Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Proverbi 3


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La sapienza prolunga la vita: non iscordarsi mai della misericordia, e della verità; sperare in Dio, temere Dio, onorare Dio; portare con gaudio la correzione del Signore: elogio della sapienza. Tutto torna a bene a quelli, che amano la sapienza: liberalità verso l'amico, guardarsi di fargli male: non altercare, non imitare i cattivi: i cattivi vanno in perdizione: gli uomini pii sono benedetti.

1Figliuol mio, non ti scordare della mia legge, e serba in cuor tuo li miei insegnamenti:2Perocché questi frutteranno a te lunghezza di giorni, e anni di vita, e pace:3Non si distacchino dal tuo fianco la misericordia, e la verità: fanne monile al tuo collo, e portale scritte nelle tavole del tuo cuore,4E sarai adorno di grazia, e di modesti costumi nel cospetto di Dio, e degli uomini.5Spera con tutto il cuor tuo nel Signore, e non appoggiarti alla tua prudenza.6In tutte le tue circostanze ripensa a lui, ed egli reggerà i tuoi passi.7Non esser sapiente negli occhi tuoi; temi Dio, e fuggì dal male:8Perocché cosi goderan sanità le tue viscere, e fresche saran le tue ossa.9Onora il Signore colle tue facoltà, e da a lui le primizie di tutti i frutti tuoi:10E i tuoi granaj si empieranno quanto bramar tu puoi, e le tue cantine ridonderanno di vino.11Figliuol mio, non rigettare la correzione del Signore, e non attediarti quand'ei ti gastiga:12Perocché corregge il Signore quelli che ama: e ne' quali pone il suo alletto, come un padre nel figlio.13Beato l'uomo, che ha fatto acquisto della sapienza, e il quale è ricco di prudenza:14L'acquisto di lei più vale, che l'acquisto dell'argento, e i frutti di lei più che l'oro eletto, e finissimo:15Ella è più pregevole di tutte le ricchezze, e le cose più stimate non posson mettersi in paragone con essa.16Ella ha nella destra mano la lunga vita, nella sinistra le ricchezze, e la gloria.17Le vie di lei, vie belle, e in tutti i suoi sentieri è la pace.18Ella è l'albero della vita per quelli, che la abbracciano, ed è beato chi al suo seno la stringe.19Per la sapienza il Signore fondò la terra, e i cieli ordinò per mezzo della prudenza.20Per la sapienza di lui scaturirono le sorgenti, e le nubi in rugiada si addensano.21Figliuol mio, non perder queste cose di vista giammai: osserva la legge, e i miei consigli:22Ed ei saranno vita all'anima tua, e ornamento al tuo collo:23Allora tu camminerai con fidanza per la tua strada, e non troverà inciampo il tuo piede:24In dormendo sarai senza paure; riposerai, e sarà il tuo sonno soave:25Non temerai di repentino spavento, nè della possanza degli empj, che ti assalisca.26Perocché il Signore sarà al tuo fianco, e governerà i tuoi passi, affinchè tu non sii loro preda.27Non impedire, che faccia del bene colui, che può: e se puoi tu, fa del bene.28Non dire al tuo amico: Va, e ritorna, demane ti darò, quando tu puoi dar subito.29Non macchinare alcun male contro del tuo amico, mentre quegli si fida di te.30Non litigare con verun uomo senza motivo, quando quegli non ha fatto a te nissun male31Non portar invidia all'uomo in giusto, e non imitare i suoi andamenti.32Perocché gli schernitori tutti sono in abbominazione dinanzi al Signore, e la sua confabulazione è co' semplici.33Dal Signore è mandata la miseria a casa dell'empio; ma saran benedette le abitazioni de' giusti.34Daluigli schernitori saranno scherniti, e sarà data la grazia ai mansueti.35I saggj avran per loro retaggio la gloria: l'esaltazione degli stolti è la loro ignominia.

Note:

3,1:Non ti scordare della mia legge, ec. Alcuni fondati su queste parole hanno creduto, che parli qui il Signore: ma da tutta la serie del ragionamento sembrami apparir chiaramente, che Salomone è quegli, che vuol risvegliare nel suo discepolo l'amore della sapienza col farne vedere i preziosi suoi frutti; e la voce legge è usata anche altre volte a significare le lezioni della sapienza.

