Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Isaia 44


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA MARTINI
1 Ora ascolta, Giacobbe mio servo,
Israele che ho eletto.
1 Adessi ascolta, o Giacobbe mio servo, e tu, o Israele eletto mio:
2 Così dice il Signore che ti ha fatto,
che ti ha formato dal seno materno e ti soccorre:
«Non temere, Giacobbe mio servo,
Iesurùn che ho eletto,
2 Queste cose, dice il Signore, che ti ha fatto, e ti ha formato, tuo aiutatore dal seno della madre: non temere, Giacobbe mio servo, e tu, o rettissimo, cui io elessi;
3 poiché io verserò acqua sul suolo assetato,
torrenti sul terreno arido.
Verserò il mio spirito sulla tua discendenza,
la mia benedizione sui tuoi posteri;
3 Perocché io spanderò acque sopra la terra sitibonda, e fiumane sopra la terra arida: spanderò lo spirito mio sopra la tua discendenza, e la benedizione mia sopra la tua stirpe.
4 cresceranno fra l’erba,
come salici lungo acque correnti.
4 E germineranno come i salci presso le acque correnti tralle erbette.
5 Questi dirà: “Io appartengo al Signore”,
quegli si chiamerà Giacobbe;
altri scriverà sulla mano: “Del Signore”,
e verrà designato con il nome d’Israele».
5 Questi dirà: Del Signore son io: e quegli si darà il nome di Giacobbe; e l'altro scriverà sulla sua mano: Sono del Signore: e avrà nome simile a Israele.
6 Così dice il Signore, il re d’Israele,
il suo redentore, il Signore degli eserciti:
«Io sono il primo e io l’ultimo;
fuori di me non vi sono dèi.
6 Queste cose dice il Signore Re d'Israele, e il suo Redentore il Signor degli eserciti: Io il primo, ed io l'ultimo, e non è Dio fuori di me.
7 Chi è come me? Lo proclami,
lo annunci e me lo esponga.
Chi ha reso noto il futuro dal tempo antico?
Ci annuncino ciò che succederà.
7 Chi è simile a me? Si dichiari, e si spieghi, ed esponga a me l'ordine delle cose dal tempo, in cui fondai l'antica gente: e le cose imminenti, e le e future annunzino ad essi.
8 Non siate ansiosi e non temete:
non è forse già da molto tempo
che te l’ho fatto intendere e rivelato?
Voi siete miei testimoni:
c’è forse un dio fuori di me
o una roccia che io non conosca?».
8 Non temete, non vi turbate: ab antico io le feci sapere a te, e le predissi: voi siete a me testimoni; v'ha egli Dio fuori di me, e faccitore, che siami ignoto?
9 I fabbricanti di idoli sono tutti vanità e le loro opere preziose non giovano a nulla; ma i loro devoti non vedono né capiscono affatto e perciò saranno coperti di vergogna.9 I fabbricatori degl'idoli son tutti un niente, e queste cose, che più amano, non saran loro di alcun giovamento. Eglino per lor confusione son testimonj, come per lor vergogna quegli né veggono, né intendono.
10 Chi fabbrica un dio e fonde un idolo senza cercarne un vantaggio?10 Chi ardi di formare un Dio, e gettò una statua buona a nulla?
11 Ecco, tutti i suoi seguaci saranno svergognati; gli stessi artefici non sono che uomini. Si radunino pure e si presentino tutti; insieme saranno spaventati e confusi.
11 Ecco, che tutti coloro, che a ciò hanno parte, saranno confusi: perocché questi sono artigiani uomini: si adunino tutti quanti, e si presentino, e tremeranno, e saran tutti svergognati.
12 Il fabbro lavora il ferro di una scure, lo elabora sulle braci e gli dà forma con martelli, lo rifinisce con braccio vigoroso; soffre persino la fame, la forza gli viene meno, non beve acqua ed è spossato.12 Il fabbro opera colla lima; col fuoco, e col martello forma l'idolo, lavorando a gran forza di braccia; e patirà la fame, e verrà meno, e spossato non anelerà a ber acqua.
13 Il falegname stende la corda, disegna l’immagine con lo stilo; la lavora con scalpelli, misura con il compasso, riproducendo una forma umana, una bella figura d’uomo da mettere in un tempio.13 Lo scultore in legno stende la sua regola, formai l'idolo collo scalpello, lo dirizza a squadra, gli dà il suo contorno, e fa l'immagine di un uomo, com' uomo di bell'aspetto, che risegga in un tempio.
14 Egli si taglia cedri, prende un cipresso o una quercia che aveva fatto crescere robusta nella selva; pianta un alloro che la pioggia farà crescere.
14 Tronca i cedri, porta via il leccio, e la quercia invecchiata tralle piante della foresta; e pianta un pino, che si fa rigoglioso mediante la pioggia.
