Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Proverbi 28


font

L'empio è pauroso. Povero, che opprime i poveri. Povero preferibile al ricco. Delle usure: dell'omicidio, e del furto domestico.

1Fugge l'empio senza avere chi lo incalzi: ma il giusto è franco come un lione, e senza timore.2A motivo de' peccati del mondo si moltiplicano li suoi principi; ma per la sapienza di un uomo, e per la cognizione delle cose che si insegnano, la vita del principe sarà più lunga.3Un uomo povero, che opprime i poveri, è simile ad una pioggia violenta, che prepara la carestia.4Quelli, che abbandonan la legge, lodano l'empio: quelli, che la osservano ardono di zelo contro di lui.5I malvaggi non pensano a quel, che è giusto; ma quelli, che cercano il Signore badano a ogni cosa.6E più stimabile il povero, che cammina nella sua semplicità, che il ricco negli storti suoi andamenti.7Chi osserva la legge è un saggio figliuolo; ma chi pasce i mangiatori, fa vergogna a suo padre.8Chi aduna ricchezze per mezzo di usure, e di scrocchi, le aduna per un uomo liberale verso de' poveri.9Chi chiude le orecchie per non ascoltare la legge, la orazione di lui sarà in esecrazione.10Chi con frode conduce i giusti nella mala via, precipiterà nella propria sua fossa: e gli innocenti saran padroni de' beni di lui.11L'uomo ricco si crede sapiente: ma il povero dotato di prudenza lo smaschererà.12Nella prosperità de' giusti travasi gloria grande: sotto il regno degli empj vanno in rovina gli uomini.13Chi nasconde i suoi delitti, non avrà bene; ma chi li confessa, e gli abbandona, otterrà misericordia.14Beato l'uomo, che è sempre timoroso; ma chi è duro di cuore precipiterà in sciagure.15Lion che rugge, orso affamato egli è un principe empio, che regna sopra un povero popolo.16Un principe che manca di prudenza, opprimerà molti con vessazioni: ma chi odia l'avarizia farà lunga vita.17Chi per via di calunnie sparge il sangue, in cui è la vita, quand'anche fugga sino a gittarsi in un baratro, nissuno lo riterrà.18Chi cammina con semplicità, avrà salute; chi batte vie storte, caderà una volta.19Chi lavora la sua terra, avrà del pane da satollarsi; ma chi è amico dell'ozio, abbonderà di miserie.20L'uomo leale sarà lodato assai: ma chi ha fretta di farsi ricco, non sarà innocente.21Chi in giudizio è accettator di persone, non fa bene; costui anche per un tozzo di pane abbandona la verità.22L'uomo, che ha fretta di arricchire, e porta invidia ad altri, ci non sa che lo invaderà repentinamente la povertà.23Chi corregge un uomo sarà alla fine più accetto a lui, che quegli, il quale con lingua lusinghiera lo inganna.24Chi ruba a suo padre, ed a sua madre, e dice ciò non esser peccato, è compagno dell'omicida.25Colui, che si millanta, e si gonfia, fa nascere delle contese; ma chi spera nel Signore otterrà salute.26Chi si confida ne' suoi consigli è uno stolto; ma chi cammina con saggezza, sarà salvo:27Chi dona al povero non sarà mai in bisogno; ma chi disprezza colui che domanda, soffrirà penuria.28Quando gli empj alzeranno il capo, gli uomini anderanno a nascondersi: quando quelli saranno spenti, moltiplicheranno i giusti.

Note:

28,1:Fugge l'empio ec. L'esempio di Caino, l'esempio di Adamo e di Eva, che vanno a nascondersi dopo il loro peccato,dimostrano la verità di questa sentenza,la quale è ancora mirabilmente esposta dal Grisostomo,Hom. VIII. ad popul.

28,2:Si moltiplicano li suoi principi; ec. È gastigo mandato da Dio a'popoli pe'loro peccati, che i principi, che governano il mondo, vivano poco, onde sono frequenti le mutazioni di governo, mutazioni, che sono sempre dolorose, e molte volte ancor funeste per le nazioni; ma se il principe, che governa, è veramente saggio, e ben istruito ne' precetti, che si danno di buona e retta amministrazione, egli estirperà i disordini e i vizi, onde a benefizio e vantaggio grande de' sudditi la vita del principe stesso sarà più lunga, e potrà egli stabilir sodamente il bene e assicurare l'osservanza delle leggi e provvedere anche al buono stato della repubblica pel tempo avvenire.