3,2:Questi frutteranno a te lunghezza di giorni, ec. Ti frutteranno vita lunga e felice. La pace si pone dagli Ebrei per ogni sorta di prosperità, e la felicità temporale fu promessa da Dio a quelli, che osservassero la sua legge, Exod. XX. 12. Deut. v. 6, ec., e fu promessa come una figura, ed una caparra de' beni spirituali ed eterni, a' quali aspiraron sempre i veri figliuoli di Abramo fedele.

3,3:La misericordia e la verità; ec. Col nome di misericordia intendesi tutto quello, che per principio di carità e di benignità si fa dall'uomo in servigio dei prossimi: la verità comprende quello, che per giustizia a Dio si debbe e a' prossimi.
Fanne monile al tuo collo, ec. Abbile sempre con te, e sieno sempre il tuo ornamento come è ornamento de' nobili fanciulli la bolla d'oro, ch'e'portano appesa al collo, dice il Grisostomo, in ep. ad Philip. E per maggior sicurezza portale scritte nelle tavole del tuo cuore; dove si allude all'uso di scrivere sopra le tavolette coperte di cera.

3,5:E non appoggiarti alla tua prudenza. Non dice, che l'uomo non debba far uso de' lumi e de' mezzi, che Dio stesso gli ha dato per operare, ma c'insegna a non fidarci di noi medesimi, a non crederci capaci di far qualche cosa da noi, come da noi particolarmente in tutto quel che concerne la nostra salute e lo spirituale profitto, mentre, come dice l'Apostolo, tutta la nostra sufficienza dee venirci da Dio, 2. Cor. III. L'umiltà (dice s. Basilio Constit. monast. cap. 17.) è inesausto tesoro di tutte le virtù, e quanto meno l'uomo farà capitale di se stesso, tanto più saprà confidare nel suo Dio.

3,6:In tutte le tue circostanze ripensa a lui, ec. In tutti gli affari, in tutti gl'incontri ricordati di Dio, innalza a lui la tua mente, ed egli penserà a te, ed egli reggerà e condurrà a buon fine i tuoi passi. Un uomo, che ha sempre Dio nella mente e nel cuore può dir con Davidde: Dio è il mio pastore, e nulla a me mancherà, Ps. XXII. I.

3,7:Non esser sapiente negli occhi tuoi. La vera sapienza è umile, onde l'Apostolo I. Cor. III. 18. Se alcuno tra di voi si tiene per sapiente, diventi stolto, affin di esser sapiente. Vedi ancora Jacob III. II.; e Isaia V.2I. Guai a voi, che siete sapienti negli occhi vostri.

3,8:Goderan sanità le tue viscere, e fresche ec. I LXX lessero: goderà sanità il tuo corpo, e ben disposte saran le tue ossa. Allegoricamente per la sanità delle viscere e pel buono stato delle ossa s'intende la sanità e il buono stato dell'anima come effetto del timor santo di Dio, il qual timore è raccomandato nel versetto precedente; conciossiachè questo timore e raffrena le prave cupidità, e dà all'anima una forza e attività grande per le buone opere; onde Davidde: Trafiggi col tuo timore le carni mie, perocchè io ho temuto li tuoi giudizi: ho operato con giustizia ec. Ps. CXVIII.

3,9-10:Onora il Signore colle tue facoltà, ec. Si onora Dio colle proprie facoltà e aiutando con esse i poveri per amore di lui, e impiegandole in ciò, che riguarda il suo culto: così gli Ebrei presentavano a Dio le decime, le primizie, le vittime, e altre oblazioni, dimostrando con questo di riconoscer da Dio tutti i beni anche temporali, e consacrandone a lui la parte migliore. Dio ricompensa con generosità degna di lui la liberale pietà del giusto, onde gli Ebrei con una maniera di proverbio dicevano: la decima arricchisce. L'abbondanza de' beni di questo mondo era figura di quel tesoro inesausto, che il giusto accumula ne'cieli colle opere di pietà. Vedi Matth. VI. I9. 20.

3,11-12:Non rigettare la correzione del Signore, ec. Non prendere in mala parte la correzione, vale a dire i flagelli, i patimenti, le afflizioni, che Dio ti manda; non ti lasciar prendere dalla impazienza, quando piuttosto hai motivo di consolarti delle stesse afflizioni, riguardandole come un pegno dell'amore, che Dio ti porta; perocchè egli corregge quelli, che ama come suoi figli. Vedi quello, che si è detto Hebr. XII. 5., dove l'Apostolo citò la seconda parte del versetto 12. secondo i LXX. E nell'Apocalisse III. 19. Io quelli, che amo, li riprendo, e li gastigo.

