Scrutatio

Sabato, 4 maggio 2024 - San Ciriaco ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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BIBBIA RICCIOTTINOVA VULGATA
1 - Di ciò s'atterrisce il mio cuore, e balza fuor dal suo posto:1 Super hoc expavit cor meum
et emotum est de loco suo.
2 udite, udite il rombo della sua voce, e il suono che parte dalla bocca di lui;2 Audite fremitum vocis eius
et murmur de ore illius procedens.
3 sotto tutti i cieli ei lo sprigiona, e la sua folgore verso gli estremi della terra:3 Subter omnes caelos ipsum revolvit,
et lumen illius super terminos terrae.
4 dietro ad essa ruggisce un fragore, tuona [Dio] con la sua voce maestosa, nè s'investiga allorchè s'ascolta la sua voce.4 Post eum rugiet sonitus,
tonabit voce magnitudinis suae;
et non retardabit, cum audita fuerit vox eius.
5 Tuona Dio con la sua voce mirabilmente, egli che opera cose grandi e imperscrutabili.5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia.
6 Comanda egli alla neve che cada sulla terra, e alle piogge invernali e ai suoi violenti acquazzoni;6 Qui praecipit nivi, ut descendat in terram,
et hiemis pluviis et imbri, ut roborentur.
7 le mani di ogni uomo ei chiude in un sigillo, affinchè riconosca ciascuno le opere sue:7 Qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
8 allor la fiera entra nella tana, e dentro la sua grotta dimora.8 Ingredietur bestia latibulum
et in antro suo morabitur.
9 Dai luoghi reconditi vien fuori la tempesta, e da Arturo il freddo;9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
10 al soffiar di Dio si forma il ghiaccio, e di nuovo s'espandono abbondantissime acque.10 Flante Deo, datur gelu,
et expansio aquarum solidatur.
11 Il frumento desidera le nubi, e le nubi lanciano la loro folgore:11 Fulgur proicitur a nube,
et nubes spargunt lumen suum;
12 esse s'aggirano all'intorno, ovunque le meni la volontà di chi le governa, per compiere tutto ciò ch'ei loro comandasulla superficie dell'orbe della terra,12 quae lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne, quod praeceperit illis super faciem orbis terrarum,
13 sia in una sola tribù, sia nella sua terra, sia ovunque la sua bontà vuol che si trovino.13 sive in castigatione terrae suae,
sive in misericordia eas iusserit inveniri.
14 Presta a ciò orecchio, o Giobbe, férmati, e considera le meraviglie di Dio.14 Ausculta haec, Iob;
sta et considera mirabilia Dei.
15 capisci tu forse quando Dio abbia comandato alle pioggedi mostrar la folgore delle sue nubi?15 Numquid scis quando praeceperit Deus,
ut ostenderent lucem nubes eius?
16 capisci tu forse le vie delle nubi, per cognizioni grandi e perfette?16 Numquid nosti semitas nubium magnas
et mirabilia perfecti scientia?
17 Non s'infocano forse le tue vesti, allorchè la terra è invasa dal vento del sud?17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum quieverit terra austro?
18 Forse hai tu fabbricato insiem con Lui i cieliche sono saldissimi come se di bronzo fuso?18 Tu forsitan cum eo expandisti caelos,
qui solidissimi, quasi aere, fusi sunt?
19 Facci sapere che cosa potremo dire a Lui, perchè noi siamo involti nelle tenebre.19 Ostende nobis quid dicamus illi;
nos disponere verba nescimus propter tenebras.
20 Chi riferirà a Lui ciò che io dico? sol che l'uomo ne parli, sarà annientato.20 Quis narrabit ei, quae loquor?
Et, si locutus fuerit, homo deglutietur.
21 Ed or non si vede la luce, [impedita dall']aere addensatosi a un tratto in nuvole; ma un vento passa e le disperde,21 At nunc non vident lucem:
aer offuscatus est nubibus,
sed ventus transiens fugabit eas.
22 dal settentrione un aureo [fulgore] s'avanza. A Dio [si deve] lode con tremore:22 Ab aquilone splendor auri venit;
et circa Deum terribilis maiestas.
23 degnamente non possiamo ritrovarlo; egli è grande per fortezza, giudizio e giustizia, nè si può enarrare.23 Omnipotentem attingere non possumus: magnus fortitudine;
et iudicium et multam iustitiam deprimere non potest.
24 Perciò gli uomini devono temerlo, nè ardiranno contemplarlo tutti coloro che si ritengono sapienti.»24 Ideo timebunt eum homines,
non contemplabitur omnes, qui sibi videntur corde sapientes ”.