Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Psalmi 18


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 In finem. Psalmus David.1 Salmo di David.
I Cielli narrano la gloria di Dio, e le opere delle mani di lui annunzia il firmamento.
2 Cæli enarrant gloriam Dei,
et opera manuum ejus annuntiat firmamentum.
2 Il giorno al giorno fa noia questa parola, e la notte ne da cognizione alla notte.
3 Dies diei eructat verbum,
et nox nocti indicat scientiam.
3 Non havvi linguaggio, né favella, presso di cui intese non siano le loro voci.
4 Non sunt loquelæ, neque sermones,
quorum non audiantur voces eorum.
4 Il loro suono si è diffuso per tutta quanta la terra, e le loro parole sino a' confini della terra.
5 In omnem terram exivit sonus eorum,
et in fines orbis terræ verba eorum.
5 Ha posto nel sole il suo padiglione, e questi come uno sposo, che esce dalla stanza nuziale,
Spunta fuor qual gigante a fornir sua carriera:
6 In sole posuit tabernaculum suum ;
et ipse tamquam sponsus procedens de thalamo suo.
Exsultavit ut gigas ad currendam viam ;
6 Dall'una estremità del cielo si parte; E corre fino all'altra estremità di esso, e non havvi chi al calore di lui si nasconda.
7 a summo cælo egressio ejus.
Et occursus ejus usque ad summum ejus ;
nec est qui se abscondat a calore ejus.
7 La legge del Signore immacolata, che converte le anime: la testimonianza del Signore è fedele, e ai piccoli da saggezza.
8 Lex Domini immaculata, convertens animas ;
testimonium Domini fidele, sapientiam præstans parvulis.
8 I precetti del Signore sono retti, e rallegrano i cuori: il comandamento del Signore è lucente, e gli occhi rischiara.
9 Justitiæ Domini rectæ, lætificantes corda ;
præceptum Domini lucidum, illuminans oculos.
9 Santo il timor del Signore, che sussiste per tutti i secoli: i giudizj del Signore son verità, giusti in se stessi.
10 Timor Domini sanctus, permanens in sæculum sæculi ;
judicia Domini vera, justificata in semetipsa,
10 Più desiderevoli che l'oro, e le pietre molto preziose, e dolci più del miele, e del favo di miele.
11 desiderabilia super aurum et lapidem pretiosum multum,
et dulciora super mel et favum.
11 Imperocché il tuo servo diligentemente gli osserva, e grande è la mercede dell'osservarli.
12 Etenim servus tuus custodit ea ;
in custodiendis illis retributio multa.
12 Chi è che gli errori conosca? Mondami da' peccati, che a me sono occulti,
13 Delicta quis intelligit ?
ab occultis meis munda me ;
13 E da' perversi uomini tienimi lontano. Se questi non prevarranno sopra di me, sarò allor senza macchia, e da delitto gravissimo sarò mondato.
14 et ab alienis parce servo tuo.
Si mei non fuerint dominati, tunc immaculatus ero,
et emundabor a delicto maximo.
14 E a te accette saranno le parole della mia bocca, e la meditazione del cuor mio alla tua presenza in ogni tempo,
O Signore, aiuto mio, e mio Redentore.
15 Et erunt ut complaceant eloquia oris mei,
et meditatio cordis mei in conspectu tuo semper.
Domine, adjutor meus, et redemptor meus.