3,13:Beato l'uomo, che ha fatto acquisto della sapienza, ec. Beato colui, il quale per mezzo dell'orazione e per lo studio della divina parola e per mezzo ancora delle tribolazioni fa acquisto della sapienza; più beato ancora se nella sapienza va crescendo continuamente, talmente che ricco ne divenga, e ricolmo. Ne' seguenti versetti rende di ciò ragione lo Spirito santo.

3,16:Ella ha nella destra mano la lunga vita, ec. La sapienza a' suoi amatori presenta, e offerisce tutto quello, che gli uomini amano sommamente, vita lunga, ricchezze, e gloria: vale a dire promette vita immortale, ricchezze spirituali, gloria infinita ne' cieli.

3,17:Le vie di lei, vie belle, ec. Le vie della sapienza, vale a dire le maniere di agire insegnate, e prescritte dalla sapienza sono belle, sono piene di decoro, e di grazia, e alla pace conducono, cioè alla contentezza, e serenità della coscienza, che è effetto della pace con Dio, e della vittoria delle passioni. Al contrario le vie del vizio sono brutte, odiose, esecrabili, e in esse regna il tumulto, il disordine, l'amarezza.

3,18:Ella è l'albero della vita ec. Allude all'albero della vita piantato nel mezzo del paradiso, Gen. II. 9. 17;del qual albero i frutti doveano conservare la perfetta sanità, e la vita di Adamo. Vuol dire adunque, che la sapienza dà all'uomo vita immortale, piena di soavità, e di delizie, rendendo all'uomo la sapienza quello, che egli perdè in Adamo, allorchè gli fu tolto di gustare de' frutti dell'albero della vita; mediante la sapienza, e la virtù giunge l'uomo al possesso del Paradiso, dove per la visione di Dio acquista vita immortale, e beata. Vedi Apocal. II. 7. XXII. I.

3,19:Per la sapienza il Signore fondò la terra, ec. La sapienza umana, quella, per cui gli uomini conoscono Dio, e lo amano, e lo servono, questa sapienza è una partecipazione della sapienza divina; onde da quella passa adesso a parlare di questa, e rammentando le operazioni della sapienza di Dio,viene insieme a insegnare, che quella sapienza, di cui Dio fa parte all'uomo, dee essere attiva, e occupata nell'esercizio delle virtù. Dice in primo luogo, che per la sapienza Dio fondò la terra, e ordinò i cieli: nè solamente la terra, e i cieli creò, ma nuovamente di continuo li crea, mentre e la terra, e il cielo con tutto quello, che nell'una, e nell'altro contiensi, egli conserva per mezzo della stessa sapienza.

3,20:Per la sapienza di lui scaturirono le sorgenti, ec. Rammenta come opera della sapienza di Dio le fontane, le quali qua e là sgorgano dalla terra a irrigarla e secondaria, e rammenta anche le rugiade, le quali nella terra santa sono molto copiose, onde fanno gli effetti stessi delle pioggie.

3,21:Non perder queste cose di vista ec. Sieno sempre presenti alla tua mente, alla tua memoria questi miei documenti: osserva la divina legge, e i miei consigli. La parola miei l'ho presa dalla versione de' LXX.

3,22:Saranno vita all'anima tua. I miei consigli saranno principio di vita, e di salute all'anima tua: procureranno all'anima tua la vita di grazia, e finalmente la vita beata e gloriosa, se tu gli osserverai.
E ornamento al tuo collo. Ti orneranno, ti daranno grazia, e decoro come una preziosa collana orna e distingue un ragguardevole personaggio. Vedi cap. 1.9.

3,23:Non troverà inciampo il tuo piede. La via della sapienza è piana, e senza inciampi, e senza scandali, e se in qualche tribolazione tu t'imbattesti, la supererai con fortezza.

3,24:In dormendo sarai senza paure; ec. Non sarà turbato il tuo sonno da notturni spaventi: riposerai tranquillo nel seno della Providenza. Alcuni per questo sonno intendono la morte; la tua morte sarà un sonno quieto e tranquillo, ti addormenterai nella dolce speranza della risurrezione beata.

