Isaia 5
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BIBBIA CEI 2008 | VULGATA |
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1 Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d’amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. | 1 Cantabo dilecto meo canticum patruelis mei vineæ suæ. Vinea facta est dilecto meo in cornu filio olei. |
2 Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi. | 2 Et sepivit eam, et lapides elegit ex illa, et plantavit eam electam ; et ædificavit turrim in medio ejus, et torcular exstruxit in ea ; et exspectavit ut faceret uvas, et fecit labruscas. |
3 E ora, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna. | 3 Nunc ergo, habitatores Jerusalem et viri Juda, judicate inter me et vineam meam. |
4 Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi? | 4 Quid est quod debui ultra facere vineæ meæ, et non feci ei ? an quod exspectavi ut faceret uvas, et fecit labruscas ? |
5 Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. | 5 Et nunc ostendam vobis quid ego faciam vineæ meæ : auferam sepem ejus, et erit in direptionem ; diruam maceriam ejus, et erit in conculcationem. |
6 La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia. | 6 Et ponam eam desertam ; non putabitur et non fodietur : et ascendent vepres et spinæ, et nubibus mandabo ne pluant super eam imbrem. |
7 Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi. | 7 Vinea enim Domini exercituum domus Israël est ; et vir Juda germen ejus delectabile : et exspectavi ut faceret judicium, et ecce iniquitas ; et justitiam, et ecce clamor. |
8 Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nella terra. | 8 Væ qui conjungitis domum ad domum, et agrum agro copulatis usque ad terminum loci ! Numquid habitabitis vos soli in medio terræ ? |
9 Ha giurato ai miei orecchi il Signore degli eserciti: «Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza abitanti». | 9 In auribus meis sunt hæc, dicit Dominus exercituum ; nisi domus multæ desertæ fuerint, grandes et pulchræ, absque habitatore. |
10 Poiché dieci iugeri di vigna produrranno solo un bat e un homer di seme produrrà un’efa. | 10 Decem enim jugera vinearum facient lagunculam unam, et triginta modii sementis facient modios tres. |
11 Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e si attardano alla sera. Il vino li infiamma. | 11 Væ qui consurgitis mane ad ebrietatem sectandam, et potandum usque ad vesperam, ut vino æstuetis ! |
12 Ci sono cetre e arpe, tamburelli e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all’azione del Signore, non vedono l’opera delle sue mani. | 12 Cithara, et lyra, et tympanum, et tibia, et vinum in conviviis vestris ; et opus Domini non respicitis, nec opera manuum ejus consideratis. |
13 Perciò il mio popolo sarà deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di fame, il suo popolo sarà arso dalla sete. | 13 Propterea captivus ductus est populus meus, quia non habuit scientiam, et nobiles ejus interierunt fame, et multitudo ejus siti exaruit. |
14 Pertanto gli inferi dilatano le loro fauci, spalancano senza misura la loro bocca. Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo, il tripudio e la gioia della città. | 14 Propterea dilatavit infernus animam suam, et aperuit os suum absque ullo termino ; et descendent fortes ejus, et populus ejus, et sublimes gloriosique ejus, ad eum. |
15 L’uomo sarà piegato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno. | 15 Et incurvabitur homo, et humiliabitur vir, et oculi sublimium deprimentur. |
16 Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia. | 16 Et exaltabitur Dominus exercituum in judicio ; et Deus sanctus sanctificabitur in justitia. |
17 Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i grassi capretti. | 17 Et pascentur agni juxta ordinem suum, et deserta in ubertatem versa advenæ comedent. |
18 Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da tori e il peccato con funi da carro, | 18 Væ qui trahitis iniquitatem in funiculis vanitatis, et quasi vinculum plaustri peccatum ! |
19 che dicono: «Faccia presto, acceleri pure l’opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo d’Israele, perché li conosciamo». | 19 qui dicitis : Festinet, et cito veniat opus ejus, ut videamus ; et appropiet, et veniat consilium sancti Israël, et sciemus illud ! |
20 Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro. | 20 Væ qui dicitis malum bonum, et bonum malum ; ponentes tenebras lucem, et lucem tenebras ; ponentes amarum in dulce, et dulce in amarum ! |
21 Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti. | 21 Væ qui sapientes estis in oculis vestris, et coram vobismetipsis prudentes. |
22 Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel mescere bevande inebrianti, | 22 Væ qui potentes estis ad bibendum vinum, et viri fortes ad miscendam ebrietatem ! |
23 a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l’innocente. | 23 qui justificatis impium pro muneribus, et justitiam justi aufertis ab eo ! |
24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele. | 24 Propter hoc, sicut devorat stipulam lingua ignis, et calor flammæ exurit, sic radix eorum quasi favilla erit, et germen eorum ut pulvis ascendet ; abjecerunt enim legem Domini exercituum, et eloquium sancti Israël blasphemaverunt. |
25 Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come immondizia in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa. | 25 Ideo iratus est furor Domini in populum suum, et extendit manum suam super eum, et percussit eum : et conturbati sunt montes, et facta sunt morticina eorum quasi stercus in medio platearum. In his omnibus non est adversus furor ejus, sed adhuc manus ejus extenta. |
26 Egli alzerà un segnale a una nazione lontana e le farà un fischio all’estremità della terra; ed ecco, essa verrà veloce e leggera. | 26 Et elevabit signum in nationibus procul, et sibilabit ad eum de finibus terræ : et ecce festinus velociter veniet. |
27 Nessuno fra loro è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali. | 27 Non est deficiens neque laborans in eo ; non dormitabit, neque dormiet ; neque solvetur cingulum renum ejus, nec rumpetur corrigia calceamenti ejus. |
28 Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine. | 28 Sagittæ ejus acutæ, et omnes arcus ejus extenti. Ungulæ equorum ejus ut silex, et rotæ ejus quasi impetus tempestatis. |
29 Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa. | 29 Rugitus ejus ut leonis ; rugiet ut catuli leonum : et frendet, et tenebit prædam, et amplexabitur, et non erit qui eruat. |
30 Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia, e la luce sarà oscurata dalla caligine. | 30 Et sonabit super eum in die illa sicut sonitus maris : aspiciemus in terram, et ecce tenebræ tribulationis, et lux obtenebrata est in caligine ejus. |