Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giobbe 32


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1Quando Giobbe ebbe finito di parlare, quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si riteneva giusto.2Allora si accese lo sdegno di Eliu, figlio di Barachele il Buzita, della tribù di Ram. Si accese di sdegno contro Giobbe, perché pretendeva d'aver ragione di fronte a Dio;3si accese di sdegno anche contro i suoi tre amici, perché non avevano trovato di che rispondere, sebbene avessero dichiarato Giobbe colpevole.4Però Eliu aveva aspettato, mentre essi parlavano con Giobbe, perché erano più vecchi di lui in età.5Quando dunque vide che sulla bocca di questi tre uomini non vi era più alcuna risposta, Eliu si accese di sdegno.
6Presa dunque la parola, Eliu, figlio di Barachele il Buzita, disse:

Giovane io sono di anni
e voi siete già canuti;
per questo ho esitato per rispetto
a manifestare a voi il mio sapere.
7Pensavo: Parlerà l'età
e i canuti insegneranno la sapienza.
8Ma certo essa è un soffio nell'uomo;
l'ispirazione dell'Onnipotente lo fa intelligente.
9Non sono i molti anni a dar la sapienza,
né sempre i vecchi distinguono ciò che è giusto.
10Per questo io oso dire: Ascoltatemi;
anch'io esporrò il mio sapere.
11Ecco, ho atteso le vostre parole,
ho teso l'orecchio ai vostri argomenti.
Finché andavate in cerca di argomenti
12su di voi fissai l'attenzione.
Ma ecco, nessuno ha potuto convincere Giobbe,
nessuno tra di voi risponde ai suoi detti.
13Non dite: Noi abbiamo trovato la sapienza,
ma lo confuti Dio, non l'uomo!
14Egli non mi ha rivolto parole,
e io non gli risponderò con le vostre parole.
15Sono vinti, non rispondono più,
mancano loro le parole.
16Ho atteso, ma poiché non parlano più,
poiché stanno lì senza risposta,
17voglio anch'io dire la mia parte,
anch'io esporrò il mio parere;
18mi sento infatti pieno di parole,
mi preme lo spirito che è dentro di me.
19Ecco, dentro di me c'è come vino senza sfogo,
come vino che squarcia gli otri nuovi.
20Parlerò e mi sfogherò,
aprirò le labbra e risponderò.
21Non guarderò in faccia ad alcuno,
non adulerò nessuno,
22perché io non so adulare:
altrimenti il mio creatore in breve mi eliminerebbe.

Note:

Gb 32-37:Questo intervento di Eliu nel dialogo manca di introduzione, e nella conclusione non se ne fa più cenno. L'argomentazione, il vocabolario e lo stile si staccano da quelli degli interlocutori precedenti, alcuni passi anticipano il discorso di Jahve. Sembra pertanto che i discorsi di Eliu siano stati aggiunti al libro di Giobbe da un altro autore ispirato.

Gb 32,1:G. è risolutamente convinto d'essere innocente; ogni parola è superflua.

Gb 32,3:Il testo porta Giobbe, ma BJ ritenendola correzione di un copista, corregge a sua volta mettendo «Dio» e traduce: «(perché) avevano lasciato incolpare Dio».

Gb 32,4:mentre parlavano: conget., il TM ha: «in parole».

Gb 32,8:Alla sapienza che si acquisisce Eliu contrappone la sapienza «carismatica», ricevuta attraverso una rivelazione dello Spirito. La sapienza tradizionale dell'Oriente, introdotta in Israele dai sapienti, proclamava il primato della sapienza divina (cf. Pr 21,30), la correlazione tra sapienza e giustizia (cf. Pr 1,7; Pr 10,31; Pr 15,33; Sal 119,98-100), la convinzione che la sapienza viene da Dio (Pr 2,6; Pr 16,33). Ma al di fuori della cerchia dei sapienti si conosceva anche una sapienza ispirata (cf. Is 11,2; Gen 41,38-39). La penetrazione della sapienza per mezzo dello Spirito si afferma in Dn 5,11; Dn 5,12; Dn 5,14 , e si sviluppa in Sap 1,5-7; Sap 7,22-23; Sap 9,17 , in attesa della nuova rivelazione dello Spirito nel NT (cf. 1Cor 2,6-16) .

Gb 32,13:ma lo confuti: jiddepennu del TM; BJ congettura: «la nostra dottrina è divina», jiallepenû, alla lettera «(Dio) ci istruisce». - Eliu esaspera le affermazioni di coloro che vuole criticare.

Gb 32,14:mi: con il TM; BJ con i LXX rende: «così».

Gb 32,19:come vino che squarcia gli otri nuovi: stico corretto; il TM legge: «come otri nuovi, scoppia».