15 L’uomo ha tutto ciò per bruciare; ne prende una parte e si riscalda o anche accende il forno per cuocervi il pane o ne fa persino un dio e lo adora, ne forma una statua e la venera.15 E gli uomini se ne servono per bruciare: egli ne prende, e si scalda; e col fuoco che ne fa, cuoce il pane: di quello poi, che rimane compone un Dio, e l'adora: ne fa un simolacro, e dinanzi a lui s'inginocchia.
16 Una parte la brucia al fuoco, sull’altra arrostisce la carne, poi mangia l’arrosto e si sazia. Ugualmente si scalda e dice: «Mi riscaldo; mi godo il fuoco».16 E una metà la consumò a far fuoco, e coll'altra metà fé cuocere la carne per mangiare; e si saziò, e si riscaldò, e disse: bene sta, mi son riscaldato, ho visto il fuoco.
17 Con il resto fa un dio, il suo idolo; lo venera, lo adora e lo prega: «Salvami, perché sei il mio dio!».
17 Di quello poi, che avanzò se ne fece egli un Dio, e una statua: si incurva dinanzi ad essa, e l'adora, e la prega, dicendo: Salvami, tu se' il mio Dio.
18 Non sanno né comprendono; una patina impedisce ai loro occhi di vedere e al loro cuore di capire.18 Sono ignoranti, sono senza intelletto: sono inverniciati gli occhi loro, affinchè non veggano, e col loro cuor non intendano.
19 Nessuno riflette, nessuno ha scienza e intelligenza per dire: «Ho bruciato nel fuoco una parte, sulle sue braci ho cotto persino il pane e arrostito la carne che ho mangiato; col residuo farò un idolo abominevole? Mi prostrerò dinanzi a un pezzo di legno?».19 Non ripensano colla loro mente, né comprendono, né hanno senso per dire: Della metà ne feci fuoco, e su' suoi carboni cossi il pane; cossi le carni, e mangiai, e di quel, che resta ne farò un idolo? Mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno?
20 Si pasce di cenere, ha un cuore illuso che lo travia; egli non sa liberarsene e dire: «Ciò che tengo in mano non è forse falso?».
20 Una parte di esso è cenere; un cuore stolto lo adora, e non illumina sestesso con dire: Forse l'opera della mia destra è menzogna.
21 Ricorda tali cose, o Giacobbe,
o Israele, poiché sei mio servo.
Io ti ho formato, mio servo sei tu;
Israele, non sarai dimenticato da me.
21 Ricorditi di tali cose, o Giacobbe, e tu Israele: perocché tu se' mio servo. Io ti formai: servo mio tu se', o Israele, non iscordarti di me.
22 Ho dissipato come nube le tue iniquità
e i tuoi peccati come una nuvola.
Ritorna a me, perché io ti ho redento.
22 Ho sciolte qual nuvola le tue iniquità, e qual nebbia i tuoi peccati; ritorna a me, perch'io t'ho redento.
23 Esultate, cieli, perché il Signore ha agito;
giubilate, profondità della terra!
Gridate di gioia, o monti,
o selve con tutti i vostri alberi,
perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
in Israele ha manifestato la sua gloria.
23 Cantate laude, o cieli; perocché il Signore ha fatto misericordia: giubilate, estreme parti della terra, monti, selve, e piante tutte risuonate di canzoni di laude: perchè il Signore ha riscattato Giacobbe, e sarà esaltato in Israele.
24 Dice il Signore, che ti ha riscattato
e ti ha formato fin dal seno materno:
«Sono io, il Signore, che ho fatto tutto,
che ho dispiegato i cieli da solo,
ho disteso la terra; chi era con me?
24 Queste cose dice il Signore redentor tuo, che ti formò nel sen della madre: Io sono il Signore, che fo tutte le cose; che solo distendo i cieli, e fondo la terra, e nissuno è con me.
25 Io svento i presagi degli indovini,
rendo folli i maghi,
costringo i sapienti a ritrattarsi
e trasformo in stoltezza la loro scienza;
25 Io, che vani rendo i presagi degl'indovini, e tolgo il senno agli astrologi: e fo cadere all'indietro i sapienti, e la loro scienza fo divenire stoltezza.
26 confermo la parola del mio servo,
realizzo i disegni dei miei messaggeri.
Io dico a Gerusalemme: “Sarai abitata”,
e alle città di Giuda: “Sarete riedificate”,
e ne restaurerò le rovine.
26 Io son colui, che riduce ad effetto la parola del suo servo, e adempie gli oracoli de' suoi nunzj. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai abitata; e alle città di Giuda: Voi sarete ristorate, e renderò vita a' vostri deserti.
27 Io dico all’abisso: “Prosciùgati!
Faccio inaridire i tuoi fiumi”.
27 Io, che dico all'abisso: Asciugati, e io farò seccare le tue correnti.
28 Io dico a Ciro: “Mio pastore”;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: “Sarai riedificata”,
e al tempio: “Sarai riedificato dalle fondamenta”».
28 Io, che dico a Ciro: Tu se' il mio pastore, tu adempirai tutti i miei voleri. Io, che dico a Gerusalemme: Tu sarai riedificata: e al tempio: Tu sarai rifabbricato.