Scrutatio

Sabato, 20 aprile 2024 - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi)

Giobbe 30


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1Ora invece si ridono di me
i più giovani di me in età,
i cui padri non avrei degnato
di mettere tra i cani del mio gregge.
2Anche la forza delle loro mani a che mi giova?
Hanno perduto ogni vigore;
3disfatti dalla indigenza e dalla fame,
brucano per l'arido deserto,
4da lungo tempo regione desolata,
raccogliendo l'erba salsa accanto ai cespugli
e radici di ginestra per loro cibo.
5Cacciati via dal consorzio umano,
a loro si grida dietro come al ladro;
6sì che dimorano in valli orrende,
nelle caverne della terra e nelle rupi.
7In mezzo alle macchie urlano
e sotto i roveti si adunano;
8razza ignobile, anzi razza senza nome,
sono calpestati più della terra.
9Ora io sono la loro canzone,
sono diventato la loro favola!
10Hanno orrore di me e mi schivano
e non si astengono dallo sputarmi in faccia!
11Poiché egli ha allentato il mio arco e mi ha
abbattuto,
essi han rigettato davanti a me ogni freno.
12A destra insorge la ragazzaglia;
smuovono i miei passi
e appianano la strada contro di me per perdermi.
13Hanno demolito il mio sentiero,
cospirando per la mia disfatta
e nessuno si oppone a loro.
14Avanzano come attraverso una larga breccia,
sbucano in mezzo alle macerie.
15I terrori si sono volti contro di me;
si è dileguata, come vento, la mia grandezza
e come nube è passata la mia felicità.
16Ora mi consumo
e mi colgono giorni d'afflizione.
17Di notte mi sento trafiggere le ossa
e i dolori che mi rodono non mi danno riposo.
18A gran forza egli mi afferra per la veste,
mi stringe per l'accollatura della mia tunica.
19Mi ha gettato nel fango:
son diventato polvere e cenere.
20Io grido a te, ma tu non mi rispondi,
insisto, ma tu non mi dai retta.
21Tu sei un duro avversario verso di me
e con la forza delle tue mani mi perseguiti;
22mi sollevi e mi poni a cavallo del vento
e mi fai sballottare dalla bufera.
23So bene che mi conduci alla morte,
alla casa dove si riunisce ogni vivente.
24Ma qui nessuno tende la mano alla preghiera,
né per la sua sventura invoca aiuto.
25Non ho pianto io forse con chi aveva i giorni duri
e non mi sono afflitto per l'indigente?
26Eppure aspettavo il bene ed è venuto il male,
aspettavo la luce ed è venuto il buio.
27Le mie viscere ribollono senza posa
e giorni d'affanno mi assalgono.
28Avanzo con il volto scuro, senza conforto,
nell'assemblea mi alzo per invocare aiuto.
29Sono divenuto fratello degli sciacalli
e compagno degli struzzi.
30La mia pelle si è annerita, mi si stacca
e le mie ossa bruciano dall'arsura.
31La mia cetra serve per lamenti
e il mio flauto per la voce di chi piange.

Note:

Gb 30,1:tra i cani del mio gregge: la classe dei poveri, rifiuto della società (cf. Gb 24,4s). Giobbe ora è rigettato al di sotto di loro.

Gb 30,2:ogni vigore: kol leah conget. ; il TM ha: «maturità» (?), kalah.

Gb 30,3:Dopo brucano, BJ aggiunge: «le radici», ricostruendo la parola 'iqqare che si ritiene caduta per aplografia dopo `oreqim, «brucano».

Gb 30,8:sono calpestati: nike'û del TM; BJ congettura: «son rigettati», nikretû.

Gb 30,12:Questo v viene tradotto in diversi modi a seconda delle correzioni che si adottano. - smuovono i miei passi: raglaj shillehû, alla lettera «hanno gettato i miei piedi»; BJ conget.: «spiano se io sono tranquillo», wajeraggelû shalwi. - Giobbe paragona le ingiurie che ha subito all'assedio e all'assalto di una città.

Gb 30,13:e nessuno si oppone a loro: 'ocer, conget.; il TM ha: «non li aiuta», ozer.

Gb 30,14:sbucano: con il TM; BJ congettura: «sono travolto».

Gb 30,17:mi sento: alla lettera «da sopra di me», me`alaj del TM; BJ congettura: «il male», mahaleh.

Gb 30,18:mi afferra: con i LXX; il TM ha: «si è travestito».

Gb 30,20:(ma tu) non: si aggiunge la negazione, con volg. e un ms ebraico.

Gb 30,24:nessuno tende: con il TM; BJ con i LXX traduce: «ho io portato». - alla preghiera: conget.; BJ traduce: «sul povero»; il TM ha: «sulle rovine». - invoca aiuto: conget.; il TM è incomprensibile BJ congettura: «reclamava giustizia».

Gb 30,28:senza conforto: belo' nehamah, conget.; il TM ha: «senza sole» belo' hammah.