Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 7


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BIBBIA CEI 2008EINHEITSUBERSETZUNG BIBEL
1 L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
1 Ist nicht Kriegsdienst des Menschen Leben auf der Erde?
Sind nicht seine Tage die eines Tagelöhners?
2 Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
2 Wie ein Knecht ist er, der nach Schatten lechzt,
wie ein Tagelöhner, der auf den Lohn wartet.
3 così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
3 So wurden Monde voll Enttäuschung mein Erbe
und Nächte voller Mühsal teilte man mir zu.
4 Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
4 Lege ich mich nieder, sage ich:
Wann darf ich aufstehn?
Wird es Abend, bin ich gesättigt mit Unrast, bis es dämmert.
5 Ricoperta di vermi e di croste polverose è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si dissolve.
5 Mein Leib ist gekleidet in Maden und Schorf,
meine Haut schrumpft und eitert.
6 I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
6 Schneller als das Weberschiffchen eilen meine Tage,
der Faden geht aus, sie schwinden dahin.
7 Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
7 Denk daran, dass mein Leben nur ein Hauch ist.
Nie mehr schaut mein Auge Glück.
8 Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sarò.
8 Kein Auge gewahrt mich, das nach mir sieht,
suchen mich deine Augen, dann bin ich nicht mehr da.
9 Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
9 Die Wolke schwindet, vergeht,
so steigt nie mehr auf, wer zur Unterwelt fuhr.
10 non tornerà più nella sua casa,
né più lo riconoscerà la sua dimora.
10 Nie kehrt er zurück in sein Haus,
nie mehr erblickt ihn sein Ort.
11 Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell’angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell’amarezza del mio cuore!
11 So wehre ich nicht meinem Mund,
mit bedrängtem Geist will ich reden,
mit betrübter Seele will ich klagen.
12 Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
12 Bin ich das Meer, der Meeresdrache,
dass du gegen mich eine Wache stellst?
13 Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
13 Sagte ich: Mein Lager soll mich trösten,
mein Bett trage das Leid mit mir!,
14 tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
14 so quältest du mich mit Träumen
und mit Gesichten jagtest du mich in Angst.
15 Preferirei morire soffocato,
la morte piuttosto che vivere in queste mie ossa.
15 Erwürgt zu werden, zöge ich vor,
den Tod diesem Totengerippe.
16 Mi sto consumando, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
16 Ich mag nicht mehr. Ich will nicht ewig leben.
Lass ab von mir; denn nur ein Hauch sind meine Tage.
17 Che cosa è l’uomo perché tu lo consideri grande
e a lui rivolga la tua attenzione
17 Was ist der Mensch, dass du groß ihn achtest
und deinen Sinn auf ihn richtest,
18 e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
18 dass du ihn musterst jeden Morgen
und jeden Augenblick ihn prüfst?
19 Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
19 Wie lange schon schaust du nicht weg von mir,
lässt mich nicht los, sodass ich den Speichel schlucke?
20 Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell’uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
20 Hab ich gefehlt?
Was tat ich dir, du Menschenwächter?
Warum stellst du mich vor dich als Zielscheibe hin?
Bin ich dir denn zur Last geworden?
21 Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».
21 Warum nimmst du mein Vergehen nicht weg,
lässt du meine Schuld nicht nach?
Dann könnte ich im Staub mich betten;
suchtest du mich, wäre ich nicht mehr da.