Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Giobbe 33


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1Ascolta dunque, Giobbe, i miei discorsi,
ad ogni mia parola porgi l'orecchio.
2Ecco, io apro la bocca,
parla la mia lingua entro il mio palato.
3Il mio cuore dirà sagge parole
e le mie labbra parleranno chiaramente.
4Lo spirito di Dio mi ha creato
e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita.
5Se puoi, rispondimi,
prepàrati davanti a me, sta' pronto.
6Ecco, io sono come te di fronte a Dio
e anch'io sono stato tratto dal fango:
7ecco, nulla hai da temere da me,
né graverò su di te la mano.
8Non hai fatto che dire ai miei orecchi
e ho ben udito il suono dei tuoi detti:
9"Puro son io, senza peccato,
io sono mondo, non ho colpa;
10ma egli contro di me trova pretesti
e mi stima suo nemico;
11pone in ceppi i miei piedi
e spia tutti i miei passi!".
12Ecco, in questo ti rispondo: non hai ragione.
Dio è infatti più grande dell'uomo.
13Perché ti lamenti di lui,
se non risponde ad ogni tua parola?
14Dio parla in un modo
o in un altro, ma non si fa attenzione.
15Parla nel sogno, visione notturna,
quando cade il sopore sugli uomini
e si addormentano sul loro giaciglio;
16apre allora l'orecchio degli uomini
e con apparizioni li spaventa,
17per distogliere l'uomo dal male
e tenerlo lontano dall'orgoglio,
18per preservarne l'anima dalla fossa
e la sua vita dalla morte violenta.
19Lo corregge con il dolore nel suo letto
e con la tortura continua delle ossa;
20quando il suo senso ha nausea del pane,
il suo appetito del cibo squisito;
21quando la sua carne si consuma a vista d'occhio
e le ossa, che non si vedevano prima, spuntano fuori,
22quando egli si avvicina alla fossa
e la sua vita alla dimora dei morti.
23Ma se vi è un angelo presso di lui,
un protettore solo fra mille,
per mostrare all'uomo il suo dovere,
24abbia pietà di lui e dica:
"Scampalo dallo scender nella fossa,
ho trovato il riscatto",
25allora la sua carne sarà più fresca che in gioventù,
tornerà ai giorni della sua adolescenza:
26supplicherà Dio e questi gli userà benevolenza,
gli mostrerà il suo volto in giubilo,
e renderà all'uomo la sua giustizia.
27Egli si rivolgerà agli uomini e dirà:
"Avevo peccato e violato la giustizia,
ma egli non mi ha punito per quel che meritavo;
28mi ha scampato dalla fossa
e la mia vita rivede la luce".
29Ecco, tutto questo fa Dio,
due volte, tre volte con l'uomo,
30per sottrarre l'anima sua dalla fossa
e illuminarla con la luce dei viventi.
31Attendi, Giobbe, ascoltami,
taci e io parlerò:
32ma se hai qualcosa da dire, rispondimi,
parla, perché vorrei darti ragione;
33se no, tu ascoltami
e io ti insegnerò la sapienza.

Note:

Gb 33,3:dirà: o «emetterà» (BJ), jishereh, conget.; il TM ha: «rettitudine», josher. - sagge (o «di conoscenza»): è derivato dal secondo emistichio.

Gb 33,6:di fronte a Dio: la'el del TM; BJ congettura: «non un dio», lo' 'el.

Gb 33,7:la mano: o «la mia mano» kappi, con i LXX; 'akeppi del TM è oscuro.

Gb 33,9:Riassunto di molteplici dichiarazioni di Giobbe.

Gb 33,10:contro di me trova pretesti: citazione interpretativa di tutti i testi in cui Dio è rappresentato come colui che perseguita Giobbe senza ragione. - pretesti: con sir.; il TM ha: »inimicizie«.

Gb 33,16:e con apparizioni li spaventa: con i LXX; il TM ha: «e per loro correzione (o 'loro legame') mette un suggello».

Gb 33,17:dal male: versione dei LXX (adikìas) per il parallelismo con «orgoglio» del secondo stico; il TM legge «opera»; BJ con volg. e Targum traduce: «dalle sue opere». - tenerlo lontano: con il TM, alla lettera «premunirlo», «nasconderlo», jekasseh; BJ congettura: «metter fine», jekasseah.

Gb 33,19:Dopo le rivelazioni (vv 15-18), ecco un secondo modo (cf. v 14) con cui Dio parla all'uomo: una prova come quella di Giobbe.

Gb 33,22:dimora dei morti: con i LXX; il TM ha: «quelli che fanno morire».

Gb 33,23:un protettore: alla lettera «un interprete». L'angelo «interpreta» al malato il senso del suo male, gli apre gli occhi sulle sue colpe (v 27) e intercede per lui presso Dio (v 24, cf. Gb 5,1+). Questa concezione ha precisi punti di riferimento nell'AT: la intercessione degli uomini giusti (cf. Gb 42,8+) e l'espiazione per gli altri (Is 53,10); la mediazione degli angeli nella rivelazione profetica (Ezechiele, Daniele e Zaccaria), il loro intervento per scongiurare i pericoli che minacciano l'uomo (Sal 91,11-13) o per trasmettere le sue preghiere (Tb 12,12 ; cf. Ap 8,3s). La letteratura giudaica apocrifa illustrerà questa dottrina. Alla luce della rivelazione cristiana, questo angelo mediatore si potrebbe identificare facilmente con l'angelo custode (cf. Tb 5,4; Mt 18,10; At 12,15).

Gb 33,24:scampalo: con sir. e volg.; l'ebr. è incomprensibile . - Dopo ho trovato riscatto, BJ aggiunge: «per la sua vita», caduto per aplografia alla fine del v.

Gb 33,25:sarà più fresca: il verbo ebr. rutafash, sconosciuto, viene probabilmente da una radice affine al verbo ratab (BJ: «ritrova una freschezza», jirtab).

Gb 33,26:renderà: jasheb del TM, BJ congettura: «annunzia», jebasser. - all'uomo, cioè, agli altri.

Gb 33,27c:ma egli non mi ha punito per quel che meritavo: stico corretto secondo i LXX; il TM legge: «non c'era uguaglianza per me».