28,3:Un uomo povero, che opprime i poveri, ec. Questa sentenza sembra diretta ad avvertire i principi, che non mettano negl'impieghi gente povera, che sia insieme cupida, e avara; perocchè costoro saccheggeranno i poveri e li ridurranno alla fame e alla disperazione. Un imperadore di Roma fu biasimato perciò grandemente, perchè soleva promuovere i poveri più cattivi e rapaci, e quando si eran ingrassati li facea condannare, e confiscava le loro ricchezze, onde fu detto, che di costoro egli si serviva come di spugne: asciutti gl'inzuppava, inzuppati gli spremeva. Vedi Sveton. in Vespasiano.

28,8:Le aduna per un uomo liberale ec. Non le lascerà a' suoi eredi, ma Dio farà, che passino a chi essendo liberale verso de' poveri merita di esser ricco, perchè sa far buon uso delle ricchezze.

28,9:L'orazione di lui sarà in esecrazione. Egli non vuole ascoltare Dio, il quale nella sua legge gli parla, e Dio non ascolterà lui, quand' ei lo pregherà. Si parla, come apparisce dalle precedenti parole, di un peccatore, che vuol perseverare nel male e nell'affetto al peccato,

28,10:Saran padroni de' beni di lui. La parola eius manca nell'Ebreo, ne' LXX, e nelle antiche versioni, e anche in molti MSS. della nostra Volgata. Il senso chiaro si è: colui, che seduce i giusti, e abusando di loro semplicità di conduce alla perdizione o del corpo, o dell'anima, egli caderà nella fossa preparata da lui pel giusto; questi poi protetto da Dio non solo schiverà il pericolo, ma sarà arricchito di que' beni, che l'empio cercava di fargli perdere. La comune lezione della Volgata restringe la sentenza agli uomini fraudolenti, che cercano di spogliare i giusti de' loro beni: ma Dio li proteggerà e li farà padroni de' beni di chi voleva ridurli in miseria.

28,11:Lo smaschererà. Disaminando i mezzi, onde quegli si è fatto ricco, l'uso ch'ei fa delle sue ricchezze ec., conoscerà, e farà conoscere agli altri, ch'ei non è saggio come si credeva, e come a lui dicevano gli adulatori.

28,12:Nella prosperità. Ovvero nella esaltazione. È gloria grande di uno stato quando sonoesaltati alle dignità i giusti.

28,13:Chi nasconde i suoi delitti ec. Chi non vuol riconoscersi peccatore, ma anche avvertito de' suoi falli li nega, li scusa, li sminuisce, non sarà prosperato.

28,14:Che è sempre timoroso. Teme di offendere Dio, teme tutte le occasioni, tutti i pericoli di perdere la grazia. Così il santo Giobbe: io temeva tutte le opere mie cap. IX. 28 Vedi ancora cap. XXXI. 23., e Psal. CXVIII. 120. A questo casto e santo timore si oppone il cuor duro, insensibile a'buoni consigli e agli avvertimenti de' saggi, e poco o nulla curante del proprio bene.

28,17:Chi per via di calunnue ec. Si parla specialmente dell'omicida, il quale non per repentino impeto d'ira, ma con riflessione, e per via di nere calunnie procura la morte d'un uomo. Costui è più esecrabile di ogni altro, ed è considerato come una peste del genere umano, talmente che se si vedesse correre a gittarsi in un precipizio, non vi sarà chi abbia pietà di lui, e la mano gli stenda per ritenerlo.

28,18:Cadrà una volta. Cadrà irreparabilmente.

28,20:L'uomo leale ec. L'uomo di buona fede, schietto, che procede con semplicità e verità ne' suoi negozi.

28,21:Per un tozzo di pane ec. Per vilissima mercede. Se da principio vi voleva molto per farlo prevaricare, si ridurrà finalmente a violare le leggi per un nonnulla.

28,22:E porta invidia ad altri. Credendo suo danno il loro guadagno, onde cerca di toglierlo a quelli, e farlo suo. Costui non arricchirà, come è detto cap. XXIII. II.

28,24:È compagno dell'omicida. Riduce i propri genitori in miseria, e accelera ad essi la morte. Egli benchè creda e dica, che in ciò non fa alcun peccato, perchè egli è l'erede, dee però sapere, che è uno scellerato (così i LXX), e che non è ancora padrone de' beni del padre e della madre.

28,25:Ma chi spera nel Signore ec. Vale a dire l'uomo umile, che non confida ne'suoi talenti, nel suo saper fare, ma in Dio solo.

28,26:Chi cammina con sapienza. Cioè seguendo non i propri consigli, ma i consigli della vera sapienza.

28,28:Quando gli empi alzeranno il capo, ec. Quando saranno innalzati gli empi alle dignità, gli uomini dabbene non si lasceranno più vedere per fuggir la lor tirannia, e le vessazioni. Quando regnano uomini di virtù e di pieta, i giusti si moltiplicano, conformandosi gli uomini a carattere di chi governa, e gli empi spariscono.