Scrutatio

Venerdi, 19 aprile 2024 - San Leone IX Papa ( Letture di oggi)

Proverbi 21


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Il cuore dei regi è nelle mani di Dio, a cui la misericordia, e la giustizia piacciono più che le vittime: della donna querula: gastigo de' cattivi; del custodire la lingua. A Dio spetta il salvare, e dar la vittoria.

1Il cuore del re è nella mano del Signore, come un'acqua, che si scompartisce: egli lo volgerà dovunque a lui piace.2All'uomo sembrano diritte tutte le sue vie; ma il Signore pesa i cuori.3L'esercitare la misericordia, e la giustizia, è più gradito al Signore, che le vittime.4La gonfiezza del cuore fa altiero lo sguardo: la felicità degli empj egli è il peccato.5I pensieri dell'uomo forte conducono sempre all'abbondanza: i pigri poi sono tutti sempre in miseria.6Chi ammassa ricchezze colle bugie della sua lingua, è stolto, e privo di mente, e caderà nei lacci di morte.7Le rapine degli empj li tireranno a basso, perché non hanno voluto fare quello, che è giusto.8La via dell'uomo perverso è disordinata: ma se l'uomo è puro, le opere di lui sono rette.9E meglio il sedere in un angolo del solaio, che in una medesima casa con una moglie, che contende.10L'anima dell'empio desidera il male; egli non avrà compassione del suo prossimo.11Punito che sia l'uomo di mal esempio, il semplice si farà più saggio, e se frequenterà l'uomo sapiente, farà acquisto di scienza.12Il giusto si prende pensiero della casa dell'empio, per ritrarre gli empj dal male.13Chi chiude le sue orecchie alle strida del povero, striderà anch' egli senz' essere esaudito.14Un regalo segreto ammorza l'ire, e un dono messo in seno, calma lo sdegno più grande.15Il gaudio del giusto sta nel praticare la giustizia: quelli che operano l'iniquità, stanno in paura.16L'uomo che va lungi dalla via della dottrina anderà a stare co' giganti.17Chi ama di banchettare, diventerà mendico, e chi ama il vino, e i buoni, bocconi, non arricchirà.18L'empio è dato (in espiazione) pel giusto, e l'iniquo per gli uomini dabbene.19E meglio l'abitare in una terra deserta, che con una donna inquieta, e iraconda.20Un tesoro desiderabile, e copioso è nella casa del giusto: ma un uomo senza prudenza lo dissiperà.21Chi esercita la giustizia, e la misericordia, troverà vita, giustizia, e gloria.22Un saggio ha espugnata la città piena di guerrieri, ed ha distrutte le forse, nelle quali ella aveva fidanza,23Chi custodisce la sua bocca, e la sua lingua, custodisce l'anima sua dagli affanni.24Il superbo, e l'arrogante sarà chiamato stolto, mentre per ira opera con superbia.25I desiderj uccidono il pigro: perchè le mani di lui non han voluto far nulla:26Egli tutto il giorno non fa altro, che desiderare, e appetire: ma il giusto dona, né mai si sta.27Sono in abbominazione le vittime degli empj, perché sono frutto di iniquità.28Il testimone bugiardo perirà: l'uomo ubbidiente canterà la vittoria.29L'empio senza pudore fa faccia tosta: ma l'uomo dabbene corregge i suoi andamenti.30Non è sapienza, non è prudenza, non è consiglio che vaglia contro il Signore.31Si mettono in punto i cavalli pel giorno della battaglia; ma il Signore è quegli, che da salute.

Note:

21,1:Come un'acqua, che si scompartisce: ec. Come un canale di acqua vien diviso e scompartito in piccoli rigagnoli, i quali il giardiniere fa scorrere in questa e in quella parte a irrigare il giardino nella guisa, che a lui piace, così Dio volge, e dirizza il cuore, i sentimenti, e gli affetti del re secondo la sua volontà. Così dimostra la assoluta possanza di Dio sopra i cuori degli uomini, mentre i cuori de' re (i quali per altro non sono ad alcuna terrena potestà soggetti) Dio li ha in sua mano e a suo talento li volge, li volge, dico, senza lesione della libertà dell'arbitrio.

