Scrutatio

Giovedi, 2 maggio 2024 - Sant´ Atanasio ( Letture di oggi)

Giobbe 35


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BIBBIA RICCIOTTIVULGATA
1 - Continuò pertanto Eliu a dire:1 Igitur Eliu hæc rursum locutus est :
2 «Ti sembra forse retto il tuo pensierodi dire: - Io sono più giusto di Dio ?-2 Numquid æqua tibi videtur tua cogitatio,
ut diceres : Justior sum Deo ?
3 Tu infatti hai affermato: - A te, [o Dio], non piace ciò ch'è retto - ovvero: - Che cosa ti giova, se io pecco? -3 Dixisti enim : Non tibi placet quod rectum est :
vel quid tibi proderit, si ego peccavero ?
4 Io quindi risponderò ai tuoi discorsi, e agli amici tuoi teco.4 Itaque ego respondebo sermonibus tuis,
et amicis tuis tecum.
5 Considera il cielo e guarda, e osserva il firmamento quant'è più alto di te!5 Suspice cælum, et intuere :
et contemplare æthera quod altior te sit.
6 Se tu pecchi, che danno arrechi a Lui? e se moltiplichi i tuoi delitti, che fai contro di Lui?6 Si peccaveris, quid ei nocebis ?
et si multiplicatæ fuerint iniquitates tuæ, quid facies contra eum ?
7 Se poi agisci rettamente, che cosa gli doni? ovver che cosa riceve egli dalla tua mano?7 Porro si juste egeris, quid donabis ei ?
aut quid de manu tua accipiet ?
8 All'uomo, qual sei tu, nuocerà la tua empietà, e al figlio dell'uomo gioverà la tua giustizia.8 Homini qui similis tui est, nocebit impietas tua :
et filium hominis adjuvabit justitia tua.
9 Per la moltitudine di oppressori s'alzano grida, si geme sotto la violenza dei tiranni.9 Propter multitudinem calumniatorum clamabunt,
et ejulabunt propter vim brachii tyrannorum.
10 Ma non si esclama: - Ov'è Dio che mi ha fatto, che concede accenti di giubilo nella notte [di sventura];10 Et non dixit : Ubi est Deus qui fecit me,
qui dedit carmina in nocte ;
11 che ci rende più avveduti delle bestie della terra, e più degli uccelli del cielo ci rende sapienti ?-11 qui docet nos super jumenta terræ,
et super volucres cæli erudit nos ?
12 In tal caso si grida, senza ch'ei risponda, di fronte all'orgoglio dei malvagi.12 Ibi clamabunt, et non exaudiet,
propter superbiam malorum.
13 Non invano dunque ascolta Dio, e l'Onnipotente riguarda la causa di ciascuno;13 Non ergo frustra audiet Deus,
et Omnipotens causas singulorum intuebitur.
14 anche se tu dici: - Egli non ci bada! -subisci il tuo giudizio avanti a lui, e spera in lui:14 Etiam cum dixeris : Non considerat :
judicare coram illo, et expecta eum.
15 perchè egli adesso non esercita il suo furore, nè prende gran vendetta del delitto.15 Nunc enim non infert furorem suum,
nec ulciscitur scelus valde.
16 Dunque Giobbe invano apre la sua bocca, e senza cognizione moltiplica le parole.»16 Ergo Job frustra aperit os suum,
et absque scientia verba multiplicat.