Scrutatio

Martedi, 7 maggio 2024 - Santa Flavia ( Letture di oggi)

Genesi 26


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BIBBIA MARTININOVA VULGATA
1 Ma essendo venuta la fame in quel paese dopo la sterilità avvenuta ne' giorni di Abramo, se n'andò Isaac da Abimelech re de' Palestini in Gerara.1 Orta autem fame super terram post eam sterilitatem, quae acciderat in diebus Abraham, abiit Isaac ad Abimelech regem Philisthim in Gerara.
2 E il Signore gli apparve, e disse: Non andare in Egitto; ma posati nel paese, ch'io ti dirò;2 Apparuitque ei Dominus et ait: “Ne descendas in Aegyptum, sed habita in terra, quam dixero tibi,
3 E stavvi pellegrino, e io sarò teco, e ti benedirò: imperocché a te, e al seme tuo darò tutte queste regioni, adempiendo il giuramento fatto da me ad Abramo tuo padre.3 et peregrinare in ea; eroque tecum et benedicam tibi. Tibi enim et semini tuo dabo universas regiones has complens iuramentum, quod spopondi Abraham patri tuo,
4 E moltiplicherò la tua stirpe come le stelle del cielo: e darò ai tuoi posteri tutte queste regioni: e nel seme tuo SARAN BENEDETTE tutte le nazioni della terra,4 et multiplicabo semen tuum sicut stellas caeli daboque posteris tuis universas regiones has; et benedicentur in semine tuo omnes gentes terrae,
5 Perché Abramo obbedì alla mia voce, e osservò i precetti, e comandamenti miei, e mantenne le cerimonie, e le leggi.5 eo quod oboedierit Abraham voci meae et custodierit praecepta et mandata mea et iustificationes legesque servaverit”.
6 Isacco adunque si fermò in Gerara.6 Mansit itaque Isaac in Geraris.
7 Ed essendogli fatte delle interrogazioni dalla gente di quel luogo intorno alla sua moglie, rispose: Ella è mia sorella: perocché ebbe paura di confessare, che fosse unita seco in matrimonio, sospettando, che forse presi dalla bellezza di lei non lo uccidessero.7 Qui, cum interrogaretur a viris loci illius super uxore sua, respondit: “Soror mea est”. Timuerat enim confiteri quod sibi esset sociata coniugio, reputans ne forte interficerent eum propter illius pulchritudinem.
8 E passato un lungo tempo, e abitando egli nel medesimo luogo, traguardando Abimelech re de' Palestini per una finestra, lo vide scherzare con Rebecca sua moglie.8 Cumque pertransissent dies plurimi et ibidem moraretur, prospiciens Abimelech rex Philisthim per fenestram vidit eum iocantem cum Rebecca uxore sua.
9 E fattolo venir a sé, disse: Egli è fuor di dubbio, ch'ella è tua moglie: per qual motivo hai tu affermato, esser lei tua sorella? Rispose: Temei di essere a causa di lei ucciso.9 Et, accersito eo, ait: “Perspicuum est quod uxor tua sit; cur mentitus es eam sororem tuam esse?”. Respondit: “Timui, ne morerer propter eam”.
10 E disse Abimelech: Per qual motivo ci hai tu ingannati? poteva alcuno fare oltraggio alla tua donna, e tu ci avresti tirato addosso un gran peccato. E fece intimare a tutto il popolo questa parola:10 Dixitque Abimelech: “Quare hoc fecisti nobis? Potuit coire quispiam de populo cum uxore tua, et induxeras super nos grande peccatum”. Praecepitque omni populo dicens:
11 Chi toccherà la moglie di quest'uomo, sarà punito di morte.11 “Qui tetigerit hominem hunc et uxorem eius, morte morietur”.
12 Ma Isacco seminò in quella terra, e in quell'anno trovò il centuplo: e il Signore lo benedisse.12 Sevit autem Isaac in terra illa et invenit in ipso anno centuplum; benedixitque ei Dominus.
13 Ed egli diventò ricco, e andava crescendo di bene in meglio, talmente che divenne sommamente grande.13 Et locupletatus est homo et ibat proficiens atque succrescens, donec magnus vehementer effectus est;
14 Egli fu anche padrone di pecore, e d'armenti, e di numerosa servitù. Quindi portandogli invidia i Palestini,14 habuitque possessionem ovium et armentorum et familiae plurimum.
Ob haec invidentes ei Philisthim
15 Accecarono in quel tempo tutti i pozzi scavati da' servi del padre di lui Abramo, empiendoli di terra:15 omnes puteos, quos foderant servi patris illius in diebus Abraham, obstruxerunt implentes humo,
16 E la cosa andò tanto in là, che lo stesso Abimelech disse ad Isacco: Ritirati da noi; perocché sei molto più possente di noi.16 in tantum ut ipse Abimelech diceret ad Isaac: “ Recede a nobis, quoniam potentior nostri factus es valde ”.
17 Ed egli si partì per andare verso il torrente di Gerara, e ivi abitare:17 Et ille discedens tentoria fixit ad torrentem Gerarae habitavitque ibi.
