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Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Isaia 44


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA TINTORI
1 Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele che ho eletto.
1 Ed ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele mio eletto.
2 Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti soccorre:
«Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn che ho eletto,
2 Queste cose dice il Signore che t'ha fatto, che t'ha formato dal seno della madre, il tuo aiuto: « Non temere, o Giacobbe mio servo, o giustissimo da me eletto;
3 poiché io verserò acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Verserò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
3 perchè io coprirò d'acque la terra sitibonda e di ruscelli la terra arida: effonderò il mio spirito sopra la tua discendenza, e la mia benedizione sopra la tua stirpe.
4 cresceranno fra l’erba,
come salici lungo acque correnti.
4 E germineranno tra le erbe, come salci lungo le acque correnti.
5 Questi dirà: “Io appartengo al Signore”,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: “Del Signore”,
e verrà designato con il nome d’Israele».
5 Uno dirà: « Io sono del Signore », l'altro prenderà il nome di Giacobbe: un altro poi scriverà sulla sua mano: « Del Signore » e prenderà il soprannome da Israele ».
6 Così dice il Signore, il re d’Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
«Io sono il primo e io l’ultimo;
fuori di me non vi sono dèi.
6 Così parla il Signore, il re d'Israele, il suo redentore, il Signore degli eserciti: « Io sono il primo, io sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio.
7 Chi è come me? Lo proclami,
lo annunci e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annuncino ciò che succederà.
7 Chi è come me? Chiami, proclami, e m'esponga l'ordine delle cose dal giorno in cui io stabilii gli antichi popoli. Annunzino ad essi l'avvenire e le cose future.
8 Non siate ansiosi e non temete:
non è forse già da molto tempo
che te l’ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni:
c’è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?».
8 Non vi spaventate, non vi turbate: da un pezzo io l'ho fatto sapere e l'ho predetto: voi mi siete testimoni: vi può essere un Dio fuori di me, un plasmatore che io non conosca?
9 I fabbricanti di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna.9 I fabbricatori d'idoli sono, tutti insieme, un niente, e loro a nulla gioveranno le cose che stiman preziose; essi ne son testimoni, che nulla vedono, che non intendono, e son confusi.
10 Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio?10 Chi ardì fabbricare un Dio e fondere un idolo buono a nulla?
11 Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; insieme saranno spaventati e confusi.
11 Ecco, tutti quelli che vi han preso parte saran confusi: questi artefici son degli uomini: s'adunino tutti insieme, si presentino, e tremeranno, e saran tutti svergognati.
12 Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno, non beve acqua ed è spossato.12 Il fabbro lavora colla lima, col fuoco, e col martello dà forma al suo lavoro, lo riduce a forza di braccia, patirà la fame e verrà meno, non beverà acqua e sarà spossato.
13 Il falegname stende la corda, disegna l’immagine con lo stilo; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d’uomo da mettere in un tempio.13 Il legnaiolo tende il regolo, dà forma all'idolo collo scalpello, lo riduce colla squadra, gli dà il rotondo col compasso, gli dà la forma d'uomo, d'uomo di bell'aspetto, che resti in casa.
14 Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che aveva fatto crescere robusta nella selva; pianta un alloro che la pioggia farà crescere.
14 Taglia i cedri, porta via un leccio, una querce che era stata fra gli alberi del bosco. Ha piantato un pino, che la pioggia ha fatto crescere,
15 L’uomo ha tutto ciò per bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un dio e lo adora, ne forma una statua e la venera.15 e serve agli uomini per il fuoco, ed egli l'ha preso e s'è scaldato, l'ha fatto bruciare e ha cotto il pane; di quello che è rimasto ci ha fatto un dio, e l'adora, ci ha fabbricato un idolo, e si prostra dinanzi a lui.
16 Una parte la brucia al fuoco, sull’altra arrostisce la carne, poi mangia l’arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco».16 La metà l'ha bruciata col fuoco, coll'altra metà ci ha cotte le carni da mangiare, ha cotte le sue vivande e s'è saziato, s'è scaldato e ha detto: « Ah! mi sono scaldato, ho visto il fuoco! »
17 Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
17 Di ciò che è restato s'è fatto un dio, un idolo e gli si prostra davanti e l'adora, e prega, dicendo: « Salvami: tu sei il mio Dio! »
18 Non sanno né comprendono; una patina impedisce ai loro occhi di vedere e al loro cuore di capire.18 Non sanno, non capiscono nulla, hanno gli occhi impiastricciati in modo da non vedere e da non capire col loro cuore.
19 Nessuno riflette, nessuno ha scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto persino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi a un pezzo di legno?».19 Non riflettono nella loro mente, non hanno nè intelligenza nè buon senso da dire: « Ne ho bruciata la metà al fuoco, sui suoi carboni ci ho cotto il pane, ci ho cotte le carni per i miei pasti, e di quel che resta ne farò un idolo? Mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno? »
20 Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
20 Una parte di esso è cenere, un cuore stolto l'adora, e non potrà liberare se stesso, e non potrà dire: « Forse nella mia destra è la menzogna ».
21 Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
21 Ricordati di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perchè tu sei mio servo, io t'ho fatto: tu Sei mio servo; o Israele, non ti dimenticare di me.
22 Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, perché io ti ho redento.
22 Ho fatte sparire come nubi le tue iniquità, come nebbia i tuoi peccati: ritorna a me, chè t'ho redento.
23 Esultate, cieli, perché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
23 Cieli, cantate inni, chè il Signore ha fatto misericordia, giubilate, ultimi confini della terra, fate echeggiare i canti di lode, o montagne, o foreste con tutte le vostre piante, perchè il Signore ha redento Giacobbe, e sarà glorificato Israele.
24 Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fin dal seno materno:
«Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho dispiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
24 Così parla il Signore, il tuo redentore, che ti ha formato dal seno della madre: « Io sono il Signore che ho fatto tutte le cose, io solo distendo i cieli, e rendo stabile la terra, e nessuno è con me.
25 Io svento i presagi degli indovini,
rendo folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in stoltezza la loro scienza;
25 Io rendo vani i presagi degli indovini, e faccio impazzire gli astrologò fo indietreggiare i sapienti, rendo stoltezza la loro scienza.
26 confermo la parola del mio servo,
realizzo i disegni dei miei messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: “Sarai abitata”,
e alle città di Giuda: “Sarete riedificate”,
e ne restaurerò le rovine.
26 Io compio le parole del suo servo, eseguisco il consiglio dei suoi inviati, io, che dico a Gerusalemme: « Sarai abitata », alle città di Giuda: « Sarete riedificate » io rialzerò le loro rovine.
27 Io dico all’abisso: “Prosciùgati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi”.
27 Io che dico all'abisso: « Asciugati », io farò seccare i tuoi fiumi.
28 Io dico a Ciro: “Mio pastore”;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: “Sarai riedificata”,
e al tempio: “Sarai riedificato dalle fondamenta”».
28 Io che dico a Ciro: « Tu sei il mio pastore, e tu adempirai tutti i miei voleri », io che dico a Gerusalemme: « Sarai riedificata » e al tempio: « Sarai rifondato ».