Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Isaia 27


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BIBBIA CEI 2008NOVA VULGATA
1 In quel giorno il Signore punirà
con la spada dura, grande e forte,
il Leviatàn, serpente guizzante,
il Leviatàn, serpente tortuoso,
e ucciderà il drago che sta nel mare.
1 In die illa visitabit Dominus
in gladio suo duro et forti et grandi
super Leviathan serpentem fugacem
et super Leviathan serpentem tortuosum
et occidet draconem, qui in mari est.
2 In quel giorno la vigna sarà deliziosa:
cantàtela!
2 In die illa vinea erit iucunda;
cantate ei.
3 Io, il Signore, ne sono il guardiano,
a ogni istante la irrigo;
per timore che la si danneggi,
ne ho cura notte e giorno.
3 Ego Dominus, qui servo eam;
per singula momenta irrigabo eam.
Ne forte visitetur contra eam,
nocte et die servo eam.
4 Io non sono in collera.
Vi fossero rovi e pruni,
muoverei loro guerra,
li brucerei tutti insieme.
4 Indignatio non est mihi.
Quis dabit mihi spinam et veprem?
In proelio gradiar super eam,
succendam eam pariter,
5 Oppure si afferri alla mia protezione,
faccia la pace con me,
con me faccia la pace!
5 nisi forte protectionem meam apprehendat,
faciat pacem mecum,
pacem faciat mecum.
6 Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici,
Israele fiorirà e germoglierà,
riempirà il mondo di frutti.
6 Diebus futuris radices mittet Iacob,
florebit et germinabit Israel,
et implebunt faciem orbis fructibus.
7 Lo ha percosso quanto lo percosse il suo percussore?
Oppure fu da lui ucciso come lo furono i suoi uccisori?
7 Numquid iuxta plagam percutientis eum percussit eum?
Aut, sicut occiduntur occisi eius, occisus est?
8 Egli è entrato in contesa con lui, cacciandolo via, respingendolo,
lo ha rimosso con il suo soffio impetuoso,
come quando tira il vento d’oriente!
8 In mensura punit eum deiciens eum,
impellit in spiritu suo duro, tempore quo spirat eurus.
9 Proprio così sarà espiata l’iniquità di Giacobbe
e questo sarà tutto il frutto per la rimozione del suo peccato:
mentre egli ridurrà tutte le pietre dell’altare
come si fa delle pietre che si polverizzano per la calce,
non erigeranno più pali sacri né altari per l’incenso.
9 Idcirco super hoc dimittetur iniquitas Iacob,
et hic erit omnis fructus ablationis peccati eius:
ut scilicet ponat omnes lapides altaris
sicut lapides calcis comminutos,
ne exstent luci et thymiateria.
10 La fortezza è divenuta desolata,
un luogo spopolato e abbandonato come un deserto;
vi pascola il vitello, vi si sdraia e ne bruca gli arbusti.
10 Civitas enim munita desolata est,
habitaculum derelictum et dimissum quasi desertum;
ibi pascetur vitulus et ibi accubabit
et consumet arbusta eius.
11 I suoi rami seccandosi si spezzeranno;
le donne verranno ad accendervi il fuoco.
Certo, si tratta di un popolo privo d’intelligenza;
per questo non ne avrà pietà chi lo ha creato
né chi lo ha formato ne avrà compassione.
11 In siccitate frondes illius conterentur;
mulieres venient et comburent eas.
Ipse enim non est populus sapiens,
propterea non miserebitur eius, qui fecit eum,
et, qui formavit eum, non parcet ei.
12 Avverrà che, in quel giorno,
il Signore batterà le spighe,
dal Fiume al torrente d’Egitto,
e voi sarete raccolti uno a uno, Israeliti.
12 Et erit: in die illa percutiet spicas Dominus
a Flumine usque ad torrentem Aegypti;
et vos congregabimini
unus et unus, filii Israel.
13 Avverrà che in quel giorno suonerà il grande corno,
verranno gli sperduti nella terra d’Assiria
e i dispersi nella terra d’Egitto.
Essi si prostreranno al Signore
sul monte santo, a Gerusalemme.
13 Et erit: in die illa clangetur in tuba magna;
et venient, qui perditi fuerant de terra Assyriorum,
et qui eiecti erant in terra Aegypti,
et adorabunt Dominum
in monte sancto in Ierusalem.