Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Giobbe 10


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BIBBIA CEI 2008DIODATI
1 Io sono stanco della mia vita!
Darò libero sfogo al mio lamento,
parlerò nell’amarezza del mio cuore.
1 L’anima mia si annoia della mia vita. Io mi lascerò scorrere addosso il mio lamento; Io parlerò nell’amaritudine dell’anima mia.
2 Dirò a Dio: “Non condannarmi!
Fammi sapere di che cosa mi accusi.
2 Io dirò a Dio: Non condannarmi; Fammi assapere perchè tu litighi meco.
3 È forse bene per te opprimermi,
disprezzare l’opera delle tue mani
e favorire i progetti dei malvagi?
3 Ti par egli ben fatto di oppressare, Di sdegnar l’opera delle tue mani, E di risplendere sopra il consiglio degli empi?
4 Hai tu forse occhi di carne
o anche tu vedi come vede l’uomo?
4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo?
5 Sono forse i tuoi giorni come quelli di un uomo,
i tuoi anni come quelli di un mortale,
5 Sono i tuoi giorni come i giorni dell’uomo mortale? Sono i tuoi anni come l’età umana?
6 perché tu debba scrutare la mia colpa
ed esaminare il mio peccato,
6 Che tu faccia inchiesta della mia iniquità, E prenda informazione del mio peccato?
7 pur sapendo che io non sono colpevole
e che nessuno mi può liberare dalla tua mano?
7 A te si appartiene di conoscere che io non son reo; E non vi è niuno che riscuota dalla tua mano
8 Le tue mani mi hanno plasmato e mi hanno fatto
integro in ogni parte: e ora vorresti distruggermi?
8 Le tue mani mi hanno formato e composto; E tu mi distruggi tutto quanto d’ogn’intorno.
9 Ricòrdati che come argilla mi hai plasmato;
alla polvere vorresti farmi tornare?
9 Deh! ricordati che tu mi hai formato come dell’argilla; E tu mi fai ritornare in polvere.
10 Non mi hai colato come latte
e fatto cagliare come formaggio?
10 Non mi hai tu colato come latte, E fatto rappigliar come un cacio?
11 Di pelle e di carne mi hai rivestito,
di ossa e di nervi mi hai intessuto.
11 Tu mi hai vestito di pelle e di carne E mi hai contesto d’ossa e di nervi.
12 Vita e benevolenza tu mi hai concesso
e la tua premura ha custodito il mio spirito.
12 Tu mi hai data la vita, ed hai usata benignità inverso me; E la tua cura ha guardato lo spirito mio.
13 Eppure, questo nascondevi nel cuore,
so che questo era nei tuoi disegni!
13 E pur tu avevi riposte queste cose nel cuor tuo; Io conosco che questo era appo te
14 Se pecco, tu mi sorvegli
e non mi lasci impunito per la mia colpa.
14 Se io ho peccato, tu mi hai notato, E non mi hai assolto della mia iniquità.
15 Se sono colpevole, guai a me!
Ma anche se sono giusto, non oso sollevare il capo,
sazio d’ignominia, come sono, ed ebbro di miseria.
15 Se io sono stato reo, guai a me; E se son giusto, non però alzo il capo, Essendo sazio d’ignominia, e veggendo la mia afflizione;
16 Se lo sollevo, tu come un leone mi dai la caccia
e torni a compiere le tue prodezze contro di me,
16 E se pur l’alzo, tu mi cacci a giusa di fiero leone, E torni a dimostrarti maraviglioso contro a me.
17 rinnovi contro di me i tuoi testimoni,
contro di me aumenti la tua ira
e truppe sempre nuove mi stanno addosso.
17 Tu mi produci in faccia nuovi testimoni tuoi; Tu accresci la tua indegnazione contro a me; Eserciti a muta sono sopra me.
18 Perché tu mi hai tratto dal seno materno?
Sarei morto e nessun occhio mi avrebbe mai visto!
18 Perchè dunque mi hai tratto fuor della matrice? Io vi sarei spirato, e l’occhio d’alcuno non mi avrebbe veduto.
19 Sarei come uno che non è mai esistito;
dal ventre sarei stato portato alla tomba!
19 Io sarei stato come se non avessi giammai avuto essere; Io sarei stato portato dal seno alla sepoltura.
20 Non sono poca cosa i miei giorni?
Lasciami, che io possa respirare un poco
20 I miei giorni non sono eglino poca cosa? cessa dunque, E rimanti da me, sì che io mi rinforzi un poco;
21 prima che me ne vada, senza ritorno,
verso la terra delle tenebre e dell’ombra di morte,
21 Avanti che io me ne vada alla terra delle tenebre, Dell’ombra della morte, onde mai non tornerò;
22 terra di oscurità e di disordine,
dove la luce è come le tenebre”».
22 Alla terra d’oscurità simile a caligine; D’ombra di morte, ove non è ordine alcuno; E la quale, quando fa chiaro, è simile a caligine