3,25:Della possanza degli empi, ec. Puo intendersi non tanto degli uomini cattivi quanto dei demoni, co' quali ha continuamente da combattere il giusto come c'insegna l'Apostolo Efes. VI. I2.

3,27:Non impedire, che faccia del bene colui, che può: ec. Dopo aver dato nel versetto 5 il primo precetto riguardante il culto di Dio, si era esteso nel celebrare la sapienza, e dimostrarne gli effetti; ripiglia adesso i particolari insegnamenti, e viene da prima a parlare della beneficenza verso del prossimo. Ma questo versetto, il di cui senso è assai chiaro nella nostra Volgata, secondo l'Ebreo potrebbe tradursi: non trattenerti dal dare il bene a chi è dovuto (letteralmente a chi ne è il padrone) quando tu hai potestà di farlo: così il Vatablo, e vari Rabbini. È dovuto il bene, cioè il soccorso, l'aiuto, a' poveri dai ricchi che hanno il superfluo, e riguardo a questo superfluo i poveri ne sono qui detti padroni, onde quella parola del Grisostomo: Perchè t'impazienti quando i poveri ti chieggono qualche cosa? chieggono la roba del Padre, non tua.

3,28:Quando tu puoi dar subito. I LXX aggiungono: perocchè tu non sai quel, che sarà il dì seguente. E come porta un Greco proverbio: le grazie, che vengono tardi, sono grazie poco grate.

3,31:Non portar invidia all'uomo ingiusto. È lo stesso sentimento di Davidde Ps. 36. I. il vedere, che i cattivi molte volte son prosperati è sovente argomento di tentazione pe' giusti, tentazione però, ch'e' rigetteranno e vinceranno facilmente quando i lor pensieri rivolgano alla vita avvenire, dove e gl'ingiusti della loro ingiustizia e i buoni della loro pazienza avran condegna mercede. Vedi Tob. XXI. 7. Ps. LXXII. Se Dio (dice il Grisostomo) su questa terra tutti i cattivi punisse, nissuno spererebbe la risurrezione futura, quasi si desse quaggiù a tutti la lor mercede: per questo alcuni qui ne punisce, la maggior parte qui non ti punisce. Hom.8. in 2. ad Tim.

3,32:Gli schernitori tutti sono in abbominazione ec. Schernitori ovver derisori sono chiamati i perversi uomini, i quali se non sempre colla lingua, almeno co' fatti si burlano di tutto, si burlano della vita avvenire, de' premi, e delle pene del secolo futuro, si burlano della pietà, e della giustizia, e dei giusti; sono perciò abbominevoli nel cospetto di Dio, il quale ama l'innocenza, e cogl'innocenti tratta familiarmente, e ad essi comunica i suoi arcani. Così Cristo trattò come amici i suoi Apostoli, e ad essi manifestò gli occulti misteri.,Jo. XV. 16. Co' semplici (dice s. Gregorio) dicesi, che Dio volentieri confabula, perchè egli colla celeste sua luce, per l'intelligenza de' superni misteri, rischiara le menti di quelli, i quali da veruna ombra di doppiezza non sono ottenebrati.

3,33:Dal Signore è mandata la miseria a casa dell'empio; ec. Gli empi anche in mezzo all'abbondanza nei loro ricchi e grandiosi palazzi son miserabili riguardo a que'beni, che soli possono far l'uomo veramente e costantemente felice, riguardo a' beni spirituali: i tuguri, le povere abitazioni de' giusti sono benedette dal Signore, e in esse Dio manda la pace, e le consolazioni e le grazie celesti.

3,34:Gli schernitori.Vers. 32.
E sarà data la grazia a' mansueti. I mansueti sono gli umili come apparisce dal Greco, nel quale questo versetto sta in tal guisa: il Signore resiste a' superbi, e agli umili dà la grazia. Vedi I. Petr. v. 5., Jacob V. 6.

3,35:L'esaltazione degli stolti è la loro ignominia. La gloria vera e nel tempo, e nell'eternità, è dote propria, e patrimonio de' saggi, degli uomini pii e virtuosi; gli stolti, i cattivi se in questa terra saranno esaltati, ciò ad altro non servirà se non a rendere più visibili i loro vizi, e di più l'apparente loro gloria finirà in eterna ignominia.