18 E di nuovo votò altri pozzi scavati dai servi del padre suo Abramo, i quali, morto quello, i Filistei avean già tempo otturati: e pose loro gli stessi nomi, che avean già avuto dal padre.18 Rursum fodit puteos, quos foderant in diebus patris sui Abraham et quos, illo mortuo, obstruxerant Philisthim. Appellavitque eos eisdem nominibus, quibus ante pater vocaverat.
19 E avendo fatto scavo nel torrente, trovarono dell'acqua viva.19 Foderunt servi Isaac in torrente et reppererunt ibi puteum aquae vivae.
20 Ma ivi ancora fu altercazione de' pastori di Gerara contro i pastori d'Isacco, dicendo quelli: L'acqua è nostra. Per la qual cosa da quello, che era avvenuto, chiamò quel pozzo col nome di Soperchieria.20 Sed et ibi iurgium fuit pastorum Gerarae adversus pastores Isaac dicentium: “ Nostra est aqua! ”. Quam ob rem nomen putei vocavit Esec (id est Iurgium), quia iurgati sunt cum eo.
21 E ne scavarono ancora un altro: e per ragione di questo ancora vi ebbe rissa, e lo chiamò Nimistà.21 Foderunt autem et alium puteum, et pro illo quoque rixati sunt; appellavitque eum Sitna (id est Inimicitias).
22 E partitosi di là scavò un altro pozzo, per ragion del quale non v'ebbe contrasto: e perciò chiamollo Largura, dicendo: Adesso il Signore ci ha messi al largo, e ci ha fatti crescere sopra la terra.22 Profectus inde fodit alium puteum, pro quo non contenderunt; itaque vocavit nomen eius Rehoboth (id est Latitudinem) dicens: “ Nunc dilatavit nos Dominus, et crescemus in terra ”.
23 E salì da quel luogo a Bersabee,23 Ascendit autem ex illo loco in Bersabee,
24 Dove gli apparì il Signore la stessa notte, dicendo: Io sono il Dio d'Abramo padre tuo: non temere; perocché io sono con te: ti benedirò, e moltiplicherò la tua stirpe per amore di Abramo mio servo.24 ubi apparuit ei Dominus in ipsa nocte dicens:
“ Ego sum Deus Abraham patris tui.
Noli timere, quia tecum sum;
benedicam tibi
et multiplicabo semen tuum
propter servum meum Abraham ”.
25 Per la qual cosa egli edificò in quel luogo un altare, e invocato il nome del Signore, tese il suo padiglione; e ordinò a' suoi servi, che scavassero un pozzo.25 Itaque aedificavit ibi altare et, invocato nomine Domini, extendit tabernaculum, et servi Isaac foderunt ibi puteum.
26 Nel qual luogo essendo venuti da Gerara Abimelech, e Ochozath suo amico, e Phicol capitano delle milizie,26 Abimelech autem venit ad eum de Geraris et Ochozath amicus illius et Phicol dux militum,
27 Disse loro Isacco: Per qual motivo siete venuti da me, da un uomo odiato da voi, e da voi discacciato?27 et locutus est eis Isaac: “ Quid venistis ad me hominem, quem odistis et expulistis a vobis? ”.
28 Risposer quelli: Abbiam veduto, che il Signore è con te, e perciò abbiam detto: Si giuri, e si stringa tra noi alleanza,28 Qui responderunt: “ Vidimus tecum esse Dominum et idcirco diximus: Sit iuramentum inter nos et te, et ineamus tecum foedus,
29 Di modo che tu non faccia a noi male alcuno, come noi pure nulla abbiam toccato di quel che è tuo, né abbiam fatto cosa in tuo danno; ma ti abbiam lasciato partire in pace ricco della benedizione del Signore.29 ut non facias nobis quidquam mali, sicut et nos non attigimus te et nihil fecimus tibi nisi bonum et cum pace dimisimus te. Tu es enim benedictus Domini ”.
30 Egli adunque imbandì ad essi il convito, e dopo che ebber mangiato, e bevuto,30 Fecit ergo eis convivium, et comederunt et biberunt.
31 Levatisi la mattina fecero scambievole giuramento, e Isacco lasciogli andare in pace a casa loro.31 Surgentesque mane iuraverunt sibi mutuo. Dimisitque eos Isaac, et profecti sunt ab eo cum pace.
32 Quand'ecco lo stesso dì arrivarono i servi d'Isacco, recando a lui la nuova del pozzo scavato, e dicendo: Abbiamo trovata acqua;32 Ecce autem venerunt in ipso die servi Isaac annuntiantes ei de puteo, quem foderant, atque dicentes: “ Invenimus aquam ”.
33 Per la qual cosa lo chiamò Abbondanza: e alla città fu posto il nome di Bersabee, come lo ha fino al dì d'oggi.33 Unde appellavit eum Sabee (quod significat Abundantiam); et nomen urbi impositum est Bersabee usque in praesentem diem.
34 Ma Esaù in età di quarant'anni prese per mogli, Judith, figliuola di Beeri Hetheo, e Basemath, figliuola di Elon del medesimo luogo:34 Esau vero quadragenarius duxit uxores Iudith filiam Beeri Hetthaei et Basemath filiam Elon Hetthaei.
35 Le quali ambedue avevano disgustato l'animo d'Isacco, e di Rebecca.35 Quae ambae offenderant animum Isaac et Rebeccae.