Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Giobbe 27


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1Giobbe continuò a dire:

2Per la vita di Dio, che mi ha privato del mio
diritto,
per l'Onnipotente che mi ha amareggiato l'animo,
3finché ci sarà in me un soffio di vita,
e l'alito di Dio nelle mie narici,
4mai le mie labbra diranno falsità
e la mia lingua mai pronunzierà menzogna!
5Lungi da me che io mai vi dia ragione;
fino alla morte non rinunzierò alla mia integrità.
6Mi terrò saldo nella mia giustizia senza cedere,
la mia coscienza non mi rimprovera nessuno dei miei
giorni.
7Sia trattato come reo il mio nemico
e il mio avversario come un ingiusto.
8Che cosa infatti può sperare l'empio, quando
finirà,
quando Dio gli toglierà la vita?
9Ascolterà forse Dio il suo grido,
quando la sventura piomberà su di lui?
10Porrà forse la sua compiacenza nell'Onnipotente?
Potrà forse invocare Dio in ogni momento?
11Io vi mostrerò la mano di Dio,
non vi celerò i pensieri dell'Onnipotente.
12Ecco, voi tutti lo vedete;
perché dunque vi perdete in cose vane?
13Questa è la sorte che Dio riserva al malvagio
e la porzione che i violenti ricevono
dall'Onnipotente.
14Se ha molti figli, saranno per la spada
e i suoi discendenti non avranno pane da sfamarsi;
15i superstiti li seppellirà la peste
e le loro vedove non faranno lamento.
16Se ammassa argento come la polvere
e come fango si prepara vesti:
17egli le prepara, ma il giusto le indosserà
e l'argento lo spartirà l'innocente.
18Ha costruito la casa come fragile nido
e come una capanna fatta da un guardiano.
19Si corica ricco, ma per l'ultima volta,
quando apre gli occhi, non avrà più nulla.
20Di giorno il terrore lo assale,
di notte se lo rapisce il turbine;
21il vento d'oriente lo solleva e se ne va,
lo strappa lontano dal suo posto.
22Dio lo bersaglia senza pietà;
tenta di sfuggire alla sua mano.
23Si battono le mani contro di lui
e si fischia su di lui dal luogo dove abita.

Note:

Gb 27,6:non mi rimprovera: jeheraf del TM; BJ congettura: «non ho da arrossire», jehepar.

Gb 27,8:finirà: jibca` del TM; BJ congettura: «supplica», jipga`. - quando Dio gli toglierà con il TM; BJ con i LXX, sir.: «quando eleva verso Dio».

Gb 27,10:Giobbe riprende alcune espressioni di Elifaz sul castigo dell'empio, ma si rifiuta di applicarle a se stesso.

Gb 27,11:Giobbe sembra dire che egli ha esposto, in tutta verità e stando ai fatti, il comportamento strano e misterioso di Dio. I suoi amici hanno chiuso gli occhi alla evidenza.

Gb 27,13-23:Il frammento di discorso Gb 27,13-23 difficilmente si può attribuire a Giobbe, sembra piuttosto che debba venir attribuito a uno degli amici, di cui riprende una delle tesi. BJ ritiene, come più attendibile, l'attribuzione a Zofar.

Gb 27,13:che Dio riserva: alla lettera «da parte di Dio», me'el, conget.; il TM ha: «con Dio», `im'el.

Gb 27,15:peste: alla lettera «la morte» ma questa parola talvolta indica il male per eccellenza, qui personificato (cf. Gb 18,13; Ger 15,2; Ger 43,11; Ap 6,8).

Gb 27,18:come fragile nido: `ash del TM (per BJ «tarma»), omonimo di `ashsh, «nido di uccello»; BJ con gr. e sir. traduce: «di ragno». - Nido e capanna sono due immagini di instabilità.

Gb 27,19:per l'ultima volta: alla lettera «non ricomincerà più», con i LXX e sir. il TM ha: «non sarà raccolto».

Gb 27,20:di giorno: joman, conget., il TM ha: «come acque», ka-majim.