21,2:Il Signore pesa i cuori. Notisi, che parla qui Salomone non di qualunque uomo generalmente; perocchè non è possibile, che per esempio gli omicidi, gli adulteri ec. credano di battere la via retta; ma egli parla di quelli, che han pensiero della loro salute, i quali perciò egli avverte a non fidarsi di lor medesimi e de' propri loro giudizi, conciossiachè la cupidità, l'amor proprio, la ignoranza può ingannarli, e far loro credere, che sia ben fatto quello, ch'essi fanno, quando veramente non lo è, ovvero, che per buono principio facciano quello, che operano per fine men buono, come per esempio di vanagloria, di umano rispetto ec. L'uomo non conosce il proprio cuore; Dio lo conosce, e al giudizio di Dio debbe l'uomo sottomettere se stesso, operando nel timore e tremore la propria salute. Vedi cap. XVI. 2.

21,4:La felicità degli empi egli è il peccato. Gli empi pongono la loro gloria e la loro felicità in quello, che è la lor confusione, la pongono nella superbia, nel fasto, nella prepotenza ec. La luce, come abbiam veduto più volte, è posta come simbolo di prosperità e di gloria.

21,5:I pensieri dell'uomo forte. Ovvero, dell'uomo diligente, attivo, chè così porta l'Ebreo.

21,6:Chi ammassa ricchezze colle bugie ec. Ammassano ricchezze colle menzogne i cattivi giudici, i quali corrotti dall'oro pronunziano inique sentenze; i mercadanti, che ingannano altrui nel contrattare; gli avvocati, che si fanno sostenitori di cause ingiuste ec. Costoro sono stolti e mentecatti, dice il Savio, mentre per acquisto di passeggiere ricchezze fan getto de' beni eterni e dell'anima propria, e si precipitano nella eterna morte.

21,7:Li tireranno a basso. I mezzi stessi, co' quali si lusingarono di salire al sommo della grandezza e della felicità, li trarranno nel profondo della perdizione.

21,8:La via dell'uomo perverso è disordinata. Abbiam già notato come la voce via significa la maniera d'agire. L'uomo malvagio è disordinato nel suo operare, l'uomo che è retto di cuore e di sentimenti opera con rettitudine.

21,9:In un angolo del solaio. Allo scoperto, soffrendo il caldo, il freddo, i venti, le pioggie e tutte le stravaganze delle stagioni.

21,11:Punito che sia l'uomo di mal esempio, ec. Vedi XIX. 25.

21,12:Il giusto si prende pensiero della casa dell'empio. Il giusto per lo stesso principio di carità, per cui desidera e cerca la propria salute e quella delle persone, che o per vincolo di sangue, o per amicizia a lui sono congiunte, brama ugualmente, e (quanto è in lui) procura la salute de' peccatori anche nemici.

21,14:Un regalo segreto ec. Questa sentenza dimostra quanto sia utile la liberalità usata a tempo e con buona maniera. Un dono fatto segretamente, senza affettazione, serve frequentemente a calmare l'ira di un uomo, che non potè forse esser placato per le parole di persone anche autorevoli. Così la saggia Abigail co' suoi doni smorzò l'ira di Davidde, I. Reg. XXV.

21,15:Il gaudio del giusto sta nel praticare la giustizia. La giustizia prendesi per tutto quello, che è giusto e retto, per tutte le opere di virtù. Nell'esercitare la giustizia il giusto trova consolazione, pace, letizia, secondo quella parola di Davidde: pace molta a quelli, che amano (o Dio) la tua legge, Ps. 118. I cattivi per effetto dello stesso mal vivere sono senza pace e senza vera letizia, perchè sono sempre paurosi, temendo i gastighi di Dio, il che san pur troppo di meritare. Vedi cap. X. 29.

21,16:Anderà a stare co' giganti. Anderà nella perdizione eterna, dove andarono quegli empi antichi famosi per le loro iniquità. Vedi Job XXVI. 5.

