Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Giobbe 41


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BIBBIA CEI 1974DIODATI
1 Ecco, la tua speranza è fallita,
al solo vederlo uno stramazza.
1 Trarrai tu fuori il leviatan con l’amo, O con una fune che tu gli avrai calata sotto alla lingua?
2 Nessuno è tanto audace da osare eccitarlo
e chi mai potrà star saldo di fronte a lui?
2 Gli metterai tu un uncino al muso? Gli forerai tu le mascelle con una spina?
3 Chi mai lo ha assalito e si è salvato?
Nessuno sotto tutto il cielo.
3 Userà egli molti preghi teco? Ti parlerà egli con lusinghe?
4 Non tacerò la forza delle sue membra:
in fatto di forza non ha pari.
4 Patteggerà egli teco, Che tu lo prenda per servo in perpetuo?
5 Chi gli ha mai aperto sul davanti il manto di pelle
e nella sua doppia corazza chi può penetrare?
5 Scherzerai tu con lui, come con un uccello? E lo legherai tu con un filo, per darlo alle tue fanciulle?
6 Le porte della sua bocca chi mai ha aperto?
Intorno ai suoi denti è il terrore!
6 I compagni ne faranno essi un convito? Lo spartiranno essi fra i mercatanti?
7 Il suo dorso è a lamine di scudi,
saldate con stretto suggello;
7 Gli empirai tu la pelle di roncigli, E la testa di raffi da pescare?
8 l'una con l'altra si toccano,
sì che aria fra di esse non passa:
8 Pongli pur la mano addosso, Tu non ricorderai mai più la guerra.
9 ognuna aderisce alla vicina,
sono compatte e non possono separarsi.
9 Ecco, la speranza di pigliarlo è fallace; Anzi l’uomo non sarà egli atterrato, solo a vederlo?
10 Il suo starnuto irradia luce
e i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
10 Non vi è alcuno così feroce, che ardisca risvegliarlo; E chi potrà presentarsi davanti a me?
11 Dalla sua bocca partono vampate,
sprizzano scintille di fuoco.
11 Chi mi ha prevenuto in darmi cosa alcuna? ed io gliela renderò; Quello che è sotto tutti i cieli è mio.
12 Dalle sue narici esce fumo
come da caldaia, che bolle sul fuoco.
12 Io non tacerò le membra di quello, Nè ciò ch’è delle sue forze, nè la grazia della sua disposizione.
13 Il suo fiato incendia carboni
e dalla bocca gli escono fiamme.
13 Chi scoprirà il disopra della sua coverta? Chi verrà a lui con le sue doppie redini?
14 Nel suo collo risiede la forza
e innanzi a lui corre la paura.
14 Chi aprirà gli usci del suo muso? Lo spavento è d’intorno a’ suoi denti.
15 Le giogaie della sua carne son ben compatte,
sono ben salde su di lui, non si muovono.
15 I suoi forti scudi sono una cosa superba; Son serrati strettamente come con un suggello.
16 Il suo cuore è duro come pietra,
duro come la pietra inferiore della macina.
16 L’uno si attiene all’altro, Talchè il vento non può entrar per entro.
17 Quando si alza, si spaventano i forti
e per il terrore restano smarriti.
17 Sono attaccati gli uni agli altri, ed accoppiati insieme, E non possono spiccarsi l’uno dall’altro.
18 La spada che lo raggiunge non vi si infigge,
né lancia, né freccia né giavellotto;
18 I suoi starnuti fanno sfavillar della luce, E i suoi occhi son simili alle palpebre dell’alba.
19 stima il ferro come paglia,
il bronzo come legno tarlato.
19 Della sua gola escono fiaccole, Scintille di fuoco ne sprizzano.
20 Non lo mette in fuga la freccia,
in pula si cambian per lui le pietre della fionda.
20 Delle sue nari esce un fumo, Come d’una pignatta bollente, o d’una caldaia.
21 Come stoppia stima una mazza
e si fa beffe del vibrare dell'asta.
21 L’alito suo accende i carboni, E fiamma esce della sua bocca.
22 Al disotto ha cocci acuti
e striscia come erpice sul molle terreno.
22 La possa alberga nel suo collo, E la doglia tresca davanti a lui.
23 Fa ribollire come pentola il gorgo,
fa del mare come un vaso da unguenti.
23 Le polpe della sua carne son compresse; Egli ha la carne addosso soda, e non tremola punto.
24 Dietro a sé produce una bianca scia
e l'abisso appare canuto.
24 Il cuor suo è sodo come una pietra, E massiccio come un pezzo della macina disotto.
25 Nessuno sulla terra è pari a lui,
fatto per non aver paura.
25 I più forti e valenti hanno paura di lui, quando egli si alza; E si purgano de’ lor peccati, per lo gran fracasso.
26 Lo teme ogni essere più altero;
egli è il re su tutte le fiere più superbe.
26 Nè la spada di chi l’aggiungerà potrà durare, Nè l’asta, nè lo spuntone, nè la corazza:
27 Egli reputa il ferro per paglia, E il rame per legno intarlato.
28 La saetta non lo farà fuggire; Le pietre della frombola si mutano inverso lui in istoppia.
29 Gli ordigni son da lui riputati stoppia; Ed egli si beffa del vibrare dello spuntone.
30 Egli ha sotto di sè de’ testi pungenti; Egli striscia come una trebbia di ferro in sul pantano.
31 Egli fa bollire il profondo mare come una caldaia; Egli rende il mare simile a una composizione d’unguentaro.
32 Egli fa rilucere dietro a sè un sentiero, E l’abisso pare canuto.
33 Non vi è alcuno animale in su la terra che gli possa essere assomigliato, Che sia stato fatto per esser senza paura.
34 Egli riguarda ogni cosa eccelsa, Ed è re sopra tutte le più fiere belve