Scrutatio

Venerdi, 3 maggio 2024 - Santi Filippo e Giacomo ( Letture di oggi)

Giobbe 6


font
BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Ma Giobbe rispose e disse:1 Respondens autem Iob dixit:
2 «Oh! se si pesassero i miei peccati, con i quali meritai l'ira, e la sventura ch'io soffro [si mettesse sull'altro piatto] della bilancia!2 “ Utinam appenderetur aegritu do mea,
et calamitatem meam assumerent in statera!
3 Questa risulterebbe più pesante della sabbia del mare: ond'è che le mie parole son piene di dolore!3 Nunc vero arena maris haec gravior apparet,
inde verbis meis haesito.
4 Poichè le frecce del Signore stanno su me confitte, del loro veleno s'abbevera lo spirito mio, e i terrori del Signore contro di me stanno schierati.4 Quia sagittae Omnipotentis in me sunt,
quarum venenum ebibit spiritus meus;
et terrores Dei militant contra me.
5 Raglia forse l'onagro quando ha dell'erba, ovver muggisce il bove quando è davanti alla greppia ricolma?5 Numquid rugiet onager, cum habueritherbam?
Aut mugiet bos, cum ante praesepe plenum steterit?
6 Si può forse mangiare ciò ch'è insipido non condito di sale, ovver si gusta ciò che gustato dà morte?6 Aut poterit comedi insulsum, quod non est sale conditum?
Aut poterit gustari herba insulsa?
7 Quelle cose che prima l'anima mia non voleva toccare, adesso nella mia sventura son diventate mio cibo.7 Quae prius nolebat tangere anima mea,
nunc prae angustia cibi mei sunt.
8 Oh! se si esaudisse la mia domanda, e ciò che io aspetto mi concedesse Dio!8 Quis det, ut veniat petitio mea,
et, quod exspecto, tribuat mihi Deus?
9 Cioè, [Dio] che cominciò finisca con lo schiacciarmi, sciolga la sua mano per recidermi!9 Utinam Deus me conterat;
solvat manum suam et succidat me!
10 E questa sarebbe per me la consolazione, che, mentre egli mi affligge di dolori senza risparmio, io non rinnego le parole sante.10 Et haec mihi sit consolatio,
et exsultabo vel in pavore, qui non parcat,
nec celabo sermones Sancti.
11 Qual è mai infatti la mia forza, perchè io resista? qual è mai il mio fine, perchè io sia longanime?11 Quae est enim fortitudo mea, ut sustineam?
Aut quis finis meus, ut patienter agam?
12 Nè forza di pietre è la mia forza, nè la mia carne è di bronzo:12 Num fortitudo lapidum, fortitudo mea?
Num caro mea aenea est?
13 ecco, non v'è per me alcun sollievo in me, e pur i miei intimi s'allontanaron da me!13 An non est auxilium mihi in me,
et virtus quoque remota est a me?
14 Colui che nega al suo amico pietà, abbandona il timor del Signore.14 Qui tollit ab amico suo misericordiam,
timorem Omnipotentis derelinquit.
15 I miei fratelli furon fallaci meco come un torrenteche d'un subito gonfia nelle valli:15 Fratres mei mentiti sunt me
sicut alveus torrentium, qui evanescunt
16 in esso si dissolve il ghiaccio, sopra esso cade la neve;16 nigrescentes glacie,
cum ingruit super eos nix.
17 ma quando si dissecca è annientatoe al risentir del caldo scompare dal suo letto,17 Tempore, quo diffluunt, arescunt
et, ut incaluerit, solvuntur de loco suo.
18 si contorcono i rigagnoli del suo corso, si sperdono su nel vuoto e finiscono.18 Deflectunt viatorum turmae de viis suis,
ascendentes per desertum pereunt.
19 Le carovane di Thema erano state intente, le torme di Saba avevano sperato alquanto:19 Commeatus Thema consideraverunt,
viatores Saba speraverunt in eis.
20 ma restaron confuse perchè sperarono, giunsero fin lì, ma restaron deluse.20 Confusi sunt, quia speraverunt;
venerunt eo usque, et pudore cooperti sunt.
21 In tal maniera voi vi comportaste, chè ora vedendo la mia sventura vi sbigottite.21 Ita nunc vos facti estis mihi;
videntes plagam meam, timetis.
22 Ho detto io forse: - Datemi qualcosa? Dei vostri beni fatemi un donativo? -22 Numquid dixi: Afferte mihi
et de substantia vestra donate mihi?
23 Ovvero: - Liberatemi dalla mano dell'avversario? dalla mano dei violenti scampatemi? -23 vel: Liberate me de manu hostis
et de manu robustorum eruite me?
24 Insegnatemi pure, ed io tacerò, e in ciò in cui io sia ignorante istruitemi.24 Docete me, et ego tacebo,
et, si quid forte ignoravi, instruite me.
25 Perchè sminuite le parole veritiere, se fra voi non v'è alcuno che riesca a smentirmi?25 Quare detraxistis sermonibus veritatis,
cum e vobis nullus sit, qui possit arguere me?
26 Soltanto per ingiuriare voi intessete discorsi, e gittate le parole al vento;26 Ad increpandum tantum eloquia concinnatis,
sed in ventum verba desperati.
27 sopra un orfano voi vi gettate, e vi sforzate d'abbattere l'amico vostro.27 Super pupillum irruitis
et subvertere nitimini amicum vestrum.
28 Ma poichè cominciaste, compite, porgete orecchio e vedete se mentisco.28 Nunc, quaeso, convertimini ad me,
et in faciem vestram non mentiar.
29 Rispondete, vi prego, senza contenziosità, e ragionando secondo giustizia, sentenziate:29 Revertite! Nulla erit improbitas.
Revertite! Adhuc praesens adest iustitia mea.
30 e non troverete nella mia lingua iniquità, nè dentro la mia bocca risonerà stoltezza.30 Estne in lingua mea improbitas?
An palatum meum non discernit nequitiam?