21,17:Chi ama di banchettare. La frugalità e la saggia economia sono la strada migliore e più sicura per far ricchezze; il lusso e la gola distruggono ogni cosa, e privano l'uomo non solo delle sostanze temporali, ma anche di ogni bene spirituale.

21,18:L'empio è dato (in espiazione) pel giusto. Quello che ho aggiunto: (in espiazione) si trova ne' LXX, e schiarisce il senso di questo luogo. Molte volte egli avviene, che per la colpa di uno o di pochi cattivi sia punita tutta la città. Per salvare adunque i buoni e gl'innocenti, si puniscano i cattivi, e sacrificati questi come vittime alla giustizia divina, il Signore si placherà, e rimuoverà i suoi flagelli. Così l'ira di Dio si calmò verso gl'Israeliti, quando Achan (il quale contro l'ordine di Dio si era appropriato parte della preda) fu lapidato. Jos. VII., 26.

21,20:Un uomo senza prudenza. Un figliuolo, un erede stolto dissipa in breve il tesoro adunato colle fatiche e colla buona economia in molti anni. Abbiam tradotto: tesoro desiderabile e copioso, prendendo la voce oleum in significato di pingue, copioso, e abbondante; notisi però, che la voce tesoro nelle Scritture significa generalmente qualunque sorta di copiosa provvisione, di vino, di olio, di grano, ec., che si tien riserbata per servirsene al mantenimento della famiglia, e l'olio era una delle ricchezze della Palestina abbondante di uliveti.

21,22:Un saggio ha espugnata la città ec. La sapienza val più, che tutte le forze del corpo, onde nelle guerre fanno più i buoni consigli, che le squadre armate. Vedi Sap. VI. I.

21,23:Chi custodisce la sua bocca ec. Si risparmiera molti affanni, nimicizie, risse, dolori, chi saprà custodire la propria lingua. Vedi Prov. XII.13, XXIII. 2. 3. XVIII, 23.

21,24:Sarà chiamato stolto. Tale è il senso della voce in doctus in questo luogo; perocchè la voce doctrina è usata ne' Proverbi sovente per la sapienza (come si è veduto) e l'ignoranza per la stoltezza. Dice adunque Salomone, che il superbo mentre cerca la fama e l'onore, non solo non l'otterrà, ma sarà screditato e chiamato stolto, come quegli, che si lascia trasportare dall'ira a trattar con superbia i suoi prossimi.

21,25-26:I desiderii uccidono il pigro. Brama il pigro di ottener qualche cosa, ma non può ottenerla, perchè non fa altro, che desiderare, e ne'suoi desideri consumasi, ma non mai si risolve di faticare, e adoperarsi per conseguire l'intento. Il giusto non si contenta de' desideri, ma opera, si esercita nella virtù, non si ferma giammai, non si stanca. La seconda parte del versetto 26 dimostra, che il Savio parla della pigrizia nello studio e nell'esercizio della sapienza e della virtù.

21,27:Perchè sono frutto d'iniquità. Sono frutto delle loro rapine, delle usure ec.

21,28:L'uomo obbediente canterà la vittoria. Sarà punito severamente da Dio l'uomo iniquo, che accuserà calunniosamente un altro dinanzi al giudice, dinanzi al superiore; il calunniato però (se con obbedienza e umiltà si soggetta alla sentenza data contro di lui innocente dal giudice ingannato) canterà un dì la vittoria; perocchè verrà finalmente a galla la verità, e sarà conosciuta la sua innocenza.

21,29:L'empio senza pudore fa faccia tosta. L'empio colto in peccato, non si vergogna, ma ostinatamente s' indura nel male, e disprezza chi vuol correggerlo: il giusto, se cade, ascolta la correzione e si emenda.

21,31:Si mettono in punto i cavalli ec. I capitani mettono in ordine i soldati e i cavalli e i cavalieri per la battaglia; ma la salute e la vittoria ha da venire da Dio, che per questo ancora si dice Dio degli eserciti. Vedi Ps. XXXII. 17.