia giudice fra noi quando ci saremo separati,
50 Se tu farai oltraggio alle mie figliuole, e se oltre di esse prenderai altre mogli: nissuno è testimone delle nostre parole eccetto Dio, il qual presente ci mira.50 se tu affliggessi le figlie mie, o se tu prendessi altre mogli oltre di loro; non v'è del nostro patto altro testimone che Dio, il quale è presente, e ci vede».
51 E di poi disse a Giacobbe: Ecco il monticello, e la pietra, che io ho eretta tra me e te,51 Disse ancora a Giacobbe: «Questo mucchio, e la pietra ch'io ho alzata fra me e te,
52 Sarà testimone: questo monticello, io dico, e questa pietra rendan testimonianza, se io l'oltrepasserò istradandomi verso di te, o se tu l'oltrepasserai con intenzione cattiva contro di me.52 farà testimonianza; questo mucchio, dico, e questa pietra, siano in testimonianza, se mai io l'oltrepassassi per venire a te, o lo oltrepassassi tu col pensiero di farci del male.
53 Il Dio d'Abramo, e il Dio di Nachor, il Dio del padre loro sia giudice tra di noi. Giurò adunque Giacobbe per lui, che Isacco suo padre temeva:53 Il Dio d'Abramo, il Dio di Nacor, il Dio de' padri loro, sia giudice fra noi». Giacobbe allora giurò per Quegli che il padre suo Isacco temeva;
54 E immolate sul monte le vittime, invitò i suoi fratelli a mangiare del pane. E quelli mangiato che l'ebbero, ivi si fermarono.54 ed immolate le vittime sul monte, chiamò i suoi fratelli perchè mangiassero del pane. Ed essi, dopo mangiato, vi si fermarono.
55 Quindi Laban alzatosi, che era ancor notte, baciò i figliuoli, e le figlie sue, e li benedisse, e tornossene a casa sua.55 Labano poi, levatosi di prima mattina, baciò i figliuoli e le figliuole, li benedisse, e tornò al suo paese.