Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Isaia 33


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BIBBIA CEI 2008LA SACRA BIBBIA
1 Guai a te, che devasti e non sei stato devastato,
che saccheggi e non sei stato saccheggiato:
sarai devastato, quando avrai finito di devastare,
ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.
1 Guai a te, devastatore, che non sei stato devastato, rapinatore, che non sei stato rapinato! Quando avrai finito di devastare, sarai devastato; quando avrai terminato di rapinare, sarai rapinato.
2 Pietà di noi, Signore, in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell’angoscia.
2 Signore, pietà di noi che speriamo in te. Sii il nostro braccio ogni mattino e la nostra salvezza al tempo della tribolazione!
3 Alla voce del tuo fragore fuggono i popoli,
quando t’innalzi si disperdono le nazioni.
3 Al rumore della minaccia fuggono i popoli, quando ti levi, le nazioni si disperdono.
4 Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette,
ci si precipita sopra come si precipitano le locuste.
4 La preda si ammucchia come si ammucchiano le cavallette, vi si precipita sopra, come si precipitano le locuste.
5 Eccelso è il Signore perché abita in alto;
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
5 Eccelso è il Signore, poiché dimora nell'alto, riempie Sion di diritto e di giustizia.
6 C’è sicurezza nei tuoi giorni,
sapienza e conoscenza sono ricchezze che salvano;
il timore del Signore è il suo tesoro.
6 Vi sarà sicurezza nei tuoi giorni, ricchezza salutare sarà la saggezza e la conoscenza; il timore del Signore sarà il suo tesoro.
7 Ecco, gli araldi gridano di fuori,
piangono amaramente i messaggeri di pace.
7 Ecco i loro araldi gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.
8 Sono deserte le strade,
non c’è chi passi per la via.
È stata infranta l’alleanza,
sono stati respinti i testimoni,
non si è avuto riguardo per nessuno.
8 Le vie sono deserte, non vi sono più passanti sulla strada, si viola il patto, si respingono i testimoni, non si ha riguardo per nessuno.
9 La terra è in lutto, è piena di squallore,
si scolora il Libano e sfiorisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa,
sono brulli i monti di Basan e il Carmelo.
9 Il paese è in lutto, languisce; il Libano si confonde e intristisce, il Saron è simile ad una steppa, Basan e il Carmelo sono brulli.
10 «Ora mi alzerò – dice il Signore –,
ora mi innalzerò, ora mi esalterò.
10 "Ora mi leverò, dice il Signore, ora mi innalzerò, ora mi glorificherò".
11 Avete concepito fieno, partorirete paglia;
il vostro soffio è un fuoco: vi divorerà.
11 Voi avete concepito fieno, partorirete paglia; il mio soffio vi divorerà come fuoco.
12 I popoli saranno fornaci per calce,
spini tagliati da bruciare nel fuoco.
12 I popoli saranno fornaci di calce, spini tagliati che sono arsi nel fuoco.
13 Ascoltate, voi lontani, quanto ho fatto,
riconoscete, voi vicini, qual è la mia forza».
13 Udite, lontani, ciò che ho fatto e conoscete, o vicini, la mia potenza!
14 A Sion hanno paura i peccatori,
uno spavento si è impadronito dei malvagi.
Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?
14 In Sion i peccatori sono presi da spavento, un tremore si impossessa degli empi: "Chi di noi resisterà al fuoco divorante, chi di noi resisterà davanti all'ardore perpetuo?".
15 Colui che cammina nella giustizia e parla con lealtà,
che rifiuta un guadagno frutto di oppressione,
scuote le mani per non prendere doni di corruzione,
si tura le orecchie per non ascoltare proposte sanguinarie
e chiude gli occhi per non essere attratto dal male:
15 Colui che cammina nella giustizia e parla con rettitudine, ripudia il guadagno dell'estorsione, scuote le sue mani per non accettare regali, si tura le orecchie per non udire fatti di sangue, chiude gli occhi per non vedere il male.
16 costui abiterà in alto,
fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio,
gli sarà dato il pane, avrà l’acqua assicurata.
16 Questi dimorerà in alto, fortezze rocciose saranno il suo rifugio, sarà fornito di pane e la sua acqua è assicurata.
17 I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno una terra sconfinata.
17 I tuoi occhi contempleranno il re nel suo splendore, vedranno un paese immenso.
18 Il tuo cuore mediterà con terrore:
«Dov’è colui che registra?
Dov’è colui che pesa il denaro?
Dov’è colui che ispeziona le torri?».
18 Il tuo cuore mediterà con terrore: "Dov'è lo scriba? Dov'è colui che pesa? Dov'è colui che conta le torri?".
19 Non vedrai più quel popolo insolente,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
19 Non vedrai più un popolo brutale, un popolo dal linguaggio oscuro e incomprensibile, di lingua barbara, che non si comprende.
20 Guarda Sion,
la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
20 Contempla Sion, la città nelle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, abitazione pacifica, tenda inamovibile; i suoi piuoli non saranno più rimossi e le sue funi non saranno strappate.
21 Ma è là che è potente il Signore per noi,
regione di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l’attraverserà naviglio potente.
21 Al contrario, là è per noi potente il Signore, al pari di fiumi e larghi canali, in cui non circola nave a remi e non passa un naviglio potente.
22 Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re:
egli ci salverà.
22 Poiché il Signore è il nostro giudice, il Signore è il nostro legislatore, il Signore è il nostro re: egli ci salverà.
23 Sono allentate le sue corde,
non tengono più l’albero diritto,
non spiegano più le vele.
Allora sarà divisa in grande abbondanza
la preda della rapina.
Gli zoppi faranno un ricco bottino.
23 Le tue corde sono rallentate, non tengono diritto l'albero della nave, non dispiegano più le vele. Allora si dividerà un enorme bottino, gli zoppi si dànno alla preda.
24 Nessuno degli abitanti dirà:
«Io sono malato».
Il popolo che vi dimora
è stato assolto dalle sue colpe.
24 L'abitante della città non dirà: "Sono infermo", il popolo che vi dimora sarà assolto